00 08/03/2009 10:33
Re: Re: Re:
wall.kill, 07/03/2009 10.07:




Per quanto non si possa che essere d'accordo con il significato generale dell'intervento (come si può d'altronde essere in disaccordo con la saggezza dei motti che dividono vizi e virtù equamente, indipendentemente dal credo e dalla confessione?), occorre però precisare che il "discriminare" è un'attività che sono principalmente i testimoni a compiere verso se stessi.
"Noi non facciamo parte del mondo": quante volte, da testimoni, abbiamo addittato in noi stessi o in quelli della nostra stessa fede, esempi di comportamento e di "onore" per il nome di Geova?

La discriminazione veniva compiuta da noi stessi, in quanto convinti che la semplice appartenenza al gruppo potesse far di noi persone migliori, e altrettanto operasse nei nostri "fratelli".

Dire: "tra i tdG ci sono anche persone molto disoneste", assume perciò un peso rilevante proprio in virtù di questo, cioè del fatto che tale frase è spesso inconcepibile a cagione della discriminazione che i tdG stessi compiono verso se stessi.

Detto questo a Gallo vorrei dire che rimanere perennemente arrabbiati è come subire un torto e per reazione andare a casa propria e sfasciare tutto.

Ciao



Ecco un intervento intelligente!!!!

Bravo!

Con Stima
Pino Lupo