00 05/09/2009 10:37

o penso che sia stato questo il motivo della chiesa universale a proibire la lettura della Bibbia,
quando andavo a predicare negli anni 70 nei paesini quando prendevo la Bibbia le persone special. le donna non volevano che la leggessi e la ragione che mi dicevano era " Don... (seguiva il nome del rete)dice non leggere la Bibbia che è peccato"



Come ha notato Reietto, il Magistero cattolico si è a lungo prodigato perché il popolo si avvicinasse alla Scrittura. Papa Giovanni XXIII chiese agli editori cattolici di produrre delle edizioni della Bibbia in lingua corrente a basso costo (fu così che nacque la famosa Bibbia San Paolo da 1000 lire). Mi sembra molto, ma molto improbabile che un qualche Don, negli anni '70, andasse dicendo alle persone che leggere la Bibbia è peccato. E' assai più probabile i parroci dicessero ai fedeli (culturalmente indifesi, come ama dire Don Minuti) di non leggere le pubblicazioni dei TdG e che leggere la Bibbia dei TdG fosse “peccato”.


inoltre mi ricordo che dietro portavamo un documento, cioè una lettera che dei Cardinali o vescovi scrivevano al Papa e diceva, bisogna togliere la Bibbia dalle mani del popolo altrimenti si rende conto delle nostre contradizioni e dell'insegnamento che si discosta dalle scritture...
più o meno diceca questo...



Si tratta probabilmente de "Consilium quorundam episcoporum Bononiae congregatorum quod de ratione stabilendae Romane ecclesiae", meglio noto come "Avvisi sopra i mezzi più opportuni a sostenere la Chiesa romana", pubblicato nel 1553 e tuttora conservato presso la Biblioteca Nazionale di Parigi. Secondo la moderna critica storica e testuale (e secondo la stessa Biblioteca Nazionale), il testo sarebbe un falso storico inventato, prodotto e spacciato da Paolo Pietro Vergario (1498-1565), vescovo di Mondrusch e di Capodistria, apostata dalla fede cattolica nel 1549 per adesione alla riforma protestante. Un falso documento per rendere digeribile una falsa dottrina a delle povere vecchiette culturalmente incapaci di capire l'inganno ed a cui, giustamente, il parroco aveva detto di non dar retta ai proclamatori TdG e di non leggere la roba che costoro spacciavano per Bibbia.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)