00 29/06/2009 20:35
Il mio santo preferito...
Questi "preti" dovrebbero imparare da San Tommaso Moro, che fu cancelliere di Enrico VIII per anni, e non si occupava certo delle sue scapatelle private (come se fossero di un qualche interesse statale!), ma che al contempo si fece tagliare la testa quando quello stesso re gli chiese di appoggiare la sua eresia, promulgata in qualità di re, non di privato....



Il problema del rapporto dei cristiani col mondo politico è vecchio come la Chiesa stessa, e tutti i più grandi filosofi ne hanno dibattuto, la posizione di questo prete, grazie al cielo, è già stata vagliata e scartata secoli fa. Il mio santo preferito, Tommaso Moro, futuro cancelliere di Enrico VIII, scriveva nel suo capolavoro Utopia: “Esiste un’altra filosofia, più adatta alla vita politica, che conosce il suo palcoscenico e vi si sa adeguare, sostenendo con garbo e con decoro la sua parte nel dramma che si recita. E’ di essa che devi avvalerti. […] Anche se non è possibile sradicare del tutto le opinioni distorte, anche se non riesci a medicare secondo le tue vedute le piaghe di certi vizi inveterati, non per questo si deve abbandonare lo Stato, come non si abbandona una nave nella tempesta solo perché non si possono imbrigliare i venti. E non ha senso voler imporre un discorso inconsueto e aggressivo, quando sai che non avrà la minima efficacia su persone che la pensano in un’altra maniera; bisogna invece darsi da fare per vien indirette e impegnare tutte le proprie forze per condurre le cose con garbo, in modo da ridurre almeno al minimo il male quando non riesci a volgerlo al bene”. (T. More, Utopia, Napoli, 1979, Guida, pp. 153-154)

La strategia del “o bianco o nero”, del forcaioli alla Müntzer che questo prete propone, s’è rivelata il maggior danno possibile per chiunque voglia fare del bene, e la Chiesa, nella sua millenaria esperienza, lo sa fin troppo bene.


[Modificato da Polymetis 29/06/2009 20:37]
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)