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Due fratelli Testimoni di Geova davanti alla Corte d’Assise.
L’ombra dei Testimoni di Geova plana sul processo che si apre oggi (25 marzo 2009) davanti alla Corte d’Assise dei minori a Evreux (Eure). Si tratta di Arnaud M., ebanista di 36 anni, e suo fratello Jean-Philippe, impiegato delle Poste di 28 anni che ha lasciato la congrégazione nel 2004.
Compaiono, liberi, per il presunto stupro su una delle loro sorelle, Claire, dal novembre 1988 al 1991, a Gisors. A l’epoca la ragazza aveva tra i 13 e i 17 anni. Tutta la sua famiglia erano membri dei Testimoni di Geova. Il movimento religioso non è stato perseguito in questa procedura, ma la vittima ha sempre affermato che molti membri erano a conoscenza dei fatti ma che non sono mai stati denunciati.
Claire ha messo molti anni prima di poter svelare il suo penoso passato. Nel 2001, la giovane donna, allora di 27 anni, ha sporto denuncia mettendo in causa suo padre e due dei suoi fratelli. Il padre ha riconosciuto la quasi totalità dei fatti e ha spiegato che i suoi corsi di educazione sessuale hanno lasciato il posto ad “impulsi” incontrollati.
Avrebbero imitato il loro padre
I suoi atti incestuosi, con i suoi figli e sua figlia, cessarono prima del battesimo come Testimone nel 1987. Claire spiega di avere allertato la madre, che ha rifiutato di denunciare il suo coniuge. Sempre secondo la ragazza, il comitato giudiziario, una specie di consiglio composto da anziani dei Testimoni di Geova, era ugualmente al corrente. “Senza questo silenzio, il padre avrebbe potuto essere perseguito all’epoca dei fatti” fa notare Jean-Philippe Roman, avvocato di Claire.
I fatti concernenti il padre essendo caduti in prescrizione, il giudice per le indagini preliminari ha messo sotto esame soltanto Arnaud et Jean Philippe M. sospettati di avere imitato il padre abusando a loro volta della loro giovane sorella dal 1986, al domicilio familiare o anche nei vicini boschi. “Anche in questo caso, alcuni Testimoni erano a conoscenza, la mia cliente ne è convinta”, aggiunge l’avvocato Roman, ammettendo comunque che non ci sono prove.
Avendo abbandonato il movimento dei Testimoni quando raggiunse la maggiore età, Claire ha rifatto al sua vita. “Ha un lavoro fantastico, una piccola bambina e ha potuto ricostruirsi in maniera ammirevole. Claire porta ancora in se una parte delle sue sofferenze, ma non ha nessun odio”, dice il suo avvocato.
La giovane donna assisterà al processo, che si terrà a porte chiuse. Aspetta che i suoi fratelli siano dichiarati colpevoli. Gli accusati, dopo aver riconosciuto più o meno i fatti, contestano lo stupro, invocando perfino il fatto che la sorella fosse consenziente. “In quest’affare, la vittima stessa dice che non c’è stata mai violenza né costrizione”, sottolinea la difesa, gli avvocati Frank Berton e Hubert Delarue, che chiederanno il proscioglimento.
Geoffroy Tomasovitch – “Le Parisien” del 25 marzo 2009.
Nick!
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