La proibizione delle trasfusioni di sangue non è nella tradizione neppure degli stessi testimoni di Geova. Nei loro poco più che 130 anni di vita, almeno per sessanta non si sono posti il problema. E’ stata una “scoperta” recente del gruppo dirigente di Brooklyn che governa ferramente i testimoni di Geova di tutto il mondo, per mezzo della rivista La Torre di Guardia, considerata ‘il canale della rivelazione di Geova’.
Perché i testimoni di Geova rifiutano le trasfusioni di sangue? Cosa ha spinto i responsabili di questa organizzazione, a un certo punto della loro storia, ad assumere una posizione riguardo alla pratica dell’emotrasfusione che non ha precedenti nella storia di nessun’altra organizzazione religiosa? Come mai vi sono stati significativi cambiamenti per quanto riguarda le altre due pratiche mediche prima vietate ed ora permesse (vaccinazioni e trapianti) mentre per questa il tabù è rimasto?
A questi e ad altri interrogativi cercherò di dare una risposta basandomi su fatti, e documenti che costituiranno la traccia di questo mio lavoro.
Il punto di vista di Russell sulla questione del sangue.
“Un pensiero simile è valido anche per quanto riguarda la proibizione dell’uso del sangue. Ai Giudei esso era proibito, e sotto il suo patto fu reso simbolo della vita: prenderne comportava responsabilità per la vita tolta. Inoltre, nelle tipiche cerimonie della legge il sangue proibito era usato come simbolo rappresentando l’offerta per il peccato; poiché mediante il sangue si effettuava l’espiazione dei peccati. Per mettere in risalto queste lezioni tipiche, ai Giudei era stato proibito l’uso del sangue. E possono esserci altre ragioni, ragioni sanitarie, in relazione con la cosa, che non ci sono ancora note” (La Torre di Guardia, 1/6/1968 p. 334)
Questo è il punto esatto dove si arresta la citazione di questa Torre di Guardia. Il perché della citazione parziale è subito chiaro se si prosegue nella lettura dell’intero paragrafo:
“Tale divieto non riguardò mai i Gentili, perché essi non erano mai stati sotto il Patto della Legge; ma esso era così profondamente radicato nella mentalità giudaica che per la pace della chiesa fu necessario che anche i Gentili vi si conformassero. Le cose soffocate erano gli animali catturati con le trappole, il cui sangue non era stato versato o scolato mediante dissanguamento, com’era richiesto dalla Legge Mosaica per tutti i tipi di carne usati nell’alimentazione. Questa restrizione si rese necessaria per mantenere l’armonia fra i due rami dell’Israele spirituale, quello proveniente dal giudaismo e quello proveniente dal gentilesimo”. (Sottolineatura mia)
(WT 15 aprile 1909 p. 4374 delle ristampe)
Quanto sopra mostra chiaramente che il punto di vista di Russell sulla questione era pienamente in armonia con l’opinione della maggioranza degli studiosi sul significato delle proibizioni del Concilio di Gerusalemme, e cioè che si trattava di un divieto avente lo scopo esclusivo di mantenere la pace fra i giudaizzanti e gli ellenisti.
Anche la lettura della Watch Tower del 1° dicembre 1944 citata nell’Annuario del 1976 a pagina 222e 223, costituisce lo spunto per un’interessante riflessione:
“Non solo come discendente di Noè, ma ora anche come uno tenuto ad osservare la legge che Dio diede a Israele che incorporava il patto eterno riguardante la sanità del sangue ed il suo potere di sostenere la vita, allo straniero era proibito mangiare o bere sangue, sia mediante trasfusione che per bocca. (Gen. 9:4; Lev. 17:10-14)”.
Il lettore che volesse approfondire l’esame dell’argomento presentato troverebbe che quanto asserito con tanta sicumera dalla rivista del 1944 non solo non corrisponde alla lettera del testo biblico, ma nemmeno allo spirito della legislazione mosaica. Infatti, né Genesi capitolo 9, né Levitico capitolo 17 contengono un riferimento che possa in alcun modo far comprendere che allo straniero dimorante in Israele fosse proibito “mangiare sangue … mediante trasfusione”. La Bibbia non lo dice e la parola ‘trasfusione’ è proprio fuori luogo in quel contesto. La stessa Società Torre di Guardia ammette che: “Gli esperimenti in tal senso [le trasfusioni di sangue] cominciarono verso l’inizio del XVI secolo” (Salvare la vita col sangue: In che modo? 1990, p. 6).
