00 30/06/2009 23:49

Il popolo ebraico non considera le Scritture Sacre come ispirate tutte allo stesso modo, ciascuna parte possiede un grado diverso di ispirazione.



Questa posizione mi ha sempre creato dei problemi, perché non riesco a capire come la cosa sia possibile. Significa forse che dobbiamo fare delle percentuali e dire che c'è meno parola di Dio in alcuni testi, cosicché alcuni sono ispirati all'80% e umani al 20%, mentre il Pentateuco sarebbe ispirato al 100%? In che misura gli altri libri sarebbero più "umani"? Può cioè Dio darsi "a gradi"?
O forse significa semplicemente dire che, pur essendo tutti ispirati allo stesso modo, nella Torah sono comunicate le verità e i precetti più importanti, e dunque è maggiormente venerabile, pur essendo ugualmente parola di Dio in misura pari agli altri scritti?

Per i cattolici invece la Bibbia è parola di Dio al 100% e parola dell'uomo al 100%, ma su piani diversi. Prima di approfondire e spiegare la visione cattolica, vorrei però avere dei chiarimenti su questi "gradi di ispirazione" dei vari libri che fanno parte del sentire comune ebraico.
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)