00 09/09/2009 11:46
Ho letto. Penso che...
E' vero che con un fanatico è impossibile parlare e tanto meno far breccia.
Tuttavia, finché un interlocutore (testimone o talebano che sia) non è dichiarabile patologica-mente di non essere più capace di intendere e volere, noi possiamo (e dobbiamo!) aver fiducia che una radice di razionalità e quindi di riflessione critica rimanga in lui. Così che dobbiamo sempre tentare (se gli vogliamo bene) di seminare qualche sprazzo di luce.
Nel forum sono apparse più volte testimonianze di persone che sull'inizio erano chiuse come cozze arrabbiate e spaventate ma poi pian piano...

Dare un elenco di "botta e risposta" non è facile perché alcune argomentazioni, validamente criche, non sono neanche capite dal recettore. Perciò è bene cercare vari tipi di risposte critiche. Un po' come ha fatto il CD in "Ragioniamo" ove dice "Se qualcuno dice... si potrebbe rispondere..." e giù una serie di suggerimenti.

Poi bisogna avere una conoscenza abbastanza vasta di ciò che è stato stampato, giacché vi si trova sia l'ordine che il contrordine, e il TG può benissimo, sincera-mente, negarvi l'accusa che fate a una tesi perché conosce solo l'ordine o solo il contrordinee.

Poi si incappa anche nella libera inventiva dei soggetti. Ad es. quell'anziano di cui sopra ha ammesso che i TG "interpretano", mentre a me un TG lo ha negato con decisione dicendo "La Bibbia è una lettera di un padre ai figli. Una lettera si legge non si interpreta!"
A questo riguardo la "risposta" alla sua "botta" dovrà spiegargli che "interpretare" ha più sensi. E che se lui nega che per la Bibbia si possa usare il senso di "interpretazione" che si usa per un'opera artistica davanti alla quale ci si chiede "che ti dice quel quadro? che senso gli dai?" ha ragione. Ma che in rapporto alla Bibbia "interpetare" significa semplicemente capirne il vero senso, così che se i TG non la interpretano vuol dire che non capiscono la Bibbia e se non la capiscono non si vede proprio come possano mai "spiegarla" proponendosi come "qualificati per insegnare".

Insomma sì, si devono trovare vari modi di condurre la riflessione, ricavati da studio intenso e ruminamento. Non dimenticando mai però (altrimenti l'insuccesso è matematico) che non lo si deve fare per "spuntarla" o "vincere" ma con intelletto d'amore, per donare verità salvifica, quindi anche con gradualità e rispetto. E perciò condire l'incontro, sia prima che dopo, anche con la preghiera (di cui si parla poco nel forum ma che non può essere esclusa da chi tratta argomenti di religione e di fede).
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est modus in rebus