00 17/03/2009 06:47
(Mario70) ha scruitto:

Tempo fa feci anche io delle ricerche al riguardo e scoprii queste cose:

Tempo fa seguivo le discussioni che avvenivano nel newsgroup FIRT e lessi argomentazioni simili a queste da te postate, scritte da un TdG.

Questa è la vulgata:

VUO Psalm 6:6 (6-7) laboravi in gemitu meo natare faciam tota nocte lectulum meum lacrimis meis stratum meum rigabo.
Quest'ultima l'ho presa da:

"The Latin Vulgate - Online Bible Version.

No, questa non è la Vulgata. Nota come rispose il prof. Nicolotti al TdG su questo punto:
....

Per quanto riguarda la vulgata che citi:

> laboravi in gemitu meo natare faciam tota
> nocte lectulum meum lacrimis meis stratum meum rigabo
> [Vulgate 6:7]

Questa non è la Vulgata, è il cosiddetto salterio romano (composto a Roma nel 384). Il salterio della Vulgata è il gallicano (composto più tardi a Betlemme, nel 389), basato sulla antichissima Vetus latina.

La Vulgata dice:

Laboravi in gemitu meo, lavabo per singulas noctes lectum meum, in lacrimis meis stratum meum rigabo.

Ma qui tu fai il medesimo errore che fa il tuo amico traduttore americano.
In latino infatti "natare" significa nuotare, galleggiare, navigare,
scorrere, traboccare, essere inondato.
Naturalmente il latino che leggeva "natare faciam lectum" non capiva "far nuotare il letto" bensì "far traboccare, inondare il letto". La traduzione con "nuotare" è impossibile, perché viene esplicitato in caso ablativo di che cosa è inondato il letto: lacrimis.
Allora non si può tradurre "farò nuotare il mio letto con lacrime" ma si tradurrà "farò traboccare - inonderò il letto di lacrime"

E Cicerone usa proprio il verbo in questo senso: "natabant pavimenta vino" = i pavimenti erano sommersi dal vino. Vedi che ciò che sommergeva i pavimenti è espresso in ablativo anche qui, e solo uno scemo potrebbe tradurre "i pavimenti nuotavano di vino"

Quindi la traduzione del salterio romano è semplicemente una conferma del fatto che i letti non nuotano.
Se vai infatti a vedere il salterio della Vulgata, dello stesso Girolamo, dice: "lavabo per singulas noctes lectum meum" che vuol naturalmente dire
"bagnerò ogni notte il mio letto".

Fin qui, nessuno nuota.

....

Leggi anche il resto della risposta di Nicolotti, davvero interessante:
groups.google.it/group/free.it.religioni.tdgeova/msg/1e8190576ed2a4...

E per quanto riguarda la traduzione "canapè", presente nell'edizione precedente della TNM, anche a Brooklyn si sono resi conto di quanto fosse ridicola. Difatti nell'attuale edizione della TNM hanno reso la parola ebraica con "divano", termine un po' meno anacronistico.

Vedi anche su ciò: infotdgeova.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

Ciao
Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 17/03/2009 07:04]