Per svariati anni, con un apice nell'anno 2000, il corpo direttivo ha continuato a sconsigliare ai TdG l'uso di internet, gettando disinformazione in particolare sulle chat e sui siti nei quali si celavano apostati. Ancora una volta si trattava di controllo e manipolazione del pensiero e dell'informazione, portando il cristiano zelante a credere che internet non sia un moderno strumento di lavoro, ma un campo minato dal quale uscire spiritualmente zoppo.
Poi, per un pò di tempo, lo SFD si è calmato sull'argomento, per dedicarsi a tematiche più attuali come i "rischi" derivanti dagli studi universitari.
Ora, c'è il fenomeno Facebook. E su facebook ci sono tantissimi fratelli, compresi quelli definiti zelanti e spirituali. E sono sempre di più quelli che si iscrivono e creano la loro rete, aggiungendo colleghi di lavoro, compagni di scuola, gente conosciuta al mare, ecc.
A questo punto mi chiedo: considerato che in più pubblicazioni lo SFD ha sconsigliato ai fratelli la frequentazione di "piazze virtuali", a che scopo tutti questi fratelli si iscrivono a Facebook?
Secondo me la storia dei rischi derivanti da internet sta avendo lo stesso corso dell'interpretazione sul percorso di studi. Negli anni 70 era sconsigliato fare le superiori, poi in seguito era fortemente consigliato, poi negli anni 90 le superiori andavano fatte ma l'università era bandita, adesso invece vengono approvati i corsi di laurea breve.
Lo "schiavo" molla la presa, altrimenti il cristiano si smarona, e perde lo zelo.
Comunque, secondo me la WTS alle prossime assemblee infilerà qualche "consiglio" nei simposi sul tema Facebook.
[Modificato da involtino.primavera 09/02/2009 20:40]