00 28/07/2009 22:52
Caro Poly, tu scrivi:

“Qualunque psicologo sa che trovarsi in una situazione in teoria e trovarvisi realmente sono due cose diverse.”


Su questo siamo d’accordo, (non è necessario il psicologo.)


“Una persona che scrive un testamento biologico sta dicendo “se mi trovassi nella situazione x, e fossi incosciente, annullatemi”

.
Per questo si dice testamento far rispettare la propria volontà in una situazione in cui l’interessato non può gestirla.

“Ma com’è possibile sapere come si sarebbe comportato il paziente nella situazione?”


Infatti non si può sapere, per questo preventivamente a stilato il testamento biologico.

“I TdG sono un esempio eclatante: giurano che morirebbero piuttosto di ricevere una trasfusione, eppure, una volta arrivati al dunque, molti di loro cedono davanti alla concretezza del pericolo della vita”


Quali elementi hai per dire che“ molti di loro cedono”, sicuramente in quella determinata circostanza hanno da che riflettere.


“Se queste persone, che coscienti avrebbero ceduto, fossero arrivate in ospedale incoscienti con un testamento biologico che vieta le trasfusioni, sarebbero morte.”


Ma loro hanno già un “testamento biologico”, è quel tesserino che ogni bravo TdG porta sempre con se, in cui c’è scritto che in nessun modo deve essere trasfuso, e se arriva in uno stato d’incoscienza certamente ci lascerà la vita.

“la volontà dev’essere attuale, perché prospettarsi teoricamente una cosa non è come viverla”


L’attualità presume l’intendere e volere della persona, il testamento biologico supplisce tale mancanza.

“I centri di terapia intensiva, o dei grandi ustionati, sono pieni di gente che continua a dire agli infermieri che vuole morire, e magari se mesi dopo ha cambiato idea perché ha ritrovato la speranza.”


Ma qui non stiamo parlando di possibili miglioramenti, o di speranze reali, anzi la maggior parte dei terminali sanno che li aspetta la morte.

“Quanto al caso Welby il discorso da fare è un altro, e va ricercato nel confine tra eutanasia ed accanimento terapeutico. Come è noto la Chiesa è contraria all’accanimento terapeutico”


Ma anche in quel caso fu interpretato come eutanasia, e non accanimento terapeutico.

“Questo non è il caso di Welby, che aveva un quadro clinico stabile e sarebbe potuto andare avanti a vivere: in quel caso ad essere considerata inutile non era la cura, ma la vita, ed è questo il punto inaccettabile.”


E chi stabilisce quanto sarebbe potuto andare avanti?, e se sarebbe andato avanti come sarebbe stato?, chi, è in grato di stabilire la sofferenza di una persona?, la sofferenza è soggettiva.


“ La TdG che voleva morire”


Su questo ho i miei dubbi, se così fosse si collocherebbe come eutanasia.


“bensì l’ha sacrificata a malincuore perché credeva di sacrificarla ad un bene più grande”


Non è a malincuore, chi arriva a queste decisioni è “ convinto” che sia la condotta giusta.

“Quella donna non voleva morire, ha scelto di farlo.”


C’è una contraddizione, la donna voleva morire pur di non violare un comandamento, quindi ha scelto di farlo, nel caso contrario sarebbe rientrata tra coloro che in ultima istanza avrebbero rifiutato di morire, allora non avrebbe scelto di farlo.

“La risposta è che Welby non si è semplicemente suicidato, ma ha richiesto che qualcuno lo uccidesse,”


Lo ha richiesto perché impossibilitato nei movimenti, il medico staccando il macchinario a lasciato che il corpo facesse il decorso naturale, quindi Welby non si è suicidato ne tantomeno il medico è un assassino.


“a differenza di quanto è avvenuto con questa TdG”


Non vedo la differenza, in un caso vi è stata un’azione attiva(stacco la spina) nel caso della testimone vi è stata un’azione passiva( non è trasfusa), in ambo i casi il risultato è il medesimo, vi è stato il decesso.

“Ora mentre nel caso del suicidio la persona si uccide da sé, nel caso dell’omicidio del consenziente si verrebbe a configurarsi la figura di una persona che ha, per placet statale, il diritto di uccidere chi è d’accordo.”


Quest’affermazione non tiene conto dell’argomento in discussione


“Ma questo è un mostro giuridico, perché lo stato non ha il potere di uccidere nessuno,”


E chi dice che lo stato non ha il potere di uccidere?, non dimentichiamo che lo Stato del Vaticano ha tolto dal suo codice penale la pena di morte solo nel 1981, ma solo nel 2001 Giovanni Paolo II la tolse dalla legge fondamentale del Vaticano.
Ciao
Franco