00 16/01/2009 14:44
traduzioni
Ho appena aggiunto al mio trattato quanto segue (ringraziando Valerio Polidori per le sue spiegazioni):

"(paoline) Romani 9:5 "da loro proviene Cristo secondo la sua natura umana, egli che domina tutto, è Dio, benedetto nei secoli, amen! "

Ecco quanto è chiaro: uomo e Dio insieme, la stragrande maggioranza delle traduzioni ha interpretato il passo in questa maniera e i padri della chiesa lo confermano, traducono così infatti:
Ippolito, Tertulliano, Cipriano, Atanasio, Noviano, Ieromo, Basilio, Agostino, Novaziano, Didimo, Gregorio di Nissa, Giovanni Damasceno, Epifanio di Salamina, Teodoro, Eulogo, Teofilo, Teodoreto, Cassiano, Fulgenzio.

E' interessante notare inoltre come suonava questa scrittura all'uditorio greco: "... ho on epì panton Theos euloghetos" che tradotto alla lettera vuol dire "l'essente [colui che è] sopra tutto Dio benedetto" avete letto bene, nelle traduzioni italiane si perde il senso e la forma, ma chi conosce la LXX sa benissimo che l'ho on è il nome di Dio ovvero "colui che è" e quì è usato nei riguardi del figlio, specificando che è appunto il "Dio benedetto".
I testimoni di Geova e pochi altri hanno messo il punto prima di "Dio benedetto" facendo perdere il senso proprio del versetto e facendo apparire "Dio benedetto nei secoli" un inno al padre, ma in questo modo si spezza il contesto, si sta parlando di Cristo e fermare il versetto per inneggiare improvvisamente il padre non è logico, il rasoio di Occam ci fa propendere per la soluzione più semplice che è la prima, quella adottata anche dai padri della chiesa sopramenzionati i quali conoscevano il greco meglio di qualunque traduttore moderno o che si improvvisa tale.
Ma esiste una prova ancora più schiacciante che quelle parole venissero attribuite al figlio e non al padre, ed è l'opinione degli ariani stessi, Agostino nel "de trinitate" (scritto proprio contro l'eresia ariana) al libro II versi 13:23 leggiamo:

"...Ora se non solamente il Padre è Dio, come lo riconoscono anche tutti gli eretici, se è Dio anche il Figlio, come essi debbono ammettere, sia pur contro voglia, in forza delle parole dell’Apostolo: Egli è al di sopra di tutte le cose, Dio benedetto nei secoli".

Insomma se ci fosse stata la possibilità che quel passo potesse essere interrotto applicando il titolo "Dio benedetto" al solo padre, credete che gli ariani non ne avessero approfittato?
Infine vorrei ricordare ai tdg che il testo base di Westcott-Hort dal quale dovrebbero aver basato la loro traduzione, ha semplicemente una virgola dopo la parola carne e questo è evidente nella loro interlineare, ben diverso dai due punti che hanno usato nella tnm!
Lo stesso Westcott in "notes in select readings" nel nuovo testamento in questione a pag 110 scrive che "la chiusura tra i due periodi sembra fare un cambiamento di soggetto improbabile".
Nessun testo critico del nuovo testamento in greco che ho esaminato ha messo un punto tra i due periodi, il Nestle Aland che è il più autorevole, mette una semplice virgola dopo la parola carne, come il WH.
(per ulteriori approfondimenti leggere il "A TEXTUAL COMMENTARY ON GREEK NEW TESTAMENT" del grande Bruce Metzger che il nostro amico Enrico ha messo qui:
http://digilander.libero.it/domingo7/ROMANS9.htm
[Modificato da (Mario70) 20/01/2009 17:12]