Infotdgeova -LiberaMente- Lo scopo di questo forum è principalmente quello di analizzare gli insegnamenti dei Testimoni di Geova in chiave critica, onde evidenziare gli errori e le contraddizioni presenti nelle dottrine e nella prassi del gruppo

Ecclesiaste 3:11

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    Elyy.
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    00 20/03/2009 17:04
    Dio ha messo nel cuore dell'uomo il desiderio di vivere per sempre?



    Leggendo la Torre di Guardia del 1 Marzo 2009, ho trovato un concetto che mi incuriosisce.

    Gli articoli iniziali, che rispondono alla domanda di copertina “La vostra vita è stata decisa dal destino?” dicono che in realtà nella nostra vita niente è stato prestabilito perché “il tempo e l’avvenimento imprevisto capitano a tutti”, e su questo mi trovano d’accordo.

    Ma continuando a leggere si capisce dove vogliono arrivare, e cioè alla vita eterna in un mondo paradisiaco.
    In che modo ci arrivano? Dicendo:

    “Ciò che è prestabilito e inalterabile non è il destino delle persone ma ciò che Dio si è proposto di fare…. Cos’è dunque la “parola” di Dio riguardo alla terra e al futuro dell’umanità, cioè il proposito che ha dichiarato e che “avrà sicuro successo”?”

    Col paragrafo intitolato “Comprendiamo i tempi di Dio” [come se questi si potessero comprendere!!!] cominciano a rispondere:

    “Salomone fornì un’indicazione. Dopo aver detto che “ogni cosa (Dio) ha fatto bella a suo tempo”, proseguì affermando: ”Anche il tempo indefinito ha posto nel loro cuore, affinchè il genere umano non trovi mai l’opera che il vero Dio ha fatto dall’inizio alla fine”. La Bibbia Concordata rende questo versetto come segue:”Anche l’idea dell’eternità ha posto nel cuore dell’uomo, senza però che questi riesca a rendersi ragione, dal principio alla fine, dell’opera che Dio ha compiuto”. – Ecclesiaste 3:11
    … Noi esseri umani siamo le uniche creature viventi che pensano non solo a presente ma anche al futuro. Vorremmo inoltre poter vivere per sempre, in eterno. Perché? Come spiega il versetto, Dio ‘ha posto l’idea dell’eternità nel cuore dell’uomo’.
    … dal momento che Dio ha messo nel mostro cuore questo desiderio, non è logico rivolgerci a lui perché ci indichi come soddisfarlo?”



    Ora, io non voglio dire che questa scrittura sia sicuramente intesa in modo erroneo dai TdG, ma sinceramente mi viene da pensarlo leggendo questo versetto dalle edizioni Paoline che lo rende così:
    "Egli ha posto nell’uomo anche una certa visione d’insieme, senza però che gli riesca di afferrare da capo a fondo l’opera fatta da Dio”;

    la nota in calce su questo versetto dice:

    “Sia nell’osservare la natura come la vita dell’uomo, Qohèlet coglie una successione di tempi e intuisce che ci deve essere un senso, un principio unitario che dia significato al tutto, ma la sua esperienza limitata non gli consente di afferrare l’opera di Dio da capo a fondo, per cui la sua intuizione e il suo desiderio restano inappagati: questa conoscenza è solo da Dio.”

    Detta così si capisce che quella scrittura si riferisce all’eternità di Dio, alla Sua immensità, messa nel cuore dell’uomo nel senso che l’uomo ha la capacità di rendersi conto di questa eternità ma non può ovviamente capirla o coglierla appieno in quanto appartiene a Dio.

    Però… però… leggendo questa scrittura in altre versioni bibliche, noto che in nessun posto (ovviamente rispetto alle Bibbie che ho consultato) viene riportato come nelle edizioni Paoline, anzi, queste ultime sembra abbiano addirittura “interpretato” il versetto facendogli dire quasi tutt’altro.

    Mi chiedo a chi devo credere!

    I tdg prendono questo versetto per avallare il loro intendimento che l’uomo è stato fatto per vivere per sempre sulla terra, cosa che non mi riesce più di credere.
    D’altro canto, le edizioni Paoline riportano quel versetto in modo talmente diverso da lasciarmi a dir poco sorpresa, anche se l’intendimento che ne deriva mi sembra più plausibile di quello del CD.

