00 07/09/2009 17:10
Re: Re: Re:
Elyy., 07/09/2009 13.42:



Forse hai ragione, è un'argomentazione debole, daltronde per chi non ci vede niente di male nelle assemblee estive tutto è "debole" comunque, visto che mi chiedi dove mai potrebbero mettere tutti i fratelli che vengono dall'estero, io avevo scritto:

"Se vogliono stare insieme a fratelli e sorelle di altri Paesi, possono dividere i periodi anche per loro"

Non è detto che i fratelli dall'estero debbano presenziare alle assemblee, TUTTI INSIEME, si possono dividere per Paesi nelle varie assemblee dell'anno.


Riguardo ai grandi raduni della CC, non si possono paragonare a quelli OBBLIGATORI dei tdg. Nessuno, se non partecipa ai grandi raduni della CC, si sente in colpa o pensa di aver perso chissà quale prezioso cibo a suo tempo. Tutti i partecipanti sono felici di andarci, anche quelli dall'estero, ma non è stato il Papa o la CC a organizzare che presenziassero un tot numero di stranieri e un tot di diocesi ecc... La partecipazione è completamente libera.



Ciao, Ely






---------------------------------------------------------------------Cara Elvy come avrai notato, queste sono argomentazioni che vengono continuamente eluse da chi vuole difendere la W.T..

Non si vuole ammettere quanto e in quale maniera abbia un grosso peso l’obbligatorietà MORALE, con i relativi sensi di colpa, sempre ben assestati, sulle presenze dei TDG o alle adunanze o alle Assemblee.
C’è la tendenza, per alcuni di volerle rendere simili ad altre riunioni di altra religioni o di altro tipo.
Anche annaspando nel non volersi arrendere all’evidenza di ciò che è, e realmente rappresenta un culto come il geovismo, viene fuori troppo lampante che il geovismo non lascia niente al caso, e non lascia libertà.

Si tende a far ritenere che un caso personale faccia la prassi generale.

Ma così non è.
Dato le esaurienti spiegazioni che vengono continuamente date anche sul forum, non si può non tenerne conto, e pur volendo essere ciechi per non arretrare dalle convinzioni personali, è chiaro e troppo dimostrabile che l’eccezione di un caso non è la regola generale