00 28/02/2009 14:59
Ebrei 1:2
Premetto che questa è una mia iniziativa e che il povero John non mi ha chiesto nulla...
Il mal capitato [SM=g27823] si è accorto che la tnm traduce questa scrittura in questo modo:

" 1 Dio, che anticamente parlò in molte occasioni e in molti modi ai nostri antenati per mezzo dei profeti, alla fine di questi giorni ha parlato a noi per mezzo di un Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e mediante il quale fece i sistemi di cose"

(notare che benchè compaia "un"; "Figlio" è maiuscolo mah...)

Alcune altre traduzioni come la CEI ad esempio, traducono così il passo:

"1 Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, 2 in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo."

Vedendo la diversità di queste traduzioni John ha pensato che la TNM avesse alterato il testo per far dire alla scrittura che Cristo è uno dei figli di Dio e non IL figlio di Dio, in modo tale da sminuire la persona del figlio.

Purtroppo John non sa che il testo greco che sta alla base delle traduzioni non è così immediato da tradurre e soprattutto la lingua nella quale il testo è tradotto deve scegliere una sola tra le diverse traduzioni che il testo base espone.
Ogni volta che si traduce qualcosa si perde inevitabilmente qualcosa e non si possono dare tutti i significati possibili che il testo base permette con una sola traduzione, questo permette ai traduttori di poter scegliere quello che più si avvicina alla loro teologia, e questo esempio è solo uno dei tanti.
Giustamente polymetis suggerisce a John di non addentrarsi in certi meandri traduttivi se non si hanno le dovute competenze.
Premetto che neanche io ho le dovute competenze essendo anche io un semplice studente e disponendo solo di alcuni strumenti che mi possono aiutare nella comprensione di certi termini, quindi laddove qualcuno più competente di me volesse aggiungere qualcosa è il benvenuto.

Veniamo ora al testo greco e alle possibili soluzioni che esso offre:



Precisiamo che alla lettera EN significa "in" o "nel", ma al tempo della koine (la lingua greca usata dal popolo ai tempi del NT) il termine era abusato, nel senso che abbracciava anche significati come tramite, per, di ecc...
Ad esempio la famosa scrittura di matteo 26:52 quando Gesù disse " tutti quelli che prendono la spada, periranno di spada" quel "di spada" nel testo ha "en makaire" alla lettera "nella spada" ma in italiano "perire nella spada" non ha molto senso, e questo è solo uno dei numerosi esempi, ecco come l'american standard version traduce en:

AV - in 1874, by 141, with 134, among 117, at 112, on 46, through 37, misc 321;

(i numeri rappresentano le volte in cui è tradotto in quella maniera)


Detto questo ecco che sta al traduttore scegliere la possibile traduzione quando si usa "en" e in questo caso si sceglie "per mezzo "o nel" figlio, precisiamo che davanti a figlio non vi è l'articolo ecco perchè la TNM sceglie di usare l'articolo indeterminativo "un", articolo inesistente nel greco biblico, il testo glielo permette e se esaminiamo il contesto questo ha anche un senso.
Questo primo capitolo di ebrei espone una teologia "in crescendo" facendo esaltare la rivelazione di Cristo rispetto a quella dell'AT riprendendo il parallelismo con la parabola di Cristo esposta in Marco:

IEP Marco 12:1-11 " Poi incominciò a dir loro in parabola: «Un uomo piantò una vigna, la cinse con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, l'affittò a coloni e partì per un viaggio. 2 A suo tempo mandò dai coloni un suo servo per avere da essi la sua parte di frutti della vigna. 3 Ma quelli, presolo, lo percossero e lo rimandarono a mani vuote. 4 Allora egli mandò di nuovo un altro servo; ma gli ruppero la testa e insultarono anche lui. 5 Ne mandò un altro e l'uccisero. Così fu pure per molti altri, che percossero o uccisero. 6 Gli restava ancora uno: il suo figlio diletto. Inviò anche lui per ultimo, dicendosi: Rispetteranno mio figlio! 7 Quei coloni, invece, si dissero l'un l'altro: "Costui è l'erede! Venite, uccidiamolo e l'eredità sarà nostra!". 8 E presolo, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. 9 Che cosa farà il padrone della vigna? Verrà, sterminerà i coloni e affiderà la vigna ad altri. 10 Non avete letto questo passo della Scrittura: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata pietra angolare: 11 dal Signore è stato fatto ciò ed è cosa meravigliosa ai nostri occhi?»



il parallelismo è evidente, ciò che in maniera indefinita è chiamato un figlio, viene successivamente presentato come IL FIGLIO al verso 8 figlio che a questo punto della lettera è Dio anche lui:

"parlando del Figlio [gr:ton uion]dice: «Il tuo trono, o Dio, dura di secolo in secolo, e lo scettro del tuo regno è uno scettro di giustizia."

Questo dopo aver detto che egli è l'esatta impronta della sostanza di Dio, tramite il quale ha creato l'universo, colui che sostiene l'universo stesso, che siede alla destra del padre, figlio in un senso nuovo, generato dal padre e non come gli angeli (vedi verso 5) i quali lo devono adorare (verso6) e non solo mediatore della creazione ma creatore diretto (verso 10).

Non si può estrapolare un versetto dal suo contesto e questo esempio ce lo insegna.
Sperando di esserti stato utile ti saluto con simpatia
Mario

P.S. solo per questo capitolo si potrebbe scrivere un libro intero!
[Modificato da (Mario70) 28/02/2009 15:17]