00 26/08/2009 16:14
Re: Re:
Topsy, 26/08/2009 15.19:




La parola "Shem" significa "nome" ma, presso l'ebraismo il nome non è solo un insieme di segni grafici e fonoteci con cui convenzionalmente vengono designati persone o cose. Il nome difatti, presso l'ebraismo, racchiude l'essenza di chi lo porta, la sua natura e il suo carattere. Così ad esempio, (ne parlavo proprio in questi giorni con un caro amico) presso la cultura religiosa ebraica, Dio ha tanti nomi quanti sono le Sue dimensioni, i Suoi volti, i Suoi atti in relazione all'uomo e per l'uomo.

Un carissimo saluto



Bellissimo. Sarà davvero ricca la lingua ebraica!

spesse volte ho cercato di spiegare a un tdg che "usare il nome di Dio, Geova" come insistono loro, è come portare in "sacrificio" a Dio l'uso del nome, per essere accettati e perdonati, e abbonire Dio come fanno i pagani con i loro sacrifici (perchè anche loro Dio, è giudice severo e implaccabile) invece che considerare in quel nome, il carattere, "la rivellazione" di Dio.

L'uso del nome Geova, assume quasi un ruolo magico, come che con l'uso del nome Dio cambi l'attegiamento con noi, sembra che Dio vuole un rapporto formale con noi, perchè ci tiene più alle "buone maniere" di un estraneo, invece che interessarsi di noi profondamente come un Padre per i figli. "Voglio misericordia e non sacrificio"...

nessun ave Maria, nessun uso del nome "Geova" ci può più avvicinare a Dio, dimostrando che il nostro rapporto è tanto formalista, quanto abbiamo più a che fare con "il mezzo di comunicazione" invece che con la Persona stessa e la sua essenza.


[Modificato da santapazienzauno 26/08/2009 16:15]