Carissimo Agabo
confermo di non essere mai stato tdG (come Mario 70 ha detto)
ma questo non penso sia molto rilevante (oltre ad essere cattolico dalla nascita sono piuttosto noioso e grigio....)
Quello che di Mario mi sembra molto positivo e vitale è il tentativo di metabolizzare, rimpastare e valorizzare una precedente esperienza, senza cancellare quanto ha vissuto e senza rinnegare drasticamente il precedente linguaggio....
A me alcune espressioni dei nostri amici tdG piacciono moltissimo e ne faccio spesso uso, reputandole legittime e molto efficaci...
Penso ad esempio ad espressioni come "i cristiani dell'antichità", nostri fratelli nella fede, nella speranza, nei dubbi e nei problemi, sicuramente più autorevoli dei "primi cristiani" (sempre "primi" senza che si capisca bene davanti a cosa e davanti a chi) o alle "scritture greche e cristiane" (molto più simpatiche del noiossissimo "Nuovo Testamento" che spesso sa di lutti drammatici, di vecchi notai, di oscure librerie, di polverosi scaffali e di antichi manoscritti....).
Quanto poi alla "scrittura" Agabo ha certamente ragione .....ma a me piace di più di "versetto" e "testo".
Versetto mi ricorda infatti molto il liguaggio degli avvocati: articolo 5 comma 9...., mentre testo mi dà l'impressione di esegesi profonda e dottorale....
Se poi devo essere totalmente sincero, è proprio per essere da sempre cattolico ed è proprio per non aver mai avuto esperienze negative con i tdG che devo riconoscere di non nutrire verso di loro.....nessuna reale antipatia.....
enrico
[Modificato da domingo7 02/03/2009 15:20]