00 15/09/2009 12:54
domingo7 ha scritto:

Se perfino su Cristo si compresero molte scritture al tempo dei Padri della Chiesa, pare possibile che -al momento degli eventi profetizzati- gli ebrei non avessero compreso il messaggio di Daniele

E' del tutto comprensibile che alcune profezie su Cristo non fossero state immediatamente comprese, in quanto non erano molto chiare.

E' comunque del tutto inverosimile che una profezia scritta tre secoli prima degli avvenimenti descritti, dove si menziona:
1) il sorgere di un sovrano abietto e spregevole;
2) la profanazione del tempio da parte di tale sovrano;
3) la soppressione dei sacrifici per un periodo di tre anni e mezzo;
4) la persecuzione del popolo, che avrebbe comportato l'uccisione di molti:
5) i tentativi di invasione dell"Egitto da parte di tale sovrano, uno dei quali si concluse con la sua umiliazione;
6) il fatto che ad umiliare tale re sarebbero stati dei suoi oppositori venuti contro di lui a bordo di navi ("le navi di Chittim")...
(... questo solo per menzionare alcuni particolari);

dicevo che è del tutto inverosimile che degli Ebrei che avessero conosciuto da secoli una simile profezia non si siano accorti che tutto ciò si stava adempiendo in Antioco IV!

Di sicuro una profezia che parlava della profanazione del tempio, del fatto che nel tempio sarebbe stato messo "l'abominio della desolazione" e che i sacrifici sarebbero stati fatti cessare NON poteva passare inosservata.
Non era mai accaduto nulla del genere in tutta la storia di Israele, e quando accadde, pur essendo tutto ciò stato predetto da secoli e pur leggendo gli Ebrei da secoli tale profezia, non si sarebbero accorti di quello che sta avvenendo sotto i loro occhi?
No, non è credibile e sostenibile una simile ipotesi.

Solo un particolare può bastare per smentire questa teoria.
In Daniele 11:31 si legge che tale re avrebbe collocato “l’abominio della desolazione” nel luogo santo (tempio).
Nel primo libro di Maccabei si legge: «Nell’anno centoquarantacinque, il quindici di Casleu il re innalzò sull’altare l’abominio della desolazione». (1:54).
Viene usata la stessa espressione del libro di Daniele.
Non può essere quindi che l'autore di Maccabei conoscesse da secoli il capitolo 11 di Daniele e non abbia sottolienato che ciò che lui stava scrivendo adempiva la profezia.
E non vi è alcun accenno alle profezie di Daniele anche nel resto dei libri dei Maccabei.

Un silenzio assoluto che si spiega solo ammettendo che il libro di Daniele non aveva ancora la forma e il contenuto che noi conosciamo.

Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 15/09/2009 12:58]