E’ chiaro che N. H. Knorr, il terzo presidente della Società Torre di Guardia, volle che il termine fosse incluso nell’articolo che trattava l’argomento per dare allo stesso un maggiore sostegno scritturale, anche se le Scritture tacevano assolutamente al riguardo.
E’ importante notare che gli Ebrei ortodossi oggi mentre obbediscono ancora alle leggi dell’Antico Testamento contro il cibarsi di sangue, credono che non ci sia nulla di sbagliato in una trasfusione di sangue. Persino la mentalità ebrea di stretta aderenza alla legge non pone una tale connessione; invece il Corpo Direttivo della Torre di Guardia forza la propria gente ad accettare questa interpretazione. Inoltre i riferimenti biblici riguardavano il mangiar sangue di animali mentre le trasfusioni, per la maggior parte, sono gesti di amore fraterno di persone che donano il proprio sangue per salvare delle vite umane.
Inizia il problema delle trasfusioni
E’ nel 1932 che troviamo il primo riferimento al divieto di assumere sangue come cibo, ed è la rivista The Golden Age del 6 luglio 1932, pagina 635:
“Secondo la sua legge l’uomo poteva mangiare la carne degli animali, degli uccelli e dei pesci, ma non doveva mangiare il sangue. E ciò a motivo del fatto che nel sangue si trova il principio della vita. Qui, di nuovo, Dio impartisce una lezione sulla sacralità della vita. Poiché la vita è nel sangue, esso non può essere mangiato”.
Si arriva, quindi, al 1939 quando la Torre di Guardia del 15 febbraio di quell’anno menziona nuovamente l’argomento e a pagina 62 dice:
“Lev. 22:3, 8, 9 … specifica che una bestia che muoia di morte naturale o uccisa da un’altra non dovrebbe essere mangiata, per il chiaro motivo che il suo sangue non è stato versato. La ragione su cui si basa l’argomento è che la vita è nel sangue e che il sangue non dev’essere mangiato”.
Mentre qui la Torre di Guardia ribadisce il fatto che un cristiano non dovrebbe “mangiare” sangue, è significativa l’omissione di qualunque riferimento alle trasfusioni che pure a quel tempo erano già comunemente praticate, e che i Testimoni accettavano senza alcuna difficoltà. Di conseguenza, fino al 1939 la Società non riteneva che vi fosse alcun collegamento tra le Scritture appena citate e le trasfusioni di sangue. Anzi, alla fine del 1940 essa esprime ufficialmente approvazione nei confronti delle trasfusioni di sangue.
“Una casalinga di New York si è accidentalmente ferita al cuore con il suo revolver. Portata immediatamente in ospedale … uno dei medici presenti le donò un quarto del suo sangue per una trasfusione, ed oggi quella donna vive e sorride gioiosamente pensando a ciò che le è accaduto nei ventitré minuti più cruciali della sua vita” (Consolation, 25 dicembre 1940 p. 19)
Ma è sulla Watch Tower del 1° dicembre 1944 che per la prima volta si parla della trasfusione di sangue nel contesto di questa pratica medica. Il successivo riferimento al sangue lo troviamo sulla Torre di Guardia [inglese] del 1° luglio 1945 alle pagine 198-201.
In questo periodo, i testimoni di Geova non solo accettavano le trasfusioni di sangue, ma, addirittura paragonavano ai Farisei chi, banalizzando la lettura della Bibbia, le avesse rifiutate.
Intorno agli Anni Quaranta “fu fatto un esame delle Scritture in preghiera e fu rivelata la volontà di Dio a questo riguardo”. (all’uso del sangue) (La Torre di Guardia, 1/2/1973 p. 86).
“Dio non ha mai emanato nessun decreto che proibisce l’uso di medicine, iniezioni e trasfusioni di sangue. E’ un’invenzione degli uomini che, come i Farisei, non prendevano in considerazione la misericordia e l’amore di Geova. Servire Geova con tutta la nostra mente significa non escludere il nostro intendimento, specialmente quando c’è di mezzo la vita di una persona, perché essa è di grande valore e sacra agli occhi di Geova.”
