00 22/01/2009 20:05
Re:
Al Nair, 22/01/2009 17.47:

Penso che si debbano introdurre delle pesanti aggravanti penali per coloro che, come preti, maestri, ecc. abusano della loro posizione dominante.

Ma questo è anche uno dei casi in cui la gerarchia è assolutamente in dovere di fare qualcosa.
Dal mio punto di vista, infatti, dovrebbe bastare la giustizia secolare per punire qualsiasi fattispecie di reato, ma in questo caso, essendo i reati caduti in prescrizione, la gerarchia ecclesiastica avrebbe dovuto prendere misure adeguate, invece che restare reticente.





Beh... se si considera che queste denunce sono state fatte non più di due mesi fa, mi sembra che il "ritardo" delle gerarchie nell'intervenire, almeno in questo caso, sia dovuto ai tempi tecnici della macchina giuridica ecclesiastica. Una denuncia non fa una condanna, le autorità dovranno verificare la fondatezza delle denunce (nessuno deve essere condannato a "furor di popolo": per quanto schiaccianti possano essere le prove contro una persona, questa ha sempre diritto ad un regolare processo) e solo allora potranno agire. Del resto, i fatti denunciati risalgono a molto tempo fa (tanto che le autorità civili sono impossibilitate ad intervenire), il che comporta una difficoltà ulteriore al fine dell'accertamento dei fatti.
Ciò non toglie che qualsiasi prete commetta un qualsiasi reato (specie del genere di quelli di cui qui si parla) è più meritevole di condanna di un qualsiasi laico, per via della posizione occupata in seno alla Chiesa ed alla società.
[Modificato da Trianello 22/01/2009 20:12]

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)