00 26/08/2009 20:45
Finalmente ho trovato cosa pensa la WT riguardo al suicidio comparato al rifiuto alla trasfusione, riporto in parte quello che dice l`opuscolo sangue del 1977 alla pag.20:

È il rifiutare una trasfusione di sangue un “suicidio” o l’esercizio del proprio “diritto di morire”?

56 Il suicidio è un cercar di togliersi la vita. È un tentativo di autodistruzione. Ma chiunque conosca anche superficialmente le credenze e le pratiche dei Testimoni di Geova può capire che non tentano di autodistruggersi. Pur rifiutando le trasfusioni di sangue, essi accettano altrimenti l’assistenza medica. Un articolo nell’American Surgeon correttamente commentò:
“In genere, il rifiuto di una cura medica non equivale al ‘suicidio’. I Testimoni di Geova ricorrono all’attenzione del medico ma rifiutano solo un aspetto della cura medica. Il rifiuto di una cura medica o di parti d’essa non è un ‘delitto’ commesso a proprio danno con un aperto atto dell’individuo per distruggersi, come lo è il suicidio”. (Il corsivo è stato aggiunto).17
Il prof. Robert M. Byrn indicò nel Fordham Law Review che ‘il rifiuto di una terapia intesa a salvare la vita e il tentato suicidio sono giuridicamente così diversi come le mele e le arance’.18 E, parlando a una conferenza di medici, il dott. David Pent dell’Arizona osservò:
“I Testimoni di Geova pensano che, se dovessero morire per aver rifiutato una trasfusione di sangue, morirebbero per le loro credenze in modo molto simile a come morirono i primi martiri religiosi secoli fa. Se questo è un suicidio medico passivo, proprio ora nell’uditorio ci sono diversi medici che stanno fumando sigarette, e questo costituisce probabilmente un suicidio altrettanto passivo”.




Sal