Se ho capito bene, significa questo che l`anima è amalgamata col corpo e che quindi fin quando il corpo procede con la sua attività, l`anima procede con la sua attività nel subconscio? Quindi quando dormiamo, essendo che l`attività del cervello continua (addirittura in alcune aree della corteccia c`è più attività del solito), non si ha abbastanza differenziazione e quindi distacco tra anima e corpo.
Tu confondi l'anima con la coscienza. L'anima è la forma del corpo (mi rendo conto però che per afferrare il senso del discorso dovresti sapere qualcosa a proposito del cosiddetto ilemorfirmo). Finché l'anima sussiste nel corpo, vale a dire che dà forma al corpo (in parole povere, finché il corpo è vivo), questa sussiste anche a prescindere dalla sua attività cosciente. Per esempio, un uomo con gravi lesioni al cervello (quindi fisicamente incapace di un'attività cosciente) non è che perda la propria anima, ma, più semplicemente, non è in grado di esercitare le sue funzioni intellettive (perché, l'anima, pur essendo spirituale, finché è incarnata non può fare a meno del corpo per esercitare la propria attività). Un'anima disincarnata, però, siccome non ha più un corp "tramite il quale" (per così dire) esercitare la propria attività, per sussistere (in quanto, per definzione, un'anima "inattiva" non è un'anima) non può che esercitare quell'unica attività di cui è capace a prescindere dal corpo, vale a dire l'attività cosciente.
Mi sa che dovrei leggere qualche libro sull`argomento.
Ti consiglio due testi che affrontano l'argomento da un punto di vista prettamente filosofico:
G. Basti,
Filosofia dell'uomo, ESD, Bologna, 1995
J. J. Sanguineti,
Filosofia della mente. Una prospettiva ontologica e antropologica, 2007, Roma, Edusc