00 15/06/2009 16:48
Vedi, caro Marco, come dicevo, io non conosco bene la situazione in oggetto, dovrei "viverla" per poter prendere una posizione a riguardo. Se proprio non c'è alternativa, allora ben vengano anche le feste in chiesa (anche se determinati limiti non si dovrebbero superare) e, ti dirò di più, ben venga anche la festa alla presenza del Corpo di Cristo nel tabernacolo, una festa con Cristo fisicamente presente (anche se, magari, sarebbe meglio togliere il Santissimo sacramento dal cospetto di chi non non sa apprezzarlo per ciò che è e potrebbe, anche se involontariamente, mancargli di rispetto). Del resto, non era forse l'antica liturgia il culmine di un'agape fraterna? Ben vengano dei pastori che hanno davvero la forza di vivere fino in fondo il Vangelo di Cristo e di schierarsi con gli ultimi tra gli ultimi onde sostenerli materialmente e spiritualmente. Solo che ci sono tante forme di miseria. Non sono forse dei miseri (spiritualmente, intendo) anche quei parrocchiani che, “schifati”, hanno abbandonato questo parroco di frontiera? Siamo davvero sicuri che un altro tipo di comportamento non avrebbe potuto lenire anche la miseria spirituale di costoro oltre che quella spirituale e materiale degli ultimi tra gli ultimi? Non lo so, non sono lì e non posso saperlo. Magari la carità del parroco in oggetto è davvero a tutto tondo e coloro che lo hanno abbandonato non hanno avuto motivi cristianamente giustificabili per farlo, magari però, per aiutare qualcuno ci si è dimenticati degli altri che bussano alla nostra porta, degli altri che, pur avendo un tetto sulla testa e della zuppa nella scodella, non sono, sotto un ben determinato punto di vista, per questo meno “miseri”. Che vuoi che ti dica? Non lo so.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)