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2009-07-25 10:15
ANZIANI GEMELLI BARRICATI NEL PADOVANO, UNO E' USCITO

MONSELICE (PADOVA) - E' uscito uno dei due fratelli gemelli che da ieri mattina si erano barricati in casa a Monselice (Padova). Si tratta di Luciano Guglielmo, mentre è rimasto ancora all'interno dell'abitazione al primo piano Flavio, destinatario di un provvedimento di accompagnamento coatto all'ospedale. Luciano ha lasciato volontariamente l'abitazione dopo che per gran parte della notte e stamani carabinieri e familiari hanno tempestato di telefonate i due fratelli per cercare di convincerli a uscire. L'uomo, 65 anni, è stato accompagnato all'ospedale per controlli medici.

BOTTIGLIE MOLOTOV COME RAMBO
Bottiglie molotov "come Rambo" in caso di irruzione delle forze dell'ordine: Flavio Guglielmo, barricato in casa a Monselice con il fratello gemello Luciano per la paura di finire in un istituto psichiatrico, ne parla con voce ferma, ma come se la cosa fosse la più naturale del mondo. "Mi sono barricato in casa con mio fratello - dice raggiunto telefonicamente dall'ANSA -. I carabinieri mi hanno tempestato di telefonate perché vogliono farmi uscire; così per loro il gioco è fatto. Se loro se ne vanno via, se mi lasciano in pace, allora tutto Ok. Ma se li vedo ancora, se stanno nascosti, ho deciso: ho preparato delle bottiglie molotov alla Rambo, le lancio e poi mi do una coltellata alla gola. Io in manicomio non ci voglio andare. Io crepo se vado là".

Flavio poi racconta la sua paura di finire in un istituto psichiatrico: "sono cinque anni che sono tornato in Italia - racconta - sono soggetto a piccole depressioni. No, nessun problema serio. In Svizzera sì che mi curavano bene. I nostri psichiatri dovrebbero andare in Svizzera per capire cosa fanno. Stavo lì e parlavo per un'ora con il medico, gli raccontavo la mia malattia. Poi lui valutava. Qui mi chiedono solo se va bene o se va male. Come fanno a sapere se sono malato?". "Il mio problema? Ho un avuto - spiega - un esaurimento nervoso a causa del lavoro. Ero tornitore". Poi il racconto si avviluppa attorno a telefonate fatte alle figlie che abitano in Svizzera, tra cui una psicologa: "Ho parlato - dice Flavio - è mi hanno detto che sono impazzito. ma le sembro pazzo se sto parlando tranquillamente con lei? Mi hanno incatenato ma non finirò mai in manicomio. Mi hanno dato l'invalidità al 100% perché non riuscivo a rimettermi ma adesso ci sono riuscito". "Aspetti - aggiunge - le passo mio fratello se non mi crede. Anche lui ha delle crisi come le mie". Luciano, con voce pacata, che sembra celare qualche timore che il fratello non fa sentire, dice che oggi erano arrivati dei vigili che dovevano accompagnare Flavio all'ospedale "lui si è ribellato e ci siamo chiusi in casa. C'é un armadio davanti alla porta". Ma cosa volete fare? "io confermo - risponde Luciano - quello che dice mio fratello".

A dare l'allarme sono stati gli infermieri che erano andati a prelevare uno dei fratelli per riportarlo nella struttura psichiatrica che lo ospitava. In un primo momento i carabinieri erano riusciti a parlare al telefono con uno dei fratelli che ora non risponderebbe comunque più alle chiamate dall'esterno. La casa è stata posta in sicurezza con la sospensione dell'energia elettrica e del gas. Sul posto i carabinieri di Monselice e Abano Terme.

"Stanno arrivando davanti alla casa tre psichiatri che hanno in cura entrambi i fratelli, ma non credo che con le parole si risolverà questa situazione": lo ha detto il sindaco di Monselice, Francesco Lunghi, che sta seguendo la vicenda dei due anziani gemelli barricati in casa. "E' una situazione di carattere sanitario, i fratelli sono in cura da tempo al servizio di Igiene Mentale dell'Ulss 17 di Monselice - ha aggiunto Lunghi -. Uno dei due, mentre era in cura, è scappato ed ha raggiunto il fratello, che ha più o meno gli stessi problemi del familiare, trovando sponda in lui: si sono autoalimentati a vicenda". "Il problema che stiamo affrontando non è un problema prettamente di ordine pubblico, ma di salute di queste due persone che devono essere trattate adeguatamente", ha concluso il sindaco. "Credo che, al di là di questo episodio acuto, una volta che vengano curati possano poi tornare a fare una vita per quanto possibile normale senza pericolo per sé e per gli altri".

Fonte: www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_1621126...

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Bruno
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