00 03/06/2009 20:06
Re:
Achille Lorenzi, 03/06/2009 18.19:

Secondo me una vera amicizia fra i TdG è impossibile.
La vera amicizia richiede come premessa indispensabile quella di essere delle persone, autentiche, spontanee, sincere e libere. Tutto ciò è praticamente inesistente nella "teocrazia", dove tutto è subordinato all'organizzazione e alle sue direttive/regole.

Come ho scritto qualche anno fa nel sito, a proposito di ciò che accade quando qualcuno esce dal gruppo, «Non può esserci vera amicizia e vero amore in un ambiente come questo. Chi diventa TdG deve scegliere tra il rimanere nell’Organizzazione e il mantenere i rapporti sociali ed umani con chi è stato disassociato o si è dissociato (allontanato spontaneamente). Non ci sono alternative. La vera amicizia è invece innanzitutto un rapporto fra persone, tra individui; il vincolo che lega due veri amici non può essere condizionato dall'assoluta ubbidienza a norme e regole di qualche struttura organizzativa».

Per fare un esempio personale, quello che pensavo fosse il mio migliore amico quando ero TdG, un paio di giorni prima che facessero l'annuncio in sala della mia fuoriuscita dall'organizzazione, mi disse: «Potremo ancora essere amici, basta che tu ti faccia riassociare».

"Amici" così meglio perderli che trovarli.
Io non rimpiango nulla dei "rapporti umani" all'interno dell'organizzazione, dato che i rapporti umani veri, spontanei e sinceri, e che mettono la persona prima del gruppo, in realtà in quell'ambiente non esistono.

Achille



Anche per me è impossibile l'amicizia all'interno dei TdG, a meno che non ci si riferisca alle attività che "colleghi" o "compagni d'opera" condividono.

Ma non è certo la stessa cosa.

L'amicizia è tutt'altro.

I compagni di scuola o colleghi di lavoro possono condividere comuni o simili attività od esperienze ma, terminata tale condivisione, ognuno va per la sua strada, Tant'è che con la stragrande maggioranza di essi ci si perde totalmente di vista.

Avete mai sentito qualcuno dire: " Saremo di nuovo amici quando tornerai a lavorare con me?" Un simile ragionamento sarebbe a dir poco demenziale, eppure è quanto in effetti accade tra i TG.

Una persona che non mi saluta, non mi è vicina nei momenti di gioia ma soprattutto quando sto male, quando sono in ospedale, quando sono ammalato, quando ho bisogno di un consiglio, di conforto, di sostegno, scusatemi, tutto può essere ma non certo un amico.

E non ditemi che con "il cuore" mi pensano ancora ma è loro impedito ogni tipo e forma di gesto amichevole!

Come conferma Achille, tali amici non mancano neppure a me semplicemente perchè non sono miei amici.

E' terminato un ciclo di attività che svolgevamo insieme, ed oggi, come ex colleghi, ognuno per la sua strada.


Semmai amico è quell'unico fratello che, pur di nascosto, mi viene a trovare quando sto male e mi telefona per interessarsi di me e della mia salute, cosa che, ovviamente, faccio anche io con lui e che faremmo anche se fossimo cattolici o protestanti o membri di una qualsiasi altra religione, perchè la vera amicizia, che la quasi totalità dei TG non conosce , prescinde dalla religione, come è indipendente dalle scelte politiche o sportive.

La vera amicizia sorpassa il colore della pelle, la località di nascita e non è influenzata dal libro di preghiere che si tiene tra le mani.

Può apparire paradossale ma è più facile per un ex TG essere un amico sincero per un TG, che il contrario. E se vedo un TG in difficoltà gli dò una mano, magari per amore Agape, o forse per amore philia, o Storgè se mi è parente, cosa che lui non fa, perchè oltre a non aver capito nulla dell'amicizia, nemmeno sa amare.