00 06/03/2009 20:36
Re:
Polymetis, 06/03/2009 19.47:


Il caso in questione però ha una declinazione particolare. Che cosa fare se la gravidanza mette a rischio la vita della madre, e cioè se sulla bilancia non c'è il benessere psichico della madre contro la vita del bambino, bensì la vita della madre contro la vita del bambino? Qui, mi duole dirlo, non ho risposte filosofiche forti da dare, perché in questo caso l'aborto potrebbe configurarsi come un caso di legittima difesa. Ad ogni modo bisogna valutare caso per caso, e vedere se davvero la gravidanza avrebbe condotto alla morte questa bambina, o se invece un remoto rischio sia stato usato come scusa. Sui casi in cui la gravidanza porta certamente alla morte della madre, non credo di poter sostenere una posizione definita basandomi su argomenti solo razionali e laici. A meno che qualcuno non mi mostri il contrario, ovviamente.



Personalmente non credo che ci siano veramente casi in cui ci sia la certezza ASSOLUTA che il parto uccida la madre. Le variabili sono tante, in primis l'efficienza dell'equip medica. Credo che ci possa essere anche il 99.99% di perdere la madre ma non il 100%. Quello che è certo è che scegliendo l'aborto non solo si provoca una morte al 100%, ma la morte è proprio provocata intenzionalmente e direttamente. Nel caso del parto invece ci potrà anche essere una QUASI certezza che la madre muoia, ma l'intenzione di chi agisce resta comunque quella di salvare tutte le vite, per questo è la cosa giusta da fare. Se poi mi trovassi davvero nell'ipotesi in cui decidere per il parto ucciderebbe sicuramente la madre, non lo so cosa farei, ma forse la cosa giusta sarebbe dire "NON CI VOGLIO CREDERE, DOVETE SALVARE TUTTI! NIENTE ABORTO!!!" e sperare fino in fondo. Altrimenti boh.
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