Non lo so se erano solo piccoli compromessi. Forse all'inizio, da piccolo.
Successivamente, di nascosto, violavo deliberatamente e pesantemente le regole. Ad esempio, giocavo la schedina, fumavo (ma senza respirare), avevo qualche ragazzina (ma senza far nulla di concreto), in qualche occasione ho rubacchiato nei negozi, o dalla cassetta della letteratura mentre mia madre faceva le pulizie, ecc...
Ma andavo anche in sala, commentavo, predicavo in giacca cravatta e borsa, magari incassando la testa tra le spalle se mi vedeva qualche compagno.
Quindi in determinate circostanze credo di essere andato oltre il comportamento considerato normale per un ragazzino.
Se non avessi avuto determinate regole, e non mi fossero state imposte limitazioni sulla partecipazione ad attività sane che mi erano state proposte (sport, teatro, ecc.), sono convinto che avrei avuto un'adolescenza nella normalità.
(P.S. mia madre, quando intuì che qualcosa non andava in me, mi disse che si sarebbe suicidata se avessi lasciato la verità)
Tutto questo prima della svolta che ci fu a 16 anni, con il battesimo.
Nella mia stessa scuola, ma in un'altra classe, c'era il figlio di un anziano molto severo, un ragazzo timido e silenzioso, che passò tutto il primo anno a marinare (lo vedevo spesso in sala giochi). Fui contattato dal preside, per avvertire il padre delle continue assenze. L'anziano con me negò vigorosamente, fatto sta che alla fine dell'anno il ragazzo venne bocciato e non tornò mai più a scuola...
Si per noi è acqua passata...
Per quanto riguarda i figli, non impedirò in nessun modo che si possano sentire a loro agio con il loro mondo. Certamente non impedirò loro di realizzarsi, e non negherò nessuna normale e sana attività.
Dei valori e poche semplici regole certamente servono, ma basta il semplice buon senso per capire quali siano quelle normali...
[Modificato da Al Nair 24/03/2009 18:43]