speranza!, 27/05/2009 10.14:
Nella mia esperienza ho notato che i tdg nati nella verità hanno inizialmente un pò di diffidenza nei confronti dei nuovi, specialmente prima del battesimo,
in un primo momento pensavo che tale atteggiamento fosse dovuto solo al timore che il nuovo potesse avere ancora cattive abitudini, smettere di frequentare o commettere qualche trasgressione
con il passare del tempo, invece, mi sembra che ci sia un altro motivo quasi opposto, nel senso che spesso il nuovo tdg,
pieno di iniziale entusiasmo è più zelante e più attento ad osservare ogni regola,
mentre il tdg nato nella verità si è costruito con il tempo un sistema di vita che gli consente di avere una facciata di assoluta spiritualità e una vita privata permissiva che gli consente di fare cose che al nuovo vengono indicate come non appropriare per il cristiano.
In tale situazione si può verificare la situazione paradossale per cui più il nuovo è diligente nell'osservare ogni regola e più è visto come persona da evitare in quanto sarebbe imbarazzante giustificargli un comportamente incoerente rispetto a ciò che gli si sta insegnando.
Ricordo che quando alle assemblee spesso i discorsi parlavano di "doppia vita" rimanevo perplessa e mi sembravano ingiustificati, solo ora capisco la sua rilevanza e diffusione tra i tdg!
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Mi dispiace che togli una mia frase dal contesto per farmi dire ciò che non ho detto, ho già spiegato che non volevo generalizzare,
ci sono certamente tdg che vivono coerentemente ma ci sono tanti tdg che vivono una doppia vita, se così non fosse non ci sarebbero nemmeno discorsi e pubblicazioni che trattano l'argomento.
Sempre in lingua italiana è scritto all'inizio del post che sto parlando di una esperienza personale, inoltre ho parlato di un argomento posto in rilievo alle stesse assemblee dei tdg, non è un argomento che ho inventato io, l'ho descritto come un fenomeno rilevante, non ho detto da nessuna parte che è assoluto.
Speranza
Quanto tu dici è corretto...e proprio per amore della correttezza mi permetto di riscrivere il tuo commento, aggiungendo fra parentesi alcune paroline che forse aiutano a rendere il senso di quanto affermo io. Ho aggiunto qualche correzione grammaticale, non per evidenziare tuoi errori, che infatti non ci sono, ma per rendere più fluido il testo. Allora:
Nella mia esperienza ho notato che (alcuni, molti, la maggioranza, una minoranza) di tdg nati nella verità hanno inizialmente un pò di diffidenza nei confronti dei nuovi, specialmente prima del battesimo,
in un primo momento pensavo che tale atteggiamento fosse dovuto solo al timore che il nuovo potesse avere ancora cattive abitudini, smettere di frequentare o commettere qualche trasgressione
con il passare del tempo, invece, mi sembra che ci sia un altro motivo quasi opposto, nel senso che spesso il nuovo tdg,
pieno di iniziale entusiasmo è più zelante e più attento ad osservare ogni regola,
mentre (alcuni, molti,la maggioranza, una minoranza)di tdg nati nella verità si sono costruiti con il tempo un sistema di vita che gli consente di avere una facciata di assoluta spiritualità e una vita privata permissiva che gli consente di fare cose che al nuovo vengono indicate come non appropriare per il cristiano.
In tale situazione si può verificare la situazione paradossale per cui più il nuovo è diligente nell'osservare ogni regola e più è visto come persona da evitare in quanto sarebbe imbarazzante giustificargli un comportamente incoerente rispetto a ciò che gli si sta insegnando.
Ricordo che quando alle assemblee spesso i discorsi parlavano di "doppia vita" rimanevo perplessa e mi sembravano ingiustificati, solo ora capisco la sua rilevanza e diffusione tra i tdg!
Noterai che così si evita di descrivere una CLASSE di persone, i nati nella verità, che approfittano di questa loro condizione e ci speculano sopra. Ti assicuro che questa classe non esiste, e se esiste ,io ,in piena coscienza, non ne faccio parte (anche se qualcuno ha ironizzato su questo, come se mi conoscesse, conoscesse la mia vita e per questo si permette di sollevare dubbi). Il tuo pensiero mi vede d'accordo, so anche io che il problema esiste, ma classificare le persone, invece di esaminarle individualmente rischia di generare risentimento, come è avvenuto nel mio caso. Con affetto