00 12/08/2009 12:08
Re: Re: Re: Re: Ma come è possibile?
Vivaforever, 12/08/2009 11.18:




Se per te rassegnazione vuol dire che sono stufa di parlare con loro di questo argomento visto che equivale conversare con dei muri, se per te essere rassegnati vuol dire non prendere i loro libri e buttarli fuori dalla finestra... allora forse sarò rassegnata...

Rassegnata ad avere una famiglia a metà, dei genitori per due terzi e affetto familiare per un terzo.

Perchè tu credi forse che io abbia potere di cambiare la loro testa?
Perchè tu pensi davvero che non ci abbia provato 1000 e più volte?


E' da quanto ho compiuto 17 anni che lotto e secondo te è cambiato qualcosa? Ora mi rispettano di più? Mi amano di più? Smettono di invitarmi tutti gli anni alle varie commemorazione/assemblea/visita del sorvegliante e cavoli vari??!!!
NO. ASSOLUTAMENTE NO. NON E' CAMBIATO NIENTE.

Non riuscire a cambiare le cose CHE NON PUOI CAMBIARE non significa rassegnarsi.







Ma infatti tu non devi cambiare nessuno. Se pensavi di poter cambiare il loro modo di pensare facendoli ragionare ti sbagliavi, per due motivi:
1. Perchè i Tdg hanno un credo molto invasivo. Sono martellati in continuazione tra adunanze, pubblicazioni e servizio. Sai bene che questo forte condizionamento porta inevitabilmente a una sorta di lavaggio del cervello, a vedere le cose in maniera del tutto distorta. Pensa un pò: Se dal tuo punto di vista parlarti in continuazione della loro religione è diventato pesante e deleterio, per loro è un motivo in più per sperare che la loro figliola si ravveda e possa salvarsi.
2. Perchè ognuno è libero di pensare come vuole e di affidarsi al credo religioso che meglio si addice a lui. Alla fine siamo tutti Cristiani no? L'organizzazione pagherà di certo per quello che ha fatto, ma le singole persone (come i tuoi genitori) non hanno molte colpe; quello che fanno lo fanno perchè ci credono veramente.

Io parlavo di farsi rispettare come individui, non di cambiare testa alla gente.
Il fatto che loro ti invitino ad ogni commemorazione sinceramente non lo vedo come un problema. Anche i miei lo fanno, ma se uso un pò di empatia capisco che lo fanno a fin di bene, perchè credono veramente che cosi mi stanno amando (in effetti quella è una dimostrazione d'amore, non condiviso, ma è cosi).
Il problema sorgerebbe se mi ricattassero (come hanno fatto con te) dicendomi che se non faccio come vogliono dovrò pagarne una conseguenza. Questo è decisamente sbagliato e assecondare queste loro prepotenze non porta proprio a nulla (loro continueranno a farlo sapendo che tu prima o poi cederai e tu ti sentirai sconfitta e delusa).
Il fatto che tu abbia assecondato il loro capriccio (non pretendendo di riavere il tuo libro indietro) è significativo secondo me.
Loro ti hanno ricattata e tu hai ceduto, tutto qui. Ti sei rassegnata all'idea di non riavere indietro il tuo libro.
Non è il libro in se stesso il vero problema, come non lo sono i tuoi genitori: il vero problema (sempre secondo me) è che tu gli hai dato il permesso di farlo, dandogli forse una qualche sorta di risposta, ma non facendo poi nulla di concreto per dimostrare che sei decisa, determinata, che credi veramente a quello che dici.
Io capisco che è dura da mandare giù, che forse ti senti attaccata da me in questo momento e per istinto potresti venirmi 'contro', ma ti invito a riflettere su quello che ho detto.
Non ce l'ho assolutamente con te, ma è un dato di fatto che il tuo atteggiamento ha prodotto nei tuoi genitori la convinzione a continuare a trattarti in quel modo. E credimi, se non sei tu a fermare questo meccanismo, loro continueranno a farlo anche dopo il matrimonio. Stai attenta!
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MAGARI NASCE UN'AMICIZIA REALE...