(Consolation – Settembre 1945 p. 29, edizione olandese)
Come abbiamo visto, l’affermazione di un divieto chiaro e assoluto sulle trasfusioni di sangue stentò molto ad affermarsi, richiedendo una laboriosa elaborazione durata alcuni decenni.
Ecco che sulla rivista Awake! (ora Svegliatevi!) la Società specificamente dichiara che le trasfusioni sono errate. L’articolo era molto breve e diceva soltanto:
“Secondo la legge di Dio, gli esseri umani non devono assumere nel loro sistema circolatorio il sangue di altri. … Oltre al pericolo di disobbedire alla legge di Dio, le trasfusioni comportano dei rischi”. (Awake! 22 ottobre 1948 p. 12)
Per trovare un altro riferimento alla proibizione del sangue si deve arrivare alla Torre di Guardia del 1951 [inglese]. Questa rivista costituisce, storicamente, il primo forte segnale della futura “guerra” che la Società Torre di Guardia avrebbe dichiarato alle trasfusioni di sangue. Il suo contenuto non è mai stato tradotto nell’edizione italiana.
“Un recente caso giudiziario riguardante i testimoni di Geova e la loro posizione sulle trasfusioni di sangue, ha suscitato una vasta eco sulla stampa e fra la gente. Sono state poste molte domande.”
WT 1/7/1951 p. 414)
Il caso in questione era quella della figlia di una coppia di testimoni, Darrell e Rhoda LaBrenz, ai quali, con un’ordinanza del tribunale era stata sottratta la piccola di sei giorni, Cherly affetta da incompatibilità Rh, per somministrarle una trasfusione. La rivista a quel tempo fu molto decisa nell’indicare che la norma stabilita in Genesi 9:4 valeva per il “sangue di ogni sorta di carne”.
Nel 1959 - Trasfusione di sangue, non è motivo di disassociazione
“Una testimone di Geova che asserisce di essere dell’unto rimanente è di recente andata all’ospedale ed ha ricevuto volontariamente una trasfusione di sangue. Le si dovrebbe permettere di prendere gli emblemi del pane e del vino durante la Commemorazione? – Noi, naturalmente deploriamo con voi che quella sorella che professa di essere dell’unto rimanente abbia volontariamente ricevuto una trasfusione di sangue durante la sua degenza in ospedale. Crediamo che ella abbia fatto una cosa sbagliata, contraria alla volontà di Dio. Tuttavia, le congregazioni non hanno mai ricevuto istruzione di disassociare coloro che ricevono volontariamente trasfusioni di sangue o che le approvano. Lasciamo a Geova, il Giudice Supremo, il giudizio di tali violatori della legge di Dio concernente la santità del sangue”.
(La Torre di Guardia, 15/7/1959, p. 447)
Nel 1961 – Subire una trasfusione di sangue è motivo di disassoci azione
“Il cristiano che deliberatamente riceve una trasfusione di sangue, e che non si astiene pertanto dal sangue, non prospererà spiritualmente. … chi riceve la trasfusione del sangue dev’essere stroncato dal popolo di Dio mediante la scomunica o disassoci azione. … Quale ribelle oppositore e infedele esempio per i conservi della congregazione cristiana, egli dev’essere stroncato da essa mediante la disassoci azione”. (La Torre di Guardia, 15/7/1961 pp. 447, 448)
Cito una lettera dal contenuto altamente drammatico, scritta dal Corpo Direttivo ad un pioniere speciale italiano, che gli aveva posto questa domanda: “Sono d’accordo con voi circa la santità del sangue e sono decisamente contro qualsiasi uso ‘profano’ del sangue … Ma che dire dei casi in cui è sicuramente in gioco la propria vita o quella dei propri cari, diciamo della propria figlia in tenera età?”. Ecco la risposta della filiale italiana SCC:SSF del 25 luglio 1980: “Ci chiedi se quando la vita del proprio figlio dovesse essere implicata si debba essere così rigidi nell’ applicare la legge sul sangue … Sarebbe strano che Geova concedesse a noi di sospendere le sue leggi per salvare una vita umana quando non lo concede nemmeno a se stesso, e nemmeno per salvare la vita del suo amatissimo figlio … In nessun caso l’uso del sangue è concesso, nemmeno per salvare una vita umana”.
