Questa è l'"Avvertenza" che si trova nelle primissime pagine del libro. Non si tratta ovviamente di parole scritte da Raymond Franz, e nemmeno da Achille Aveta, che ha semplicemente tradotto dall'inglese il libr), ma di una "avvertenza" rivolta ai lettori cattolici ed inserita a cura della Casa Editrice cattolica.
Inizio citazione:
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AVVERTENZA
Il testo che presentiamo si inserisce nello spazio, piuttosto vasto, che le ED di Roma hanno dedicato al problema della presenza dell’Organizzazione Testimoni di Geova nelle nostre comunità cattoliche. Lo riteniamo un doveroso e utile contributo per fronteggiare l’assedio al quale sono assoggettate le nostre famiglie con il sistema del porta a porta praticato dai Testimoni. Non basta chiudere la porta; qualcuno vorrebbe anche conoscerne il perché ed è quello che abbiamo cercato di fare.
Questo libro, che vuole approfondire il problema posto in Crisi di coscienza, da noi già pubblicato, presenta qualche difficoltà della quale vogliamo avvertire il lettore. L’autore è nato in famiglia geovista ed ha militato nell’Organizzazione per molti anni, mettendo a servizio le sue buone qualità, prima fra tutte la sua sincera dedizione e il suo appassionato zelo, anche come membro di alti livelli direttivi. Oggi è un disassociato, ma non per questo è diventato un cattolico. Anzi, la sua conoscenza della realtà cattolica è piuttosto superficiale, approssimativa anche sul piano storico, non immune da preconcetti comuni a tanti altri cristiani non cattolici. Gli manca soprattutto l’esperienza vissuta in ambito cattolico, mentre possiede abbondantemente quella praticata in ambito geovista.
Per ammissione esplicita dell’autore, «il rendersi conto che la pretesa di un determinato movimento religioso di avere un’esclusiva relazione con Dio (è il caso della Società Torre di Guardia) non ha alcun fondamento, non cambia il fatto che Dio abbia un popolo che costituisce una fratellanza, il cui Capo e principale Pastore è il Figlio di Dio... Cristo, a beneficio dei suoi seguaci, ha chiaramente autorizzato degli uomini a servire quali suoi sottopastori. Fino a dove giunge la loro autorità? Cosa include? La risposta a queste domande è essenziale per la libertà cristiana» (Alla ricerca della libertà cristiana, postfazione, p. 407).
Per quanto sconfessata e magari sinceramente rifiutata (ma si direbbe piuttosto dissimulata), serpeggia nel testo l’amarezza di avere per tanto tempo (troppo!) assoggettata la propria dimensione religiosa ai legalismi di un’organizzazione che pretende di essere l’unico canale autorizzato da Dio a trasmettere la sua Parola.
L’autore pensa di poter trovare le radici delle aberrazioni che sono maturate e, mano a mano maturano, in quella colossale impresa pubblicitaria che è la Società Torre di Guardia negli sviluppi gerarchici e organizzativi della prima comunità cristiana post-apostolica. Egli arriva a rifiutare l’autorità del concilio di Gerusalemme e, conseguentemente, di tutti gli altri concili ecumenici, solo perché l’Organizzazione pretende di basare proprio su quel concilio le sue pretese di legiferare su materie di fede.
Si comprende allora perché nella Chiesa-Madre di Ignazio di Antiochia e di Cipriano di Cartagine egli vede solo uno strumento organizzativo del potere e non la Sposa dello Spirito Santo che continua a guidarla nei secoli anche per mezzo dei concili. Questo è evidente soprattutto nei capitoli terzo e quarto ma anche in altri passi di questo testo.
C’è stata una crisi della comunità credente cristiana e, ogni tanto, riappare anche nella comunità cattolica, originata da conflitti tra l’autorità civile e quella religiosa, tra i profeti e i detentori del potere in tutte le sue forme, tra la giustizia e l’ingiustizia ecc. Ne sono conseguenze troppo evidenti le divisioni tra Chiesa cattolica, Chiesa ortodossa e Chiesa riformata, ma nessun parallelo si può stabilire tra la Chiesa fondata da Cristo e guidata dallo Spirito e l’organizzazione alla quale ha dato l’avvio il pastore Charles Taze Russell, presumibilmente in data 1° luglio 1879. Qualsiasi paragone è assurdo.
Punti fermi della dottrina cattolica in questo ambito sono:
1. La volontà di Cristo che ha fondato la sua Chiesa: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,18-20).
2. La Bibbia è Parola di Dio trasmessa a ogni credente nella comunità, guidata dallo Spirito Santo. Nessuno, da solo o in gruppo, a qualsiasi livello gerarchico e a qualsiasi titolo di competenza dottrinale, ne può dare una sua autentica interpretazione. Nella Chiesa cattolica ogni credente può e deve accedere direttamente alla Bibbia che ha valore di Parola di Dio, al di sopra di ogni interpretazione e spiegazione.
3. La Chiesa ha ricevuto da Cristo la Parola e i sacramenti, azioni con le quali Cristo mediante lo Spirito ci comunica la vita che deriva dal Padre. Solo in questa completezza si comprende tutta l’azione salvifica di Cristo e la missione affidata alla Chiesa di continuarla nei secoli. Privare la Chiesa dell’attività santificatrice dei sacramenti e ridurla a maestra di dottrina, per l’esercizio del potere religioso, è del tutto fuorviante.
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Fine citazione.
Achille