    Chi mi può aiutare?

    Grazie, Ely





    "Poca scienza allontana da Dio, ma molta scienza riconduce a Lui". (Louis Pasteur)




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    Vecchia Marziana
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    00 20/03/2009 17:15
    Re: Dio ha messo nel cuore dell'uomo il desiderio di vivere per sempre?
    Elyy., 20/03/2009 17.04:




    Leggendo la Torre di Guardia del 1 Marzo 2009, ho trovato un concetto che mi incuriosisce.


    ”Anche il tempo indefinito ha posto nel loro cuore, affinchè il genere umano non trovi mai l’opera che il vero Dio ha fatto dall’inizio alla fine”. La Bibbia Concordata rende questo versetto come segue:”Anche l’idea dell’eternità ha posto nel cuore dell’uomo, senza però che questi riesca a rendersi ragione, dal principio alla fine, dell’opera che Dio ha compiuto”. – Ecclesiaste 3:11
    … Noi esseri umani siamo le uniche creature viventi che pensano non solo a presente ma anche al futuro. Vorremmo inoltre poter vivere per sempre, in eterno. Perché? Come spiega il versetto, Dio ‘ha posto l’idea dell’eternità nel cuore dell’uomo’.
    … dal momento che Dio ha messo nel mostro cuore questo desiderio, non è logico rivolgerci a lui perché ci indichi come soddisfarlo?”



    Ora, io non voglio dire che questa scrittura sia sicuramente intesa in modo erroneo dai TdG, ma sinceramente mi viene da pensarlo leggendo questo versetto dalle edizioni Paoline che lo rende così:
    "Egli ha posto nell’uomo anche una certa visione d’insieme, senza però che gli riesca di afferrare da capo a fondo l’opera fatta da Dio”;

    la nota in calce su questo versetto dice:

    “Sia nell’osservare la natura come la vita dell’uomo, Qohèlet coglie una successione di tempi e intuisce che ci deve essere un senso, un principio unitario che dia significato al tutto, ma la sua esperienza limitata non gli consente di afferrare l’opera di Dio da capo a fondo, per cui la sua intuizione e il suo desiderio restano inappagati: questa conoscenza è solo da Dio.”

    Detta così si capisce che quella scrittura si riferisce all’eternità di Dio, alla Sua immensità, messa nel cuore dell’uomo nel senso che l’uomo ha la capacità di rendersi conto di questa eternità ma non può ovviamente capirla o coglierla appieno in quanto appartiene a Dio.

    Però… però… leggendo questa scrittura in altre versioni bibliche, noto che in nessun posto (ovviamente rispetto alle Bibbie che ho consultato) viene riportato come nelle edizioni Paoline, anzi, queste ultime sembra abbiano addirittura “interpretato” il versetto facendogli dire quasi tutt’altro.

    Mi chiedo a chi devo credere!

    I tdg prendono questo versetto per avallare il loro intendimento che l’uomo è stato fatto per vivere per sempre sulla terra, cosa che non mi riesce più di credere.
    D’altro canto, le edizioni Paoline riportano quel versetto in modo talmente diverso da lasciarmi a dir poco sorpresa, anche se l’intendimento che ne deriva mi sembra più plausibile di quello del CD.

    Chi mi può aiutare?




    Anche se leggo " Anche il tempo indefinito ha posto nel loro cuore" posso interpretare che è l'idea dell'eternità di Dio e non dell'uomo.
    Ma questo è il mio pensiero, non posso darti altre prove.

    Gabriella
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    Robenz
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    00 20/03/2009 17:49
    Dio ci ha donato grandi cose...

    Deuteronomio 10:14
    Ecco, al SIGNORE tuo Dio appartengono i cieli, i cieli dei cieli, la terra e tutto ciò che essa contiene;

    ma non tutto è PER NOI....


    Ecclesiaste 3:11
    Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo; egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero della eternità, quantunque l'uomo non possa comprendere dal principio alla fine l'opera che Dio ha fatta.

    PERCHE'??

    Deuteronomio 29:29
    Le cose occulte appartengono all'Eterno, al nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figliuoli, in perpetuo, perché mettiamo in pratica tutte le parole di questa legge.




