00 26/07/2009 22:10
Re:
julian1985, 26/07/2009 20.53:

E' possibile che il concetto di profezia fosse allora radicalmente diverso dal nostro?

Pace.




Esistono almeno due diversi criteri per comprendere le modalità di lettura da parte di Matteo di quello che i cristiani chiamano Antico Testamento: uno è quello prettamento teologico, ben spiegato da Polymetis, e l'altro potremo definirlo storico-esegetico.

All'epoca della predicazione di Gesù, si sviluppò e diffuse un particolare approccio esegetico ai testi sacri. Chi leggeva le Scritture non le leggeva con la nostra mentalità per essere informato di un fatto accaduto nel passato, bensì allo scopo di capire il presente. Ovvero attualizzava un brano, un versetto, per conoscere la volontà di Dio, proiettandolo nel presente. Si sviluppò a questo proposito un genere letterario chiamato "pesher" di cui avevo già parlato altrove in questo stesso forum. Il pesher consiste nel leggere un piccolo brano di scrittura composto non importa quando, e non importa in riferimento a chi o che cosa, e nell'adoperalo per capire i fatti contemporanei.

A noi oggi questo metodo esegetico farebbe sorgere delle legittime perplessità, ma diversi commentatori ebrei contemporanei di Gesù vi ricorrevano senza particolori remore. I "pesherim" di Qumran ad esempio sono molto simili a quelli matteani. Si credeva di vivere in tempi decisivi e l'attualizzazione delle Scritture costituiva un modo di cogliere i segni dei tempi e per prevederne magari il futuro svolgimento.
Il movimento esseno ad esempio riteneva che il significato delle antiche profezie non si era esaurito, nè era stato compreso dagli stessi profeti, e che soltanto interpreti dell'epoca, particolarmente illuminati dalla luce Dio, fossero in grado di svelarne il senso ultimo.





[Modificato da Topsy 26/07/2009 23:37]