00 11/06/2009 10:58

La questione è che la chiesa è la casa di Dio e che bisogna tener conto della sensibilità di tutti e cercare di venire incontro alle esigenze di tutti.



Carissimo Adriano,
come faccio a non essere d'accordo con te? Vivo tuttavia, lo ammetto, un momento "schizofrenico". Perchè sono effettivamente d'accordo con te se guardo te, se guardo il pc, se guardo le persone dalle sensibilità diverse... e - al contempo - non posso non essere d'accordo con ciò che fa questo prete se guardo tutti i volti delle persone che, a stento, sanno di essere creature viventi. Pensano di essere merce, sono degli abbandonati come lo era Cristo in croce, con la differenza che lui sapeva di essere uomo, loro non lo sanno nemmeno (per fortuna lo sappiamo noi... almeno... dovremmo saperlo).


La chiesa è principalmente luogo di preghiera

Sono le stesse parole che dicevo quando all'interno della chiesa c'era una festa ed ero l'unico seduto davanti al tabernacolo quasi per proteggere almeno quel luogo. Ma più contemplavo Gesù-Eucaristia, più il cuore mi diceva che era Gesù il Maestro delle feste "umanizzanti". Poi guardavo le persone che passavano facendo un trenino tra me e il tabernacolo senza degnarlo di un misero sguardo e... mi sentivo ferito. Ma subito dopo mi chiedevo quante volte passavo gioioso per i fatti miei senza guardare Gesù nel povero, senza degnarlo di uno sguardo. Di che mi lamentavo? Sono andato via dalla festa un pochino incaz.... Da fuori la chiesa vedevo le persone che si divertivano e neanche degnavano di uno sguardo nostro Signore... Eppure Lo vedevo lì in mezzo a loro nella gioia dell'unità di essere vivi sotto il suo abbraccio, nell'amore scambievole, nella gioia di essere uomini viventi e mi ritornava in mente il Gloria Dei vivens homo di Ireneo.


[...] per dedicarsi all'assistenza dei poveri e dei diseredati si possono utilizzare altre strutture, lì dove ci sono, e, dove non ci sono, fare in modo che la carità materiale per gli uni non vada a detrimento della carità spirituale per gli altri.

Siracusa non è Roma, intendiamoci... qui c'è il nulla. Altrimenti perchè rischiare di mancare di carità spirituale? Perchè rischiare di perdere più del 50% dei bambini del catechismo? La situazione non è stata imposta così, ex abrupto. Si è creata e si cercava di chiedere quella carità materiale che sistematicamente diminuiva man mano che il tempo passava. Il presbitero in questione non possiede più danaro per se stesso ormai da anni. Indossa quasi sempre le stesse cose con grande dignità.



Fare in modo di non trasformare la chiesa in una mensa o dormitorio stabile, perché i fedeli abbiano un luogo dedicato al loro incontro con Dio. Et/et.

Ma questo succede! Nel senso, mi spiego meglio. Durante il giorno, la chiesa è chiesa. La sera i ragazzi mangiano in cortile o, a turni, nel locale adiacente. La notte però non c'è spazio per tutti e allora si usa la chiesa. Quando si vuole celebrare una festa in grande - non ogni giorno, ovviamente - si usa la chiesa. Certo, mi fa impressione che non si tolga l'Eucaristia, questo si. Ma il presbitero in questione invita tutti a queste feste. Alle feste pochi cattolici (i parrocchiani più fedeli, per così dire), la fetta più grande sono gli immigrati e poi ci sono i protestanti e gli "estremisti" di sinistra. L'unica cosa che, forse, da fastidio ai cattolici è che la chiesa è decorata con cose caratteristiche di questi immigrati che periodicamente - quando lasciano la chiesa - fanno dono di qualcosa prima di partire e la lasciano ai nuovi arrivati. Chissà...


Va bene, trasformiamo la chiesa in dormitorio per gli immigrati mussulmani, ma se questo va a detrimento della vita spirituale dei parrocchiani cattolici? Se così facendo allontano i parrocchiani dalla chiesa e dalle sue attività? Avremo certo aiutato tante persone da un punto di vista materiale, ma quante non ne avremo aiutate da un punto di vista spirituale?

