00 11/04/2009 00:09
Perdonami se non rispondo alla prima metà del tuo ultimo post. Lo faccio perché ritengo che sia stato detto tutto, il lettore si farà senz'altro un'idea. Vado dunque sul resto:


Beh... visto che il purgatorio e le indulgenze sono per i giusti e non per i peccatori (vale a dire, per coloro che sono in grazia di Dio e non per coloro che non lo sono), non vedo come la dottrina del peccato originale ci azzecchi (se non in modo indiretto).



Ci azzecca eccome. Secondo un'antropologia evangelica l'uomo sceglie liberamente se aderire al progetto di Dio oppure rifiutarlo, se essere annoverato tra i beati o tra i dannati. Facile. Nell'antropologia papista medioevale cominciamo a dire che tutti nascono inclini al male, QUINDI sarà pressoché impossibile andare recta via nella categoria giuridica (tale è il pensiero medioevale) dei beati, e allora, nonostante tutti gli sforzi e la pietà del mondo (che naturalmente allora si esprimeva nella cieca obbedienza al volere del papa di Roma) tutti finiranno in questo purgatorio, tormentati per un periodo indeterminato ma lunghissimo da un "vero fuoco". Leggete la Divina Commedia per capire quale sia la percezione dell'uomo medioevale di questo "luogo", che dura tuttora negli ambienti ultraconservatori.
Ora, poiché nessuno vuole essere tormentato per secoli, chiede al santo padre cosa può fare e questi, nella sua eccelsa bontà, stabilisce che lui e lui solo, attingendo ad una sorta di banca di meriti sovrabbondanti dei santi e di Cristo stesso, può applicare questi meriti alle anime del purgatorio, abbreviando o addirittura annullando le loro sofferenze, PURCHE' siano rispettate alcune condizioni, che nel medioevo occidentale potete immaginare quanto fossero pie. Con questo sistema il papa sperava di continuare ad esercitare un certo controllo sui potentati occidentali (specialmente il Sacro Romano Impero, e poi sui nascenti stati nazionali) che pian piano si emancipavano dalla sua dittatura. Chi ha studiato la storia conosce perfettamente queste cose e di come la genesi del purgatorio sia legata a doppio filo a questa antropologia barbara.
Ebbene, io ritengo che cercare nell'anno 2009 di trovare giustificazioni teologiche con i "semplicissimi" e tipicamente evangelici ragionamenti che abbiamo visto, sia come arrampicarsi sugli specchi. La nascita del purgatorio e in generale di questa antropologia ha poco a che fare con la teologia e molto con la politica, il problema è che il cattolico non può mettere in discussione il magistero e quindi bisogna cercare di aggiustare, edulcorare, talora confondere, ciò che ogni persona di buon senso che conosce la storia e la Tradizione difficilmente digerirebbe.



se l'uomo non nasce con una “congenita” tendenza al male, se l'uomo non è un legno storto (per usare una azzeccata espressione di kantiana memoria), ma è perfettamente libero di scegliere tra bene e male, perché c'è così tanto male nel mondo, perché per tutti noi è così difficile riuscire ad essere dei santi, mentre ci è così facile essere dei peccatori?



Dipende con quali categorie ragioni. Per il vangelo esistono i santi e i peccatori. Il "buon ladrone" ha vissuto da santo? Per te no, e dunque sconterà mille millenni di purgatorio. Per me neanche, ma è stato giustificato da Cristo, che gli ha assicurato "oggi sarai con me in paradiso", tanto che la Chiesa Ortodossa venera San Dismas (questo il nome che la Tradizione gli ha attribuito) tra i santi. Ma questo non dovrebbe stupire, se pensiamo all'insegnamento "ordinario" di Gesù, ad esempio ai lavoratori dell'ultim'ora. Tutti vengono retribuiti allo stesso modo e allo stesso momento, guarda caso non ci sono categorie intermedie. In questo risiede la grazia, dov'è insita l'idea della gratuità attraverso cui -nonostante le nostre mancanze- siamo salvati. Ma questo non vuol dire essere inclini al male, significa solo non essere perfetti, ma non ci vuole la scolastica per dire che questa è la normale condizione dell'uomo, senza la quale non ci sarebbe neanche l'opzione del male, e quindi sarebbe negata la stessa libertà che ci rende così simili a Dio.
La mera osservazione che esiste il male non mi induce affatto a pensare che l'uomo sia incline al male, ma solo che l'uomo abbia in sé l'opzione del male. Il mondo è pieno di "buoni ladroni", che possono fare il male ma anche essere santi.

Quanto a ciò che osservava Peraskov, mi trovo d'accordo.

Cordialità,


[Modificato da Teodoro Studita 11/04/2009 00:15]