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Inoltre sulla base del fatto che questo gesto sacramentale "funziona" (categoria che ritengo orribile almeno quanto "valido" e "invalido") ex opere operato perché questo vale per il battesimo (e ora anche per il matrimonio!) e non per l'eucaristia?



In senso stretto tutti i sacramenti sono validi ex opere operato, poiché prescindono dalla santità del ministro.
Perché il Battesimo può essere amministrato da chiunque purché utilizzi la formula trinitaria ed operi con l'intenzione di fare ciò che la Chiesa fa, mentre il ministro dell'Eucaristia deve essere necessariamente un presbitero?

Nota San Tommaso d'Aquino nella Somma Teologica:

“L'agente principale del battesimo è Cristo, secondo il testo evangelico: "Quello sul quale vedrai scendere e fermarsi lo Spirito, è lui che battezza".”

IIIª q. 67 a. 4 co.


“Chi battezza si limita a prestare esteriormente il suo ministero, ma chi battezza interiormente è Cristo, che può servirsi di tutti gli uomini per tutto ciò che vuole. Quindi i non battezzati possono battezzare; perché, come dice il Papa S. Niccolò, il battesimo "non è cosa di costoro", ossia di quelli che battezzano, ma "di lui", ossia di Cristo.”

IIIª q. 67 a. 5 ad 1


“Chi non è battezzato, sebbene non appartenga alla Chiesa né realmente né sacramentalmente, può tuttavia appartenere ad essa per l'intenzione e la somiglianza dell'atto che compie, cioè in quanto intende fare ciò che fa la Chiesa e osserva nel battezzare la forma della Chiesa; e in questo modo opera come ministro di Cristo, il quale non ha vincolato la sua virtù ai battezzati, come nemmeno ai sacramenti.”

IIIª q. 67 a. 5 ad 2


“Alla misericordia di colui che "vuole la salvezza di tutti gli uomini", si addice di facilitare all'uomo l'uso delle cose necessarie alla salvezza. Ma di tutti i sacramenti è di massima necessità il battesimo, che è la rigenerazione dell'uomo alla vita soprannaturale, perché ai bambini non si può provvedere altrimenti, e gli adulti non possono in nessun altro modo che con il battesimo conseguire la piena remissione, sia della colpa, che della pena. E quindi, perché l'uomo non venga a mancare di un rimedio tanto necessario, fu istituito in modo che la sua materia fosse comune, cioè l'acqua che tutti possono avere, e che il ministro potesse essere chiunque, anche chi non è ordinato, affinché nessuno rischi la sua salvezza per mancanza del battesimo.”

IIIª q. 67 a. 3 co.


“La dignità [del sacramento dell'Eucaristia] è così grande [...] che esso non si può compiere se non in persona di Cristo. Chi compie però qualche cosa in nome di un altro, bisogna che abbia ricevuto il potere da lui. Ora, come al battezzato viene concesso da Cristo il potere di ricevere l'Eucarestia, così al sacerdote viene conferito nell'ordinazione il potere di consacrare questo sacramento in persona di Cristo: infatti con l'ordinazione uno viene posto nella classe di quelli ai quali il Signore disse: "Fate questo in memoria di me". Dunque è proprio dei sacerdoti consacrare questo sacramento.”

IIIª q. 82 a. 1 co.


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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)