La risposta a queste tue domande è: non lo so. Sono in difficoltà nel risponderti. Certo è che il buon samaritano prima agisce guardando al bisogno vero, concreto e materiale. Senza chiedere al derelitto lasciato mezzo morto perchè aveva incontrato i briganti, di che religione fosse. Ha aiutato l'uomo, uno qualsiasi, che aveva bisogno di aiuto. Aiuto vero. Così facendo ha fatto la volontà di Dio nel prossimo.


Mi si dirà: ma chi cambia parrocchia perché il suo parroco usa la chiesa per aiutare materialmente gli ultimi non ha capito nulla del messaggio di Cristo. E chi può dirlo?

La risposta è: nessuno. E a questo ci tengo. Infatti non sono affatto d'accordo con alcune asserzioni del presbitero. Troppo semplicistiche e macchiate di faciloneria, secondo il mio modesto parere. L'uomo è complesso e non può esser giudicato così nel profondo sol perchè non sono d'accordo con una determinata opinione. Qui non ci piove.


Magari si tratta semplicemente di gente che non ha la stessa sensibilità del parroco e che, così facendo, il parroco non aiuta certamente a crescere nella sequela di Cristo.

Aspetta... quei parrocchiani hanno smesso semplicemente di andare a Messa in "quella" chiesa. Sono quelli che hanno un pochino la puzzetta sotto il naso, ma per i quali ho rispetto - almeno io, almeno credo - delle loro sensibilità e non mi sento di giudicarli. Costoro crescono nella sequela ma la sequela è quella che non guarda ai poveri. O meglio, è quella sequela tanto occidentalizzata che si sgrava il cuore con l'elemosina settimanale, per intenderci. Se solo si conoscesse il vero significato di elemosina (parabola del buon samaritano docet)...


Magari rispettando maggiormente la sensibilità di costoro si potrà coinvolgerli nella missione di assitenza agli ultimi, ottenendo migliori risultati sia riguardo alla carità materiale per questi che a quella spirituale per i primi.

Ma, ciccio, queste persone hanno di bisogno e di bisogno vero! Senza offesa, ma questo è solo un ragionamento che può valere solo sulla carta! Mi piacerebbe, eccome (!!!), se si potesse fare come dici tu. Ma questo significherebbe nella realtà - al di fuori di un ufficio o dietro una scrivania - che delle persone che sono Cristi crocifissi e abbandonati, senza coscienza di essere uomini, donne, debbano essere seppelliti senza nemmeno morire! Non è possibile... Guarda che tra l'altro non esagero quando dico che non hanno coscienza di essere uomini o donne. Conosco una nigeriana, adulta, di nome Precious, che solo ora che da qualche mese è stata ospitata in casa dal pastore battista di Siracusa e da sua moglie, ha coscienza del suo essere donna. Studia l'italiano con passione e vorrebbe continuare a studiare. Quasi la stessa cosa per Stanley. Anche lui accolto nella casa del pastore e di sua moglie e con la voglia di lavorare. Si alza alle 5.30 del mattino alle 6.00 prende la bici e fa 30 chilometri per andare a lavorare, finisce il turno alle 18.00... monta piscine... e dopo aver fatto tutto questo lavoro, ci sono 30 chilometri - in bici - al ritorno.


Onestamente non ho mai approvato gli eccessi della teologia della liberazione (così come non li ha approvati il Magistero cattolico che, non a caso, ha pubblicato un Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa in parte anche per prendere le distanze dalla medesima).

Anche io. Gli eccessi sono eccessi. Hai qualcosa nel tuo sito che posso leggere in merito?


La dimensione orizzontale della carità (quella verso i fratelli) ha senso, valore e forza solo in ragione della dimensione verticale della medesima (quella verso Dio).

Beh, la questione sarebbe anche da discutere. Infatti il samaritano - un eretico - è quello che si è fatto prossimo e ha fatto bene. E' così difficile stabilire i confini di come ci considera Dio e come Dio considera il nostro operato alla luce del senza tempo. La nostra visione è così contingente...


Ecco, venti secoli di vita ecclesiale e la sociologia delle religioni ci insegnano che il rapporto con il Sacro necessita di luoghi appropriati e che la “profanazione” dei medesimi (anche qualora avvenga in nome dei più nobili e “sacri” ideali) non è mai un bene

Vero, ma qui stiamo parlando di persone, diamine. Non fu forse Davide a "profanare" in nome di un "sacro" ideale, la fame?


[Modificato da =Marcuccio= 11/06/2009 11:23]