00 14/06/2009 22:54
Re:
flabot, 14/06/2009 22.27:




I paralitici camminavano, i ciechi vedevano e i morti risuscitavano, ma gli storici di Palestina, Grecia e Roma non ne ebbero notizia».




Allora secondo te duemila anni fa circa era cosi normale assistere ad eventi di questo genere, a tal punto che nessun storico, non solo di Roma ma anche della palestina e grecia ha ritenuto importante di segnalare questi eventi miracolosi? Anzi questi eventi miracolosi hanno cominciato a proliferare nei vari vangeli scritti nei primi due secoli dagli eventi, non è curioso tutto questo?
Guarda che di libri che sostengono una tesi e di altri che sostengono il contrario ne è pieno il mondo, uno che mi ricordo cosi a memoria per esempio è GESù MAGO, dovrei cercarlo per i particolari,autore e casa editrice insomma, ma ora non ho tempo.
Io resto dell'opinione che se Gesù avesse fatto tutti quei prodigi non lo avrebbero giustiziato ed i suoi discepoli abbandonato.


Ciao ciao Flabot




In primo luogo, tutti i vangeli canonici sono stati scritti nel I secolo, il più antico risale probabilmente a non più di trenta anni dalla morte di Cristo (su molti personaggi dell’antichità non disponiamo di fonti altrettanto prossime). In secondo luogo, anche l'evento più incredibile, in un'epoca in cui non esistevano i mezzi di comunicazione di massa, se avvenuto in una zona assolutamente marginale dell'impero (come era la turbolenta e “barbara” Palestina) ci avrebbe messo parecchio tempo prima di attirare l’attenzione degli intellettuali romani. Come ha egregiamente spiegato R. Stark nel suo giustamente celebratissimo volume sull’origine e la diffusione del Cristianesimo, fino alla fine del II secolo d.C. il Cristianesimo fu, per forza di cose, un movimento relativamente marginale in seno all’Impero, una tra le tante bizzarre “superstizioni” provenienti dall’Oriente. Su movimenti religiosi antichi ben più diffusi del Cristianesimo in questo stesso periodo abbiamo ancora meno testimonianze indirette (per esempio, sul Mithraismo, che pure era la religione più diffusa tra i soldati romani, non abbiamo che sparutissimi accenni nelle fonti letterarie, tanto che oggi gli studiosi fanno estrema fatica nel ricostruirne le pratiche, le credenze e gli sviluppi storici, dovendo lavorare perlopiù sui reperti archeologici e le testimonianze degli autori cristiani). Quindi, che le testimonianze degli storici pagani sul Cristianesimo siano relativamente esigue non fa problema per gli storici accademici. Quelle che ci sono, però, confermano in linea di massima quanto ci dicono i vangeli canonici sulla figura storica di Gesù di Nazareth.
La tesi sul Gesù mago di M. Smith, per quanto sostenuta da uno studioso con un discreto curriculum accademico, non ha riscosso, per fondatissimi motivi, un grande successo tra gli studiosi.
Io ti consiglio caldamente di dare un’occhiata al primo volume del testo di J. Meier citato da Sonny, Un ebreo marginale, che fa il punto della situazione relativamente alle fonti più attendibili sul Gesù storico e traccia un ritratto essenziale del medesimo. Nel secondo volume della medesima opera, invece, troverai diverse centinaia di pagine che trattano proprio dei miracoli di Gesù e la loro attendibilità storica. Considera che quest’opera è valutata quasi unanimemente come il testo più importante sulla tematica attualmente in circolazione ed il voler affrontare il discorso relativo al Gesù storico senza averla letta è semplicemente velleitario.
Per finire, hai dato un’occhiata al sito che ho linkato nel mio precedente intervento in questa discussione?
Sai?, a differenza delle pagine web citate da te, qui le fonti sono do viziosamente segnalate e, per ogni argomento, viene data una breve bibliografia di taglio accademico.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)