00 27/08/2009 16:12
Può darsi che qualche volta venga dato un aiuto concreto, magari da fratelli con cui vi è un particolare legame di amicizia, e sempre che la persona sia considerata "spirituale". Altrimenti col cavolo che ti danno una mano...

Mia sorella, ad esempio, vive in ristrettezze economiche, separata dal marito, tdG (non praticante) e violento. Non ha nè istruzione, nè esperienze lavorative, in quanto all'epoca invece di fare le superiori si mise a fare la pioniera regolare, quindi per sostenere la famiglia e i figli si arrangia come può, con lavori domestici, pulizie, ecc.
Ovviamente ora non è più considerata "spirituale", frequenta le adunanze quando può, non so se fa ancora servizio, sicuramente non manca alle assemblee dove ritrova le compagnie di quando era ragazza (e forse è una delle poche evasioni che riesce a permettersi).

Fatto sta che nessuno tra i tdG la aiuta, anche considerando che la sua congregazione è mediamente benestante, e qualcuno potrebbe aiutarla non certo con collette, ma facendola lavorare.
Invece niente, l'unico sostegno concreto le viene dalla famiglia di origine (alcuni sono ancora tdG), e da qualche amica "del mondo".

L'unica colletta mai fatta a suo favore, è stata promossa da zii e cugini con i quali lei si era confidata, tutti cattolici più o meno praticanti, rivisti dopo anni in occasione di un funerale. C'è da dire che lei aveva parlato solo per sfogarsi, e non pretendeva nulla da loro, anzi ci è rimasta un pò male vedendosi consegnare dei soldi.

Questo per dire che la solidarietà della congregazione spesso non va oltre il sorriso o la pacca sulle spalle, e a volte nemmeno quello...



[Modificato da Al Nair 27/08/2009 16:14]