00 20/09/2009 11:07


Io penso che l'evidenza storica ed intrinseca del libro dimostri che almeno alcune parti (es. il cap. 11) siano state scritte dopo gli eventi riportati. Ma non mi considero per questo né ateo, né incredulo, né agnostico.



Non dico questo, Achille....

Penso però che se Daniele 9 si riferisce alla presa di Gerusalemme da parte dei romani ed alla fine dell'antico culto, l'Ispiratore del libro possa ben aver illuminato Daniele 11 sugli eventi precedenti relativi ad Antioco IV ed alla persecuzione ellenistica....




Ci sono cristiani e studiosi che dicono che l'autore del libro sia un falso profeta o un simulatore o un mitomane? Si esprimono veramente in questi termini?



No, nessuno si esprime formalmente in questi termini

Mi pare però che dal 1968 tutte le note alle bibbie cattoliche cercano di farci credere che Daniele fu profeta ispirato, che il libro di Daniele fu scritto nel II secolo e che gli eventi profetizzati non sono altro che una cronaca ex post di quanto già avvenuto.....nessuno dice che ci troviamo di fronte ad un bugiardo e ad un mentitore ma mi pare che l'evidenza dei fatti non deponga a favore della verità, della sincerità e della trasparenza....



E' comunque abbastanza strano che un giovane contemporaneo venga menzionato da Ezechiele insieme ad esempi di fede antichissimi, come Noè e Giobbe. Noè e Giobbe erano conosciuti da secoli da tutti gli ebrei. Il giovane Daniele aveva già una fama paragonabile a quella di questi illustri predecessori?



L'interpretazione dei sogni del re babilonese da parte di Daniele penso gli avesse creato una fama eccezionale in tutto il popolo giudaico....e allora perchè, oltre a due grandi dell'antichità, non citare anche un grande contemporaneo vivente in terre lontane?



Su ciò abbiamo già discusso. Pare proprio che non ci siano prove convincenti in merito a questi episodi. E per quanto riguarda la chiusura del canone, anche qui mi pare che la datazione non sia così certa e definitiva e venga così lasciata la possibilità di aggiunte ed adattamenti ben dopo il tempo di Artaserse.



Tieni però conto che Giuseppe Flavio, oltre ad essere uno storico serio ed onesto, era anche di stirpe sacerdotale: è perciò abbastanza difficile che non conoscesse il canone delle Scritture....è vero che parla di 22 libri invece di 24 e che potrebbero mancare al suo elenco il Cantico dei Cantici e Malachia o potrebbero essere stati omessi i 2 libri delle Cronache (in quanto doppioni dei libri dei re)....il libro di Daniele è comunque citato come biblico...


I riferimenti all’abominazione della desolazione profetizzata da Daniele (Daniele 9,27 e 11,31) e richiamata sia nel primo libro dei Maccabei (1 Maccabei 1,54) che nella predicazione di Gesù (Matteo 24,15 e Marco 13,14) risulterebbero poi totalmente privi d’ogni interesse storico e religioso.

E perché? Come ho scritto nel sito, «Anziché provare che l’adempimento di tale profezia fosse ancora futuro – come sostengono i Testimoni – il passo [di Dan. 11:31] può essere semplicemente, e più chiaramente, inteso in questo modo: i discepoli che ascoltavano la profezia di Gesù avrebbero visto adempiersi qualcosa di simile a ciò che accadde quando il tempio fu profanato dall’empio Antioco. In altre parole, ci sarebbe stata una nuova profanazione del tempio quale segno premonitore della catastrofe. Gli apostoli, come tutti i giudei del tempo, compresero immediatamente l’allusione alla profanazione del tempio da parte di Antioco e Gesù non disse loro che Dan.11:31 non si fosse adempiuto allora».



Quanto dici è sicuramente sensato e possibile....

Essendo però la persecuzione di Antioco IV diversa da quella di Tito erano necessarie due profezie distinte per non confondere le idee ai posteri: Daniele 9 per la fine dell'antico culto e Daniele 11 per la persecuzione ellenistica



Per il momento comunque non esistono simili papiri, e dubito molto che verranno mai trovati. Anche perché l'evidenza intrinseca del libro dimostra che è stato composto progressivamente e che vi sono stati degli inserimenti e delle aggiunte avvenute anche in epoca maccabaica (II sec. a.C.).



Quanto dici è sicuramente possibile, considerata anche la presenza di ben tre lingue (ebraico, aramaico e greco).

Tieni però conto che il primo libro dei Maccabei parla di Daniele tra il leoni come evento conosciuto [1 Maccabei 2,60] e cita esplicitamente l'abominazione della desolazione come cosa nota [1 Maccabei 1,54]


enrico

[Modificato da domingo7 20/09/2009 11:13]