Per vanificare ulteriormente ogni tentativo geovista di ricorrere alla Bibbia per giustificare il divieto di mangiar sangue, riporto due brani del Nuovo Testamento nei quali si approvano in condizionalmente ogni sorta di cibi:
1) “Continuate a mangiare ogni cosa che si vende al macello senza informarvi a motivo della vostra coscienza, poiché ‘a Geova appartiene tutta la terra e tutto ciò che la riempie’. Se qualcuno degli increduli vi invita e desiderate andarvi, mangiate di ogni cosa che vi è posta davanti, senza informarvi a motivo della vostra coscienza”. (1Corinti 10:25,27, Bibbia TdG).
I Corinti erano pagani e mangiavano anche cibi a base di sangue; S. Paolo parla chiaro: “… mangiate di ogni cosa che vi è posta davanti…”.
2) ”Ed egli disse loro: ‘… Non sapete che dal di fuori entri nell’uomo può contaminarlo, giacché non entra nel (suo) cuore, ma nei (suoi) intestini e va a finire nella fogna?’ Così dichiarò puro ogni cibo”. (Marco 7:18, 19).
La Bibbia, è evidente, non vieta le trasfusioni di sangue.
Voglio ora riferirvi una “perla” del Corpo Direttivo sul problema in esame:
“Devi amare Geova, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”.(Matteo 22:37) E che cosa vuol dire amare Dio con tutta la nostra anima? Ricordate che nella sua dichiarazione della legge dopo il diluvio, equiparando l’anima al sangue, Dio disse a Noè: “Non dovete mangiare la carne con la sua anima, col suo sangue” (Genesi 9:3, 4). … Non possiamo togliere dal nostro corpo parte di tale sangue, che rappresenta la nostra vita, e ancora amare Dio con tutta la nostra anima, perché abbiamo tolto parte della ‘nostra anima, del nostro sangue’, e l’abbiamo dato a qualcun altro”.
(Sangue, medicina e la legge di Dio, 1969 p. 8)
Il testimone di Geova dovrebbe ricordare che l’anima non trasmigra (Accertatevi di ogni cosa, attenetevi a ciò che è eccellente, 1974, p. 472).
Dal 1945 al 1959, le trasfusioni di sangue rientravano nei margini delle scelte individuali dei testimoni di Geova; negli anni successivi, il divieto divenne sempre più severo, finché nel 1961 senza che ne fosse data una plausibile spiegazione, la proibizione delle trasfusioni divenne assolutamente tassativa per tutti; da allora, il testimone di Geova che accetta la trasfusione o la permette per i propri figli, viene espulso dall’organizzazione.
Volete un’altra “chicca”? Eccovi accontentati.
Guglielmo Cetnar, incaricato nei quartieri generali a Brooklyn, nel 1958 fu disassociato perché non accettò il dogma sul sangue. Sua moglie ricorda un episodio significativo della rigidità con cui veniva imposto il principio: una donna, dietro suggerimento del suo veterinario, fece praticare una trasfusione al suo barboncino, per prolungargli la vita. Knorr fece sapere alla signora che aveva fatto male ad autorizzare una trasfusione di sangue per il suo cane e che aveva trasgredito la legge di Geova. (Lettera EG:EI del 6/4/1963) Allora scrisse di nuovo per chiedere se il fatto che un gatto mangiasse un topo costituisse anche un problema: era anche questo contro la legge di Dio? Le fu risposto che ella avrebbe dovuto tenere il gatto sotto controllo ed essere più attenta nell’occuparsi di esso. Ella pensò tra sé: “Quanti gatti ho visto prosciugare il sangue delle loro vittime topo, prima di mangiarli!”. La posizione della Società era divenuta una “reductio ad absurdum”.
(Tratto da: Perché hanno lasciato i Testimoni di Geova – 1980, pp. 124, 125)
Concludo riportando un monito geovista che è riservato per tutti coloro che non intendono rispettare la loro opinione riguardo al sangue:
“Non a loro (i testimoni di Geova), ma al mondo del genere umano colpevole di sangue, Dio darà sangue da bere. Questo significherà la loro distruzione, alla fine di questo sistema di cose macchiato di sangue. Diverranno ebbri del proprio sangue”.
(Babilonia la grande è caduta, 1972 p. 100)
In pratica il Corpo Direttivo ha il coraggio di dirci che a buon intenditor bastano poche parole.
Ciao. Ilnonnosa