    II Pietro 1:3
    Poiché la sua potenza divina ci ha donate tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà mediante la conoscenza di Colui che ci ha chiamati mercé la propria gloria e virtù,


    [SM=x570897]
    [Modificato da Robenz 20/03/2009 17:52]
  • operman
    00 20/03/2009 17:51
    Re: Dio ha messo nel cuore dell'uomo il desiderio di vivere per sempre?
    Elyy., 20/03/2009 17.04:



    Ora, io non voglio dire che questa scrittura sia sicuramente intesa in modo erroneo dai TdG, ma sinceramente mi viene da pensarlo leggendo questo versetto dalle edizioni Paoline che lo rende così:
    "Egli ha posto nell’uomo anche una certa visione d’insieme, senza però che gli riesca di afferrare da capo a fondo l’opera fatta da Dio”;




    Una versione CEI dice questo:

    [11]Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo, ma egli ha messo la nozione dell'eternità nel loro cuore, senza però che gli uomini possano capire l'opera compiuta da Dio dal principio alla fine.

    Non mi sembra si discosti molto dalla TNM.
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    Robenz
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    00 20/03/2009 17:53
    Re: Re: Dio ha messo nel cuore dell'uomo il desiderio di vivere per sempre?
    operman, 20/03/2009 17.51:



    Una versione CEI dice questo:

    [11]Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo, ma egli ha messo la nozione dell'eternità nel loro cuore, senza però che gli uomini possano capire l'opera compiuta da Dio dal principio alla fine.

    Non mi sembra si discosti molto dalla TNM.




    Infatti!!

    [SM=x570923] [SM=x570892]


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    Reietto74
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    00 20/03/2009 18:09
    si sa che molte parole, sia antiche che moderne, hanno diverse accezioni. Probabilmente la parola in questione si presta a diversi significati
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    Agabo
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    00 20/03/2009 19:05
    La nuova versione CEI traduce:

    "...inoltre ha posto nel loro cuore la durata dei tempi, senza però che gli uomini possano trovare la ragione di ciò che Dio compie dal principio alla fine"

    I traduttori giustificano così questa strana e antipatica traduzione:

    <<"Durata dei tempi". Il termine ebraico si adatta a molteplici significati: "la nozione dell'eternità" (versione del 1974), "il mondo"([Nova] Vulgata), nel senso di "desiderio di conoscere il mondo" (Rashi, commentatore ebreo del XI sec.). La versione attuale desume il significato dal contesto. Dal punto di vista della traduzione, va rilevato come sia stato conservato l'ebraismo "porre nel cuore", che non ha alcun senso in italiano. Il contesto rimanda alla dimensione raziocinante dell'interiorità umana>> (cf 8,5)-Tratto da: La Bibbia Via Verità Vita.

    Non so, avranno pure ragione i traduttori della nuova CEI ... ma che bella l'idea che Iddio ha messo nel cuore dell'uomo l'idea, il pensiero dell'eternità!

    Agabo.



    www.testimonigeova.com
    Visita:

    "MA COME UN'AQUILA PUO' DIVENTARE AQUILONE? CHE SIA LEGATA OPPURE NO, NON SARA' MAI DI CARTONE " -Mogol
    "Non spetta alla chiesa decidere se la Scrittura sia veridica, ma spetta alla Scrittura di testimoniare se la chiesa è ancora cristiana" A.M. Bertrand
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    Elyy.
    Post: 443
    Registrato il: 17/06/2008
    Utente Senior
    00 20/03/2009 20:15
    Più o meno le varie traduzioni concordano sull'"idea" d'eternità messa nel cuore dell'uomo (della TNM non capisco quell' "affinchè", come se Dio avesse messo nell'uomo l'idea d'eternità apposta perchè non potesse mai scoprire appieno l'opera di Dio), a parte alcuni particolari che potrebbero spostare l'intendimento del versetto da una parte piuttosto che da un'altra

