00 16/03/2009 19:34
Salmo 6:7: "Tutta la notte faccio nuotare il mio letto"

Incollo un commento a questo modo di tradurre nella TNM fatto dal professor A. Nicolotti nel newgroup ICR qualche anno fa....

In inglese il testo recita:

all the (every) night make I my bed to swim

Tutta la (ogni) notte io faccio "swim" il mio letto

Ma che vuol dire to swim in inglese? Solo "nuotare"?

No. Per il mio dizionario inglese-italiano significa: "attraversare a nuoto, far galleggiare, nuotare, vogare, fluttuare, galleggiare, gravitare, essere inondato o inzuppato".

Quindi l'accezione rientra perfettamente nell'uso inglese della parola. Un inglese capisce non che il letto nuota, ma che il letto è inondato, inzuppato di lacrime. Al massimo capisce che il letto galleggia, fluttua nelle lacrime, anche se mi pare un po' eccessivo. Certo il letto non nuota, perché dovrebbe avere le braccia, e poi anche muoverle.

Il Webster's Revised Unabridged Dictionary (1913) dedica appunto una voce speciale per spiegare cosa vuol dire "to swim" nella Bibbia:

3: To be overflowed or drenched. --Ps. vi. 6. (= essere sommerso, bagnato)

E lo spiega appunto perché è un modo di dire abbastanza particolare, e viene esplicato in "essere sommerso, bagnato", come facciamo noi nelle traduzioni italiane.
E infatti che questo sia il senso corretto ce lo fanno capire le altre traduzioni inglesi che non dipendono dalla James che dicono: "I flood my bed with tears", = inondo il mio letto di lacrime.

Naturalmente, un italiano non direbbe mai che un letto nuota, se non in maniera estremamente figurata. Ma se potrebbe essere accettabile una frase del tipo "il mio letto nuota nelle mie lacrime", che per quanto brutta può rispecchiare un certo modo di dire, e dove il verbo è usato in senso intransitivo, mai sarebbe accettabile "tutta la notte faccio nuotare il mio letto", in modo transitivo, perché in questo caso salta immediatamente aglo occhi di tutti l'insensatezza dell'atto del far nuotare un oggetto.

È chiaramente una traduzione inaccettabile che deriva dal fatto che una persona che non conosce bene la lingua italiana ha tradotto la TNM direttamente dall'inglese, rendendo to swim non in modo esplicitato, come suggeriva quel dizionario inglese sopra citato, ma traducendo in maniera pedestre, senza sapere che l'espressione "faccio nuotare il mio letto" in italiano è inaccettabile in ogni senso. Quindi qui il problema non sta tanto nell'adesione al testo ebraico, quanto nella padronanza della lingua italiana del misterioso traduttore.

Tanto più inaccettabile è la frase successiva: "Delle mie lacrime faccio traboccare il mio proprio divano". Il fatto di ripetere sempre "mio, mie" è dovuto all'uso inglese di dire sempre "my". (my couch with my tears, uso grammaticale che in italiano sarebbe sbagliato).
"Il mio proprio divano" è il peggio del peggio, perché fin dalle scuole elementari un errore come "mio proprio divano" sarebbe segnato con la penna rossa. Questo però un americano che traduce in italiano non lo sa.
Traduttore che nel 1967 faceva ancora peggio: "Mi sono affaticato con i miei sospiri; per tutta la notte faccio nuotare il mio divano. Con le mie lagrime faccio traboccare il mio proprio canapè". (italiano da vergogna)

Qui il fantomatico traduttore aveva problemi nel capire che di notte si dorme nel letto e non nel divano, e poi ha aggiunto "canapè". una divertente parola francese che indica quel divano a braccioli tipico dello stile settecentesco. Una traduzione anacronistica.
Sarebbe un po' come dire che un antico si siede su una poltrona, che io posso capire anche essere una sedia, ma so benissimo che le poltrone al tempo di Davide non c'erano, e nemmeno il sofà imbottito come i canapè.

Ma nel dizionarietto del traduttore del 1967 ci sono un sacco di canapè: Ad esempio, Sal. 41,3: "Geova stesso lo sosterrà su un canapè di malattia". C'è da ridere fino a domani.

Per tornare al nuoto, tutte le lingue latine non usano il Verbo "nuotare" né tantomeno "mio proprio":

Nuova Diodati 1991: Io sono sfinito a forza di sospirare; ogni notte allago di pianto il mio letto e faccio scorrere le lacrime sul mio giaciglio.

S. Paolo 1995: A causa del mio gemere io sono consunto, inondo ogni notte il mio giaciglio e irrigo di lacrime il mio letto.

Nuova Riveduta 1994: Io sono esausto a forza di gemere; ogni notte inondo di pianto il mio letto e bagno di lacrime il mio giaciglio.

CEI 1971: Sono stremato dai lunghi lamenti, ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio, irroro di lacrime il mio letto.

Geneve 1979: Je m'épuise à force de gémir; Chaque nuit ma couche est baignée de mes larmes, Mon lit est arrosé de mes pleurs.

Reina Valera 1989: Me he agotado de tanto gemir. Toda la noche inundo mi cama y con mis lágrimas empapo mi lecho.

queste sono frasi sensate.
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