00 19/09/2009 18:41
domingo7 ha scritto:

Dire però che il libro di Daniele sia stato composto nel II secolo quando le profezie descritte erano già avvenute, è un'ipotesi che può legittimamente fare un incredulo, un ateo o un agnostico.....

Non sono d'accordo con questa tua osservazione. Io penso che l'evidenza storica ed intrinseca del libro dimostri che almeno alcune parti (es. il cap. 11) siano state scritte dopo gli eventi riportati. Ma non mi considero per questo né ateo, né incredulo, né agnostico. Credo che non abbia molto senso cercare di negare l'evidenza e la mia fede nell'ispirazione biblica non viene meno se comprendo quali erano le intenzioni dello scrittore e il genere letterario di cui si servì per esporre la sua "profezia". I contemporanei di sicuro capivano quali erano queste intenzioni.
Sono i lettori venuti dopo, specialmente quelli che leggono la Bibbia in chiave fondamentalista, ad "ingannarsi" in merito ai contenuti di questa "profezia".
La questione viene spiegata in maniera molto chiara da una credente cristiana, in questa pagina:
www.infotdgeova.it/profezie/tempo.php

Stupisce invece quando si sentono cattolici e protestanti accettare l'ispirazione di Daniele e, allo stesso tempo, condividere l'ipotesi che l'autore del libro sia un falso profeta o un simulatore o un mitomane.....

Ci sono cristiani e studiosi che dicono questo di tale libro? Si esprimono veramente in questi termini?

Secondo la moderna critica storica, il Daniele di cui parla Ezechiele (14 e 28) sarebbe un personaggio mitologico, totalmente privo di riferimenti con il profeta Daniele di cui parla l’omonimo libro (e la paura che qualche lettore possa confondere i due personaggi ha portato alcune bibbie a storpiare -in Ezechiele- il nome di Daniele con Danel...sebbene siano scritti nello stesso modo...)

E' comunque abbastanza strano che un giovane contemporaneo venga menzionato da Ezechiele insieme ad esempi di fede antichissimi, come Noè e Giobbe. Noè e Giobbe erano conosciuti da secoli da tutti gli ebrei. Il giovane Daniele aveva già una fama paragonabile a quella di questi illustri predecessori?

Mitologiche ed inattendibili sarebbero quindi le testimonianze di Giuseppe Flavio (sia su Antioco IV, sia sulla fine di Gerusalemme, sia sul canone della bibbia ebraica chiuso ai tempi di Artaserse, sia sulla conoscenza del libro di Daniele da parte di Alessandro Magno)

Su ciò abbiamo già discusso. Pare proprio che non ci siano prove convincenti in merito a questi episodi. E per quanto riguarda la chiusura del canone, anche qui mi pare che la datazione non sia così certa e definitiva e venga così lasciata la possibilità di aggiunte ed adattamenti ben dopo il tempo di Artaserse. (Vedi it.encarta.msn.com/encyclopedia_761566700_4/Bibbia.html ).

I riferimenti all’abominazione della desolazione profetizzata da Daniele (Daniele 9,27 e 11,31) e richiamata sia nel primo libro dei Maccabei (1 Maccabei 1,54) che nella predicazione di Gesù (Matteo 24,15 e Marco 13,14) risulterebbero poi totalmente privi d’ogni interesse storico e religioso.

E perché? Come ho scritto nel sito, «Anziché provare che l’adempimento di tale profezia fosse ancora futuro – come sostengono i Testimoni – il passo [di Dan. 11:31] può essere semplicemente, e più chiaramente, inteso in questo modo: i discepoli che ascoltavano la profezia di Gesù avrebbero visto adempiersi qualcosa di simile a ciò che accadde quando il tempio fu profanato dall’empio Antioco. In altre parole, ci sarebbe stata una nuova profanazione del tempio quale segno premonitore della catastrofe. Gli apostoli, come tutti i giudei del tempo, compresero immediatamente l’allusione alla profanazione del tempio da parte di Antioco e Gesù non disse loro che Dan.11:31 non si fosse adempiuto allora». ( www.infotdgeova.it/daniele2.php )
Quindi la profezia di Dan. 11:31 ha ancora senso, nonostante si sia adempiuta la prima volta con Antioco IV.

A me pare che ci voglia più fede a credere a queste cose che ad aderire alla tradizionale interpretazione del libro di Daniele.....

A me pare invece che tale "fede" non sia necessaria.

Se verrà poi trovato qualche papiro risalente al V o VI secolo a. C. e si proverà col carbonio 14 l'attendibilità della datazione, chi sa se non assisteremo qualche scena pietosa .....come del resto abbiamo già tristemente visto per gli irriducibili convinti dell'autenticità della Sacra Sindone....

Per il momento comunque non esistono simili papiri, e dubito molto che verranno mai trovati. Anche perché l'evidenza intrinseca del libro dimostra che è stato composto progressivamente e che vi sono stati degli inserimenti e delle aggiunte avvenute anche in epoca maccabaica (II sec. a.C.).

Ciao
Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 19/09/2009 19:00]