    TNM:
    (Ecclesiaste 3:11) Ogni cosa egli ha fatto bella a suo tempo. Anche il tempo indefinito ha posto nel loro cuore, affinché il genere umano non trovi mai l’opera che il [vero] Dio ha fatto dall’inizio alla fine.
    vecchia CEI:
    Ecclesiaste 3:11 Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo, ma egli ha messo la nozione dell'eternità nel loro cuore, senza però che gli uomini possano capire l'opera compiuta da Dio dal principio alla fine
    NUOVA DIODATI:
    Ecclesiaste 3:11 Egli ha fatto ogni cosa bella nel suo tempo; ha persino messo l'eternità nei loro cuori, senza che alcun uomo possa scoprire l'opera che DIO ha fatto dal principio alla fine.
    NUOVA RIVEDUTA:
    Ecclesiaste 3:11 Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo: egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell'eternità, sebbene l'uomo non possa comprendere dal principio alla fine l'opera che Dio ha fatta.
    RIVEDUTA LUZZI:
    Ecclesiaste 3:11 Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo; egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero della eternità, quantunque l'uomo non possa comprendere dal principio alla fine l'opera che Dio ha fatta.
    INTERLINEARE (da NR):
    Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo: egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell' eternità, sebbene l' uomo non possa comprendere dal principio alla fine l' opera che Dio ha fatta.


    Ma a prescindere da come viene tradotto il versetto, l'intendimento del concetto secondo voi qual'è??

    Forse sarò influenzata dal fatto che ora penso che l'uomo non è stato creato per vivere in eterno, in quanto anche l'apostolo Paolo disse che ciò che è fisico (carnale) ha un fine, un termine, ma ciò che è spirituale è eterno, quindi non è degli uomini fisici, così come ci conosciamo ora, l'eternità; ma a me sembra, come ha detto anche Gabriella, che sia del concetto dell'eternità di Dio che l'uomo è consapevole (anche se non ne conoscerà mai la completezza) e non della propria che non ce l'ha e mai ce l'avrà (penso)



    ciao, Ely





    "Poca scienza allontana da Dio, ma molta scienza riconduce a Lui". (Louis Pasteur)




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    Agabo
    Post: 1.428
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    00 20/03/2009 20:46
    Cara Ely,
    se non si conosce con esattezza il senso dell'espressione originale del testo non si arriva a niente. Ogni traduzione possibile porta a conclusioni differenti le une dalle altre.

    A me piace l'idea che Dio abbia messo nell'uomo l'idea dell'ETERNITA', nel senso che, nonostante tutto intorno all'uomo sia fuggevole e temporaneo, egli ha comunque e contro ogni evidenza fisica e razionale l' "idea" che la vita, il creato e l'esistenza possa in qualche modo essere eterna.

    Dio è eterno. L'uomo no. Eppure l'idea dell'eternità si insinua nella mente e nelle speranze umane attraverso lo sguardo verso Dio.

    Non so se è questo il senso del testo, ma è quello che mi piace credere che sia.

    Agabo. [SM=x570892]
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    Reietto74
    Post: 73
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    00 20/03/2009 21:38
    Re:
    Agabo, 20/03/2009 20.46:

    Cara Ely,
    se non si conosce con esattezza il senso dell'espressione originale del testo non si arriva a niente. Ogni traduzione possibile porta a conclusioni differenti le une dalle altre.

    A me piace l'idea che Dio abbia messo nell'uomo l'idea dell'ETERNITA', nel senso che, nonostante tutto intorno all'uomo sia fuggevole e temporaneo, egli ha comunque e contro ogni evidenza fisica e razionale l' "idea" che la vita, il creato e l'esistenza possa in qualche modo essere eterna.

    Dio è eterno. L'uomo no. Eppure l'idea dell'eternità si insinua nella mente e nelle speranze umane attraverso lo sguardo verso Dio.

    Non so se è questo il senso del testo, ma è quello che mi piace credere che sia.

    Agabo. [SM=x570892]




    [SM=x570923]
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    Trianello
    Post: 5.515
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    00 21/03/2009 02:45
    Riporto la nota che la Nuova Bibbia di Gerusalemme dedica a questo versetto:

    durata dei tempi: traduzione incerta; è possibile un gioco di parole: “il mistero del tempo”. BJ (che sta per Bibbia di Gerusalemme) ha: “l'insieme del tempo”. Altri leggono: “Dio ha messo nel loro cuore l'eternità”, ma questa frase non ha il senso che abitualmente si potrebbe attribuirle in un'opera cristiana; vuol solo dire: Dio ha dato al cuore(al pensiero) dell'uomo l'insieme della durata, gli ha permesso di riflettere sul susseguirsi degli avvenimenti e di dominare il momento presente. Ma l'autore aggiunge che questa visione è soltanto illusoria; non rivela il senso della vita (cf. Dt 29,28).


