00 21/06/2009 10:20
Quando il bue da del "cornuto" all'asino!!!
ilnonnosa, 18/06/2009 18.49:


“MORALE ECCLESIASTICA - Negli Stati Uniti, negli scorsi cinque anni, centinaia di bambini molestati da sacerdoti cattolici hanno riportato gravi traumi emotivi, affermano i genitori, gli psicologi, gli agenti di polizia e gli avvocati che si occupano di questi casi”. – Akron Beacon Journal, 3 gennaio 1988.
“La Chiesa Cattolica negli Stati Uniti ha dovuto sborsare milioni di dollari come risarcimento a famiglie che sostengono che i loro figli sono stati molestati sessualmente da sacerdoti. Ciò nonostante, il problema si è fatto così grave che molti fra gli avvocati e le vittime sostengono che la chiesa ignora e copre tali casi”. – The Miami Herald, 3 gennaio 1988”.
(La Torre di Guardia, 15/4/1989, p. 8)

“Il Times riferiva: “L’arcivescovo di Terranova ha dato le dimissioni in seguito alle accuse secondo cui la gerarchia cattolica ha ignorato o non ha preso i debiti provvedimenti durante tre anni di scandali: sacerdoti e laici cattolici dovevano rispondere dell’imputazione di abusi sessuali su chierichetti, giovani orfani e altri” Accusato per la prima volta di gravi reati osceni nel 1979, un sacerdote è stato recentemente condannato a 4 anni di carcere dopo avere ammesso la fondatezza di 36 accuse!
Di solito questi casi sono messi a tacere e non viene adottato nessun provvedimento disciplinare. Può darsi che un sacerdote sia trasferito in un’altra parrocchia o ad altro incarico, dove forse ricomincerà da capo. N questa occasione l’arcivescovo è stato spinto a dare le dimissioni dopo avere detto: “Siamo una chiesa peccatrice. Siamo allo scoperto. La nostra ira, il nostro dolore, la nostra angoscia, la nostra vergogna sono sotto gli occhi del mondo intero. … E, peggio ancora, la gerarchia ecclesiastica non ha agito con decisione. E’ stata accusata di preoccuparsi più dei sacerdoti colpevoli che delle vittime.” (Svegliatevi! 8/11/1990 p. 31)

“Pur condannando l’immoralità, alcune chiese hanno tollerato capi religiosi colpevoli di abusi sessuali su bambini.”
(E’ vicina la fine della falsa religione! – Notizie del Regno N. 37, 2006 p. 2)

Queste dichiarazioni fatte dalla Società Torre di Guardia possono essere considerate a dir poco ipocrite.




E bravo Nonnosa! Complimenti per l'ottima ricerca innanzi tutto!

Quello che vorrei aggiungere, dal mio punto di vista, è che la WTS davvero mostra di essere poco accorta nel tirare il primo sasso, cosa da cui Cristo fece capire che bisogna avere libertà di parola per poter giudicare, se proprio si vuole erigersi a giudici!

Persistendo essi nell’interrogarlo, si drizzò e disse loro: “Chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei”. (Gv 8;7)

Ora, quanto meno per coerenza, la società editrice di libri e trattati che la vuole sapere lunga su questo argomento, dovrebbe conoscere MOLTO BENE questo versetto, e attenervisi di conseguenza!

Invece, come GIUSTAMENTE ha fatto osservare Nonnosa, non solo non ci si attiene, ma addirittura prende la lente d'ingrandimento per poter vedere bene la pagliuzza della cristianità, contro la trave che essa stessa ha nel seno della propria organizzione!
O non si ricorda più tale DICHIARAZIONE?

Per quanto possa essere sconcertante,
perfino alcuni che erano preminenti
nell’organizzazione
di Geova hanno ceduto
a pratiche immorali, fra cui omosessualità,
scambio delle mogli e molestie sessuali a
bambini.
Va anche notato che, nello scorso
anno, 36.638 persone hanno dovuto essere
disassociate dalla congregazione cristiana,
la maggior parte per pratiche immorali.
(tg 1/1/86 p.13)


Ora... concludendo, come si fa a non definire IPOCRITA un comportamento e modo di fare della WTS?


Quanto meno, la società di carta, dovrebbe starsene ZITTA su tali questioni, e fare "cinque minuti di vergogna nell'angolino" * piuttosto che andare a sparlare di coloro che hanno praticato i suoi stessi PECCATI, non vi pare? Ma ho in serbo altre interessanti soprese miei cari! A presto dunque! Buona domenica. Shalom.


(Questa storiella sui 5 minuti ve la spiegherò in un'altra occasione)