00 21/09/2009 23:15
Domingo

"Dire però che il libro di Daniele sia stato composto nel II secolo quando le profezie descritte erano già avvenute, è un'ipotesi che può legittimamente fare un incredulo, un ateo o un agnostico..... "


E' opinione di molti storici ma non di tutti, infatti non ci sono ancora accordi definitivi in merito.


"Stupisce invece quando si sentono cattolici e protestanti accettare l'ispirazione di Daniele e, allo stesso tempo, condividere l'ipotesi che l'autore del libro sia un falso profeta o un simulatore o un mitomane.....è vero che questo è il genere dei pseudoepigrafi come il libro di Enoch o il IV libro di Esdra.....ma la Chiesa ha sempre rifiutato di accettare tali libri nel canone biblico.... "


Io non lo ritengo un libro falso, ho solo evidenziato che storicamente non è perfetto. Di pseudoepigrafi ce ne sono anche di canonici, basti pensare alla lettera agli ebrei creduta scritta da Paolo per molto tempo, persino sulle pastorali di Paolo alcuni studiosi hanno qualche dubbio. Sull' Enoch infatti non sono molto d'accordo sul fatto che siano stati tenuti fuori, vista la grande struttura edificante di cui sono fatti, e visto anche il suo largo uso nelle antiche comunità del I-II secolo.


"Mitologiche ed inattendibili sarebbero quindi le testimonianze di Giuseppe Flavio (sia su Antioco IV, sia sulla fine di Gerusalemme, sia sul canone della bibbia ebraica chiuso ai tempi di Artaserse, sia sulla conoscenza del libro di Daniele da parte di Alessandro Magno) "


Giuseppe Flavio è ritenuto attendibile da molti storici anche che essi adoperino il metodo storico-critico, poi non c'è uguaglianza di idee su tutto. Che il canone sia stato chiuso con Esdra non ci credo nemmeno io, semmai c'è stata una catalogazione non definitiva, anche perchè mancavano all'appello ancora diversi canonici, come Rut, Giona e Qoelet, libri di origine e ideologia non esdrina ma nati dal filone di contrapposizione samaritano.



"I riferimenti all’abominazione della desolazione profetizzata da Daniele (Daniele 9,27 e 11,31) e richiamata sia nel primo libro dei Maccabei (1 Maccabei 1,54) che nella predicazione di Gesù (Matteo 24,15 e Marco 13,14) risulterebbero poi totalmente privi d’ogni interesse storico e religioso. "


Lo storico sia ateo o meno deve attenersi ad una ricerca neutrale e non intrisa di elementi fideistici o religiosi personali (e molto spesso anche gli atei straripano in questo) altrimenti non è più scienza. Se cmq è ateo a prescindere non può costituire validità un evento miracoloso o una profezia, questo è soggettivo.



Visto che ci si trasferisce di là per quanto mi riguarda su questa piattaforma questo è uno dei miei ultimi messaggi.


Stay tuned on the future.