    -------------------------------------------

    Deus non deserit si non deseratur
    Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

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    Robenz
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    00 21/03/2009 13:43
    Re:
    Elyy., 20/03/2009 20.15:

    Più o meno le varie traduzioni concordano sull'"idea" d'eternità messa nel cuore dell'uomo (della TNM non capisco quell' "affinchè", come se Dio avesse messo nell'uomo l'idea d'eternità apposta perchè non potesse mai scoprire appieno l'opera di Dio), a parte alcuni particolari che potrebbero spostare l'intendimento del versetto da una parte piuttosto che da un'altra

    TNM:
    (Ecclesiaste 3:11) Ogni cosa egli ha fatto bella a suo tempo. Anche il tempo indefinito ha posto nel loro cuore, affinché il genere umano non trovi mai l’opera che il [vero] Dio ha fatto dall’inizio alla fine.
    vecchia CEI:
    Ecclesiaste 3:11 Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo, ma egli ha messo la nozione dell'eternità nel loro cuore, senza però che gli uomini possano capire l'opera compiuta da Dio dal principio alla fine
    NUOVA DIODATI:
    Ecclesiaste 3:11 Egli ha fatto ogni cosa bella nel suo tempo; ha persino messo l'eternità nei loro cuori, senza che alcun uomo possa scoprire l'opera che DIO ha fatto dal principio alla fine.
    NUOVA RIVEDUTA:
    Ecclesiaste 3:11 Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo: egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell'eternità, sebbene l'uomo non possa comprendere dal principio alla fine l'opera che Dio ha fatta.
    RIVEDUTA LUZZI:
    Ecclesiaste 3:11 Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo; egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero della eternità, quantunque l'uomo non possa comprendere dal principio alla fine l'opera che Dio ha fatta.
    INTERLINEARE (da NR):
    Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo: egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell' eternità, sebbene l' uomo non possa comprendere dal principio alla fine l' opera che Dio ha fatta.


    Ma a prescindere da come viene tradotto il versetto, l'intendimento del concetto secondo voi qual'è??
    Forse sarò influenzata dal fatto che ora penso che l'uomo non è stato creato per vivere in eterno, in quanto anche l'apostolo Paolo disse che ciò che è fisico (carnale) ha un fine, un termine, ma ciò che è spirituale è eterno, quindi non è degli uomini fisici, così come ci conosciamo ora, l'eternità; ma a me sembra, come ha detto anche Gabriella, che sia del concetto dell'eternità di Dio che l'uomo è consapevole (anche se non ne conoscerà mai la completezza) e non della propria che non ce l'ha e mai ce l'avrà (penso)



    ciao, Ely






    si vede che non hai letto il mio post [SM=x570868] [SM=x570897]

    Dio ci ha donato grandi cose...

    Deuteronomio 10:14
    Ecco, al SIGNORE tuo Dio appartengono i cieli, i cieli dei cieli, la terra e tutto ciò che essa contiene;

    ma non tutto è PER NOI....

    Ecclesiaste 3:11
    Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo; egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero della eternità, quantunque l'uomo non possa comprendere dal principio alla fine l'opera che Dio ha fatta.

    PERCHE'??

    Deuteronomio 29:29
    Le cose occulte appartengono all'Eterno, al nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figliuoli, in perpetuo, perché mettiamo in pratica tutte le parole di questa legge.


    quindi no basta l'eternità per comprendere pienamente DIO!!




    II Pietro 1:3
    Poiché la sua potenza divina ci ha donate tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà mediante la conoscenza di Colui che ci ha chiamati mercé la propria gloria e virtù,

    [SM=x570893] [SM=g1543902]

    [Modificato da Robenz 21/03/2009 13:44]
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    Topsy
    Post: 1.706
    Registrato il: 26/06/2006
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    00 21/03/2009 22:25

    Certamente Qohelet 3,11 è un passo piuttosto discusso per via del termine ebraico "olam", tradotto solitamente con "mondo" o "universo", che possiede un significato assai complesso che investe il rapporto spazio-tempo. In determinati contesti il significato sembra essere in modo chiaro quello spaziale o geografico, in altri è più chiaramente riferito al tempo, alla durata. "Ha olam" significa difatti anche "per sempre". Di norma riportato impropriamente con "eternità".

