00 28/04/2009 09:19
Polymetis scrive:


Io ho detto che alcune cose si possono prendere alla lettera e altre sono invece da intepretare, e fin qui ci siamo.

In seguito ho detto che non capisco in base a quale criterio, chi non crede alla Traditio, scelga cosa prendere alla lettera e che cosa intepretare. La risposta è ovviamente che costui sceglie cosa prendere alla lettera e cosa no in base alla propria formazione, cioè a dei criteri personali. Ciò rende il tutto molto aleatorio, perché un altro inteprete potrebbe non essere d'accordo coi suoi criteri.

Agabo: Alle origini della "Traditio" che cosa ci troviamo? Gli apostoli erano ispirati, ma i loro successori? Non stai indirettamente dicendo che anche la Tradizione è fondata su punti di vista personali, poi accettati anche da altri?
Che male c'è se tali "vetuste" interpretazioni vengano riesaminate"? Forse il "male" è nel fatto che si riesaminano certe interpretazioni al di fuori del Magistero cattolico?
Per tua tranquillità, i Protestanti e gli Evangelici degni di tali nomi non seguono una metodologia campata per aria, seguono innanzitutto un principio secondo il quale le Scritture hanno una coerenza interna essendosi "formate" in un ambiente socio-culturale specifico e malgrado intercorrano lunghi tempi dal primo libro scritto fino all'ultimo. Se pensi al Libro Apocalisse, per esempio, è pieno zeppo di rimandi a parecchi libri dell'Antico Testamento, rimandi simbolici, poetici e letterari. Come fai a dire che uno non possa ricorrere a tali cose per comprendere questo libro senza l'aiuto di un magistero? I fatti, in fondo, mostrano che i protestanti in generale pur non avendo un magistero, salvo particolari secondari, giungono alla medesima comprensione delle Scritture. D'altro canto, Magistero a parte e malgrado esso, diversi esegeti cattolici mostrano spesso di non pensarla allo stesso modo, esattamente come in campo Protestante.



La storia del protestantesimo, col suo proliferare di sette scismatiche, mostra chiaramente che non esistono letture condivise da tutti, e che il "libero esame" porta ciascuno a trovare nel testo quello che vuole trovarci.

Agabo: La "storia" mostra anche altre cose riguardo al "pensiero unico" e alle sue conseguenze storiche e sociali.


Mario70 ad esempio ha già deciso a priori che l'omosessualità non sia moralmente illecita e dunque intepreta come soprassati tutti i passi biblici che la condannano. Questo procedimento ovviamente dipende unicamente dalla sua visione del mondo, e da ciò che già prima pensava. Anziché piegare le sue teorie ai fatti che incontra per strada, piega i fatti che incontra alle teorie che ha già in testa. In questo modo non è più la Scrittura che mi mette in discussione, ma io che metto in discussione la Scrittura, tenendo solo quello che mi va bene (o che s'accorda con la filosofia del mio tempo).

Agabo: con tutto il rispetto per le sue opinioni, però Mario non può far testo, così come non può far testo l'opinione del cittadino qualunque in un campo specifico che richiede professionalità.

Non so se lo fai apposta, ma stai paragonando i "Teologi" protestanti al cittadino qualunque e magari inesperto. Per non parlare di altri, faccio il mio esempio. Che cosa credi che i miei riferimenti teologici siano frutto di mie interpretazioni personali? Anch'io seguo una corrente di pensiero più o meno omogenea, molto ampia e accettata, solo che non la ritengo né troppo autorevole né divinamente ispirata (o istituzionalizzata).In quanto alla Scrittura che non s'accorda con la filosofia dei tempi, hai ragione, ma oltre ad essere un vizio trasversale, bisogna vedere se, in fondo, non si tratta soprattutto di un fatto di costume e di pensiero popolare



Agabo.
[Modificato da Agabo 28/04/2009 09:20]
Visita:

"MA COME UN'AQUILA PUO' DIVENTARE AQUILONE? CHE SIA LEGATA OPPURE NO, NON SARA' MAI DI CARTONE " -Mogol
"Non spetta alla chiesa decidere se la Scrittura sia veridica, ma spetta alla Scrittura di testimoniare se la chiesa è ancora cristiana" A.M. Bertrand