00 16/06/2009 06:14
Il problema vero è che ognuno di noi vive il cattolicesimo a suo modo.

Per molti il Vangelo è un brano da ascoltare durante la messa domenicale, per poci altri si ferma alla parola scritta......tanti secoli fa.

Ognuno si lascia guidare nella quotidianità dalla propria sensibilità (anche se a volte è più spessa di un tronco d'albero) e dai propri pre-giudizi.

Si parla molto di tolleranza senza far mwnte locale che, parlando di tolleranza c'è qualcosa da tollerare, termine già squalificanre in sè, ma poco di fratellanza, che ci metterebbe tutti sullo stesso piano.

esempio banalissimo::

la parrocchia che dovrei frequentare, la domenica specialmente, mi ricorda una sala del regno con l'unica differenza che i fratelli convenuti sfoggiano abiti firmati.

L'altra, la parroccia che ho scelto, è condotta da preti missionari (ogni 6 mesi si alternano poichè tornano alle loro missioni) di varie etnie.

Raccoglie/accoglie tutti, i poveri nello spirito e nel corpo.

Ho scelto probabilmente perchè non sono (ancora) una brava cristiana, poichè non dovrei fare scelte, ma guardare unicamente e lodare soltanto Colui al quale vado a rendere grazie.

Tuttavia (sbagliando, forse) Lo sento più vicino in questa seconda Casa.

Gabriella