    Così ad esempio in ebraico l'espressione che noi troviamo nel Siddur, il nostro libro di preghiere: "me'olam ve'ad 'olam attàh El" significa "Tu sei stato e sarai Dio per sempre" o anche piuttosto, "di mondo in mondo" (questo e quello che verrà). Entrambi le letture sono plausibili.

    C'è chi ha voluto scorgere nel termine "olam", nello specifico contesto di Qohelet 3,11, il senso di "globalità", o "totalità", inteso come "visione d'insieme" che Dio ha posto nel cuore degli uomini, i quali tuttavia non sono ugualmente in grado di capire l 'opera di Dio, ovvero tutto quel che Dio ha fatto (vedi ad esempio anche Qohelet 8,17). Inoltre, tenendo in debito conto che "olam" deriva dalla radice ebraica "alum" "celato, nascosto" il termine potrebbe venire tradotto anche con "mistero". Il testo ebraico rimane aperto a tutte queste diverse letture, la traduzione già di per sè opera una singola scelta.

    Tuttavia è possibile trovare delle traduzioni che offrono interpretazioni alternative e plausibili, come quella resa a questo indirizzo: www.bibbiaedu.it/interconfessionale_note/


    Perché tanto lavorare e tribolare?
    Che senso hanno tutte le fatiche
    alle quali Dio ha sottoposto l'uomo?
    Dio ha dato un senso a tutto,
    ha messo ogni cosa al suo posto.
    Negli uomini Dio ha messo il desiderio
    di conoscere il mistero del mondo.
    Ma non son capaci di capire
    tutto quel che Dio ha fatto,
    dalla prima all'ultima cosa.
    Qohelet 3,11


    Shalom!
  • Luteranamanier
    00 22/03/2009 20:09
    Re:
    Topsy, 21/03/2009 22.25:


    Perché tanto lavorare e tribolare?
    Che senso hanno tutte le fatiche
    alle quali Dio ha sottoposto l'uomo?
    Dio ha dato un senso a tutto,
    ha messo ogni cosa al suo posto.
    Negli uomini Dio ha messo il desiderio
    di conoscere il mistero del mondo.
    Ma non son capaci di capire
    tutto quel che Dio ha fatto,
    dalla prima all'ultima cosa.
    Qohelet 3,11


    Shalom!



    Questo sembra anche a me una bella alternativa infatti le ultime due frasi si troverebbero in perfetta armonia.



    [SM=g1543902]
    Veronika


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    Elyy.
    Post: 451
    Registrato il: 17/06/2008
    Utente Senior
    00 22/03/2009 20:29
    Re: Re:
    Robenz, 21/03/2009 13.43:



    si vede che non hai letto il mio post [SM=x570868] [SM=x570897]

    Dio ci ha donato grandi cose...

    Deuteronomio 10:14
    Ecco, al SIGNORE tuo Dio appartengono i cieli, i cieli dei cieli, la terra e tutto ciò che essa contiene;

    ma non tutto è PER NOI....

    Ecclesiaste 3:11
    Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo; egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero della eternità, quantunque l'uomo non possa comprendere dal principio alla fine l'opera che Dio ha fatta.

    PERCHE'??

    Deuteronomio 29:29
    Le cose occulte appartengono all'Eterno, al nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figliuoli, in perpetuo, perché mettiamo in pratica tutte le parole di questa legge.


    quindi no basta l'eternità per comprendere pienamente DIO!!




    II Pietro 1:3
    Poiché la sua potenza divina ci ha donate tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà mediante la conoscenza di Colui che ci ha chiamati mercé la propria gloria e virtù,

    [SM=x570893] [SM=g1543902]




    Scusami Roby, in effetti forse mi era sfuggito
    comunque [SM=x570923] quel che hai scritto [SM=g27823]

    Ciao



    Riguardo poi gli altri commenti, in definitiva ho capito che non c'entra proprio niente il desiderio di vivere in eterno avanzato dai TdG, invece tutto mi fa pensare alla grandezza di Dio e alla consapevolezza degli umani del concetto del tempo e della conoscenza inerente a Dio, che però non è dato all'uomo di conoscere appieno.


    [SM=x570901] a tutti

    Ely




    [Modificato da Elyy. 22/03/2009 20:29]


    "Poca scienza allontana da Dio, ma molta scienza riconduce a Lui". (Louis Pasteur)




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