00 14/06/2009 18:24

Guarda, che nessuno mette in discussione che una figura storicamente riferibile a Gesù Cristo sia esistita



Il trafiletto che hai riportato fa esattamente questo. Riporta opinioni diverse, tutte di dilettanti ovviamente, e in una di queste si riferisce che questi pochi brani sarebbero "falsificati". Scrive: "Eppure in tutta questa mole di letteratura ebraica e pagana, al di fuori di due brani falsificati nell’opera di un autore ebraico e di due brani discutibili attribuiti ad uno scrittore romano".
Ovviamente, quest'uomo è del tutto a digiuno del dibattito sui due testi di Flavio di cui parla.
Comunque non c'è da stupirsi se le fonti pagane non si affrettino a raccontare la vita di Gesù, per la banalissima ragione che abbiamo pochissime fonti che ci narrino la storia della Palestina di quel periodo. Gesù era, secondo una celebre definizione, "un ebreo marginale", nel senso che a Roma non importava un bel niente di quello che potevano fare quelli che per loro erano solo dei giudei esaltati. Giuseppe Flavio è l'unico che, trattando quel tempo e quel luogo, dovrebbe parlare di Gesù, e infatti ne parla. Non si vede invece perché gli altri testi degli altri autori, che parlano di tutt'altro rispetto alla Palestina, e tutt'altro rispetto alle sue correnti religiose, dovrebbero parlarci di Gesù.
Inoltre non s'è ancora capito perché, avendo noi 27 testi che ci parlano di questo personaggio, cioè i 27 libri del NT, tutti del I secolo a parte un paio, non li consideriamo a priori. C'è gente che non ha affatto 27 testi che parli di lui, anzi, per essere precisi, ci sono più fonti su Gesù di quante ce ne siano su Pericle o sulla maggior parte dei personaggi storici dell'Antichità. Ma chissà perché, per il solo fatto che queste fonti vengono da credenti, sono scartate a priori. Ma chi altro dovrebbe parlare di Gesù se non proprio chi credeva in lui? Da chi altri occorrerebbe aspettarci delle parole su di lui? L'unico, come ripeto, sarebbe Flavio, che infatti ne parla. Questo è il testo tràdito nella versione araba, quella cioè senza le glossature di mano cristiana: “Ci fu verso quel tempo un uomo saggio che era chiamato Gesù, che dimostrava una buona condotta di vita ed era considerato virtuoso (o: dotto), e aveva come allievi molta gente dei Giudei e degli altri popoli. Pilato lo condannò alla crocifissione e alla morte, ma coloro che erano stati suoi discepoli non rinunciarono al suo discepolato (o: dottrina) e raccontarono che egli era loro apparso tre giorni dopo la crocifissione ed era vivo, ed era probabilmente il Cristo del quale i profeti hanno detto meraviglie”.

Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)