Nell'ambito di un'altra discussione l'amico Trianello ha fatto questo commento:
"A questo punto mi permetto di far notare che incoerente non è quel Dio che riconosce la vocazione matrimoniale di due determinate persone, santificandola fino alla morte, ma un Dio che prima riconosce la vocazione matrimoniale tra due persone e poi permetta alle medesime di lasciarsi per riconoscere una vocazione matrimoniale delle stesse con altre persone. Già, perché, appunto, la vocazione matrimoniale non è come quella al sacerdozio, la quale coinvolge il singolo, ma una vocazione che nasce nella coppia e coinvolge la coppia in quanto coppia e che,
una volta santificata da Dio (proprio come il sacramento dell'ordine che santifica la vocazione al sacerdozio ministeriale) rimane legata a quella specifica coppia in cui è sorta."
La parte da me grassettata è quella che mi ha fatto sorgere una domanda, che è più una curiosità che una questione di vitale importanza per me:
Dio santifica la vocazione sacerdotale ministeriale,
MA se ad un certo punto un sacerdote decide di non continuare ad essere sacerdote? Cosa succede? Neanche lui potrebbe più alimentarsi del Corpo di Cristo? Anche lui perderebbe la partecipazione a qualche sacramento?
E se sì, perchè mai un uomo, che riconosce di non poter più portare avanti la sua iniziale vocazione, ma rimane devoto a Dio, magari anche in castità, dovrebbe perdere la partecipazione a qualche sacramento?
Grazie sin d'ora se qualche "addetto ai lavori" volesse spiegarmi come funziona
Ely