00 06/03/2009 19:55

Ma che differenza c'è tra quelli che qui adesso giustificano questo arcivescovo (e anzi, plaudono) e i nostri cari fratelli che preferiscono morire piuttosto che farsi trasfondere?



C'è una grossa differenza. Che non sia lecito uccidere un innocente è una delle norme più fondamentali dell'etica naturale (nonché di quella rivelata), e questo nessuno lo contesta (nemmeno gli abortisti, i quali semmai contestano il fatto che un feto possa essere considerato come un individuo umano a tutti gli effetti), mentre la proibizione delle trasfusioni si basa solo su una illogica interpretazione delle Scritture.
In senso assoluto, però, se chi si astiene dal sangue lo fa in buona fede (perché convinto che questo sia davvero il volere di Dio), merita tutto il mio rispetto e la mia ammirazione. A non meritare il mio rispetto è il precetto stabilito dai TdG relativamente al sangue, il quale davvero non sta né in cielo né in terra.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)