00 15/06/2009 15:34
X Elyy che dice:
E che dire di quel che ha detto Cavdna, che per "Mosè e i Profeti" Gesù si riferiva alle Scritture, che per loro erano un punto di riferimento allora, infatti Gesù nella strada per Emmaus citò le Scritture per far capire a quei discepoli il piano salvifico di Dio che si realizzò proprio tramite Gesù?
Rispondo:
Vedo che hai afferrato il senso di ciò che stiamo parlando, vorrei solo aggiungere che fin quando la Grazia di Dio non entrò in vigore a favore di tutti i credenti in Cristo, il popolo principalmente quello detto “di Dio”, e gl’increduli venivano mandato alla legge ed ai profeti per accertamenti sul fare la volontà di Dio.

Or benché Gesù fece direttamente molti miracoli e molte grazie, mentr’era sulla terra, pur la grazia in senso generale, non entrò in vigore, se non alla risurrezione di Gesù; cioè dopo che l’intero sacrificio di Cristo, con il prezzo pagato dei nostri peccati è gradito a Dio. E parlando del sacrificio di Cristo, è scritto che Egli è stato dato (per noi) a cagione delle nostre offese, ed è risuscitato a cagion della nostra giustificazione. Rom.4:25.

In quanto al seno d’Abramo, è il CD dei tdg che cerca di girarlo in parabola, ma Abramo, Lazzaro ecc. non fanno parabola. È invece un racconto reale di cosa successo. Nondimeno, sia si parla di parabola o di simbolo, non possono esistere, se non corrispondono alla realtà. Per esempio, Gesù chiamava “pecore” i suoi fedeli, usava un simbolo che ben sai, corrisponde alla realtà.

Oggi il tempo mi è corto e devo chiudere, ma se vuoi, possiamo continuare in seguito.
Moscabianca