00 26/08/2009 15:52
A Venezia se chiedi di assistere alla liturgia sinagogale non danno problemi, forse perché gli ebrei stranieri sono una quantità impressionante... In compenso il ghetto è infestato da strani tipi, palesemente ultra-ortodossi, che fermano chiunque tentando di salutarlo in ebraico (per vedere se è un ebreo presumo), e distribuire volantini sulla prossima fine del mondo e la necessità di tornare tutti in Israel. E' pieno di luoghi di studio dove all'interno si vede questa gente col barbone e l'abito tipico (tutti rigorosamente maschi) intenti a studiare. Quanto alle ricchezze del ghetto e ai musei, sfortunatamente è andato quasi tutto perso nei rastrellamenti durante la II guerra mondiale, cosicché il museo ebraico conta appena un paio di stanze. Tutti i miei amici ebraisti di Venezia mi hanno detto che provare ad infiltrarsi nella comunità ebraica è esattamente come tentare di violare un castello fortificato, gli ebrei del luogo non hanno interesse ad aprirsi al mondo esterno. Quanto a me, ogni dannato anno mi riprometto di infiltrarmi nelle lezioni di ebraico della mia università come uditore, ma poi sistematicamente i miei progetti, per un motivo o per l'altro, vanno all'aria. L'anno scorso mi sono messo a studiare neogreco, quest'anno devo ancora trovare il modo di buttare via il mio tempo.

Anche questi sono ebrei che ballano (il gruppo è misto), la musica però è persiana:


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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)