00 14/09/2009 20:28

Flatbot: Secondo il mio modesto parere la ricerca di Dio è un percorso soggettivo, e non si dovrebbe mai dimenticare che quando si decide di essere arrivati ad una conclusione, questa è del tutto personale e quindi non trasmettibile ad altri.



La ricerca di Dio sarà soggettiva, ma le religioni accomunano le persone con conclusioni simili. Se si critica una religione, si critica automaticamente la credenza degli appartenenti a quella religione. Sono d`accordo però, che ci sono sempre le idee proprie, ma sono sfacettature di idee più grandi.


L'atteggiamento critico nell'approcciarsi ad un qualunque credo religioso, è secondo me il più sensato in assoluto, ti permette di poter trovare il buono, che ci stà, ovunque.



Anche se l`uomo cerca il bene in qualunque situazione, sarà purtroppo colpito principalmente dal male. Una persona che vuole criticare una religione troverà sia cose buone che cose stolte, ma il criticare un credo religioso col presupposto di denigrare tutte le persone di quella religione, non la porteranno sicuro ad accettarla come propria religione.


Il provare fastidio nel sentir criticare il proprio credo, è soltanto sintomo di infantilismo religioso, nella stessa maniera che un bambino ha credendo il suo papà, il papà più bello del mondo.



Purchè quelle critiche servono a qualcosa. Il bambino non è capace di fare domande investigatrici ed essere allo stesso tempo autocritico.

Se dobbiamo per forza criticare tutto, allora iniziamo da noi stessi. Chiediamoci: Perchè voglio criticare? Per cercare una via migliore?
Se si criticano le dottrine dei tdg e le relative conseguenze di queste nei comportamenti dei tdg, lo si fa sia per cercare una via migliore o quella che si avvicina, ma anche per sviluppare una autocritica, che nei tdg manca.


Sal


[Modificato da Sal80. 14/09/2009 20:28]