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IL MILLENARISMO PRIMA ......CIELI NUOVI E TERRA NUOVA DOPO

Il millenarismo è una dottrina cristiana, detta anche "chiliasmo", che, partendo dall’interpretazione letterale del capitolo XX dell’Apocalisse, annuncia l’imminente ritorno di Cristo sulla terra per stabilirvi un regno di beatitudine e di pace destinato a durare mille anni e riservato solo ad alcuni giusti. Questi vengono, di solito, identificati con i martiri (forse giudei) delle persecuzioni (i 144.000 del libro dell’Apocalisse) che, grazie al sacrificio della loro vita in nome della fede, avranno il privilegio di una prima resurrezione, con precedenza assoluta sulla resurrezione di tutta l'umanità, sul giudizio universale e sull’instaurazione definitiva e gloriosa del regno di Dio (al termine del millennio).


Il millenarismo si diffuse negli ambienti cristiani dell'Asia Minore soprattutto nel II secolo ed ebbe un certo rilievo anche in Occidente (grazie soprattutto all’opinione autorevole di Papia di Gerapoli, di Ireneo di Lione e di Tertulliano), sollevando un intenso dibattito teologico prima della sua condanna definitiva come dottrina eretica. Moltissimi eretici contribuirono poi a screditare il millenarismo letterale, proclamando l'attesa di un tempo di bengodi, di perversioni, di vizi, di dissolutezze e di depravazioni.


Dopo Agostino, il millenarismo letterale non ha più goduto il favore della chiesa ed anche oggi quasi tutti i cattolici considerano il millennio come un lungo periodo di tempo intercorrente dalla fine delle persecuzioni (e del paganesimo della Roma imperiale) alla liberazione di Satana, prima dell'attacco finale alla Chiesa e del ritorno visibile di Cristo per il giudizio universale. La prima resurrezione sarebbe pertanto simbolica e corrisponderebbe all'entrata nella gloria celeste delle anime dei martiri e dei cristiani, che non hanno ceduto alle tentazioni della bestia e del falso profeta (Apocalisse 6,9-11). A favore di tale tesi si dice infatti che: i) mai, in tutto il Nuovo Testamento, si parla di due resurrezioni e di due giudizi (si veda a tal proposito Matteo 25,31; Luca 16,4-31; Giovanni 5,28-29; 2 Corinzi 5,10; Ebrei 9,27); ii) nel Nuovo Testamento si parla invece, in senso simbolico, della resurrezione per spiegare il battesimo e la rinascita dell'uomo dalle tenebre della legge, dell'ignoranza e del peccato e per rappresentare la nuova vita in Cristo, nella luce, nella grazia e nello Spirito Santo (si veda a tal proposito Giovanni 5,24-26; Romani 6,4-5; Efesini 2,6; Colossesi 3,1); iii) il millenarismo letterale sembra avere matrice ebraica ed apocrifa (1 Enoch XCI-CIV; Salmi di Salomone XI-XVII; Oracoli Sibillini III), piuttosto che origini cristiane.


La condanna del millenarismo da parte della cristianità non è stata però dogmatica e definitiva e, anche all’interno della Chiesa Cattolica, sono sopravvissute, nei vari secoli, forme di millenarismo spirituale e moderato.


Fuori dalla Chiesa Cattolica il millenarismo è riaffiorato a più riprese nell'ambito di vari movimenti ereticali e riformati: basti pensare a Gioacchino da Fiore (1130-1202), ai francescani spirituali (XIII-XIV secolo), ai fratelli boemi (XV secolo), a Girolamo Savonarola (1452-1498) e agli anabattisti (secolo XVI). Oggi il millenarismo costituisce uno dei motivi di identificazione, e, allo stesso tempo, di maggiore popolarità, di alcune confessioni religiose, come gli avventisti del settimo giorno, i testimoni di Geova ed alcune sette fondamentaliste statunitensi.


L’ipotesi che possano esistere due categorie di redenti è stata per la prima volta avanzata da Ireneo di Lione (Ireneo, Contro le eresie, 31-36). Su influenza di Papia di Gerapoli, Ireneo mostrò infatti di credere in una prima resurrezione dei giusti, in un regno millenario, in un ritorno glorioso di Cristo prima del giudizio finale e nella ricostruzione della Gerusalemme terrestre.


Dopo la seconda resurrezione, il giudizio universale e la discesa dal cielo della Nuova Gerusalemme, Ireneo pensò che alcuni redenti sarebbero stati elevati in cielo, mentre altri avrebbero abitato la terra nella città santa (Ireneo, Contro le eresie, 36, 2).


Le tesi di Ireneo risultarono e risultano difficilmente accettabili, soprattutto se si considera che alla fine dei tempi non esisteranno più due chiese: la chiesa dei viventi sulla terra e la chiesa delle anime dei morti in cielo. Nel giorno del giudizio morti e vivi superstiti andranno incontro a Cristo (1 Tessalonicesi 4,13-18; Atti 1,11) e tutti gli uomini si ricongiungeranno davanti al grande trono bianco, perché terra e cielo saranno scomparsi senza lasciare traccia (Apocalisse 20,11). Solo dopo il giudizio appariranno cieli nuovi e terra nuova (Isaia 65,17; 2 Pietro 3,13; Apocalisse 21,1) e tutti i giusti destinati alla vita eterna dimoreranno con Dio sulla terra nella città santa, discesa dal cielo (Apocalisse 21,1).

Nella Nuova Gerusalemme Dio dimorerà con gli uomini, asciugando ogni lacrima dai loro occhi ed eliminando la morte, il lutto, il lamento e l'affanno (Apocalisse 21,3-4). Il trono di Dio e dell'Agnello sarà in mezzo ad essa ed un fiume di acqua viva scaturirà dal trono (Apocalisse 22,1-3).

Qualunque cosa si possa pensare del millenarismo e delle ideee di Ireneo, tutti i cristiani attendono cieli nuovi e terra nuova e nessuno può affermare con certezza se nella nuova creazione dimoreremo in cielo o in terra..... Sembra comunque logico pensare che se la Nuova Gerusalemme scenderà dal cielo e finirà per stabilirsi su una nuova terra .....piuttosto che su improbabili spazi celesti o su luoghi situati in altre dimensioni ....più o meno spirituali.....












[Modificato da domingo7 26/05/2009 11:56]