Infotdgeova -LiberaMente- Lo scopo di questo forum è principalmente quello di analizzare gli insegnamenti dei Testimoni di Geova in chiave critica, onde evidenziare gli errori e le contraddizioni presenti nelle dottrine e nella prassi del gruppo

Fini: leggi razziali, la Chiesa non si oppose.

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    Topsy
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    00 29/12/2008 18:03
    Re: Carissima Topsy
    domingo7, 29/12/2008 16.31:


    il tuo intervento sui "minim" mi rassicura non poco....., anche se leggendo alcune pagine del Talmud ho avuto tantissime volte l'impressione di essere odiato (come cristiano) dai figli di Sion.....sarei comunque infinitamente contento di essermi ingannato....






    Sai, riguardo al Talmud hanno preso degli abbagli tanti commentatori. Non è libro facile da leggere neppure per gli stessi ebrei privi di una adeguata preparazione maturata presso accademie rabbiniche qualificate. E' indubbio che tra le sue pagine possano trovarsi giudizi di dura condanna e aspre polemiche nei confronti degli eretici e dei propri persecutori, così come gli autori della Bibbia ebraica esprimevano giudizi di dura condanna nei riguardi di coloro che di Israele desideravano la distruzione, o l'assimilazione forzata (vedi Maccabei).

    Per gli ebrei, l'Apocalisse non faceva parte del futuro lontano ma dell'immediato. Era sufficente uscire per strada in certi tempi per accorgersene. Il pericolo era dappertutto e il terreno mai solido, poichè si era costretti sempre all'esilio, alla espulsione, sempre in fuga. Dappertutto scacciati, e ovunque perseguitati, convertiti a forza, ed accusati di tutti i possibili misfatti. Ogni cambiamento, era in peggio. Ed anche coloro che si erano creduti un tempo amici, non appena acquisivano una posizione di potere prendevano a perseguitarli.

    Per questo mi chiedo come ci si possa meravigliare ancora, di trovare nella letteratura rabbinica la reazione dura ed aspra degli ebrei nei riguardi dei loro persecutori.

    Non dobbiamo correre il rischio di dimenticare che a partire dall'Antico Testamento sino alla letteratura talmudica, la tradizione ebraica sancisce che gli uomini delle nazioni godono al pari degli ebrei del favore divino. A loro è richiesto solo di attenersi alle regole su cui si regge ogni società civile, per essere considerati giusti dal Signore (non commettere omicidio, non rubare, non commettere incesto, ect...). Per l'ebraismo, chiunque si attenga a questo minimo etico, cristiano o meno, è sulla strada verso la santità. Attraverso questo gli ebrei riconoscono una comunità di intenti con gli altri popoli con cui sentono chiamati a cooperare, avvicinando così il mondo all'era messianica.









    Vedi ho sempre avuto il sogno di trovare un fratello o un sorella ebrea che mi spiegassero il senso di tante profezie, che prima di essere applicate al Cristo.....devono per forza avere un senso nella storia del giudaismo....





    Io non sono una biblista, purtroppo. Ma se hai qualche curiosità da soddisfare posso sempre inoltrarle le tue domande al mio rabbino. Cmq è da dire che in merito alle Scritture, molti dei passi biblici dell'Antico Testamento intesi dai cristiani come profetici alla luce del Nuovo Testamento, per gli ebrei non possiedono una tale caratteristica e significano tutt'altro.


    [Modificato da Topsy 29/12/2008 22:43]
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    domingo7
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    00 29/12/2008 23:10
    Carissima Topsy

    Io non sono una biblista, purtroppo. Ma se hai qualche curiosità da soddisfare posso sempre inoltrarle le tue domande al mio rabbino.

    Sinceramente non chiedevo tanto.....grazie di cuore...


    Cmq è da dire che in merito alle Scritture, molti dei passi biblici dell'Antico Testamento intesi dai cristiani come profetici alla luce del Nuovo Testamento, per gli ebrei non possiedono una tale caratteristica e significano tutt'altro.

    Spero di non fare arrabbiare troppo l'ottimo Polymeteis (che è sicuramente molto profondo e preparato sul fronte della cultura greca), ma penso che abbiamo tutti bisogno di un ritorno ad un'esegesi sobria e letterale e a quella che Girolamo con l'amico rabbino di Betlemme chiamavano "hebraica veritas", dopo una sbornia di due millenni di influssi "greco-romani", di esaltazione della Settanta e di interpretazioni allegoriche poco chiare e poco convincenti.....

    enrico

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    eretikus
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    Utente Junior
    00 30/12/2008 00:42
    Polymetis scrive:

    ___________E perché avrebbe dovuto essere messo? Critica la Chiesa o la dottrina cattolica in qualche punto? Il criterio per entrare in quest'indice era che l'autore sostenesse posizioni critiche rispetto alla fede cattolica
    Da ultimo, si mettono all'indice opere di un certo rilievo, da Roussseau a Voltaire, non il Mein Kampf. ______________

    Mi viene da sorridere….. in senso paterno.

    Ti informo, Polymetis, che la “Deliberazione della riunione preliminare dei consultori dell’Indice del 27 agosto del 1853; ACDF, Indice, Protocolli 117 (1852-53), f. 481” propose ai cardinali di includere subito nell’Indice dei libri proibiti...."LA CAPANNA DELLO ZIO TOM.
    Leggere dagli Archivi vaticani tutta la storia di questo processo e come andò a finire è veramente esilarante.

    Riguardo a Mein Kamf, la tua risposta dimostra 1° che non lo hai letto, 2° che non conosci il contenuto della discussine durata TRE anni, documentata nei fascicoli dell’Archivio Vaticano, tenuta dai membri consultori della Congregazione dell’Indice dei libri proibiti tenuta su Mein Kamf.

    Nella Congregazione dei libri proibiti, del 17 marzo 1935 ACDF, SO RV N° 29 fasc.1, n.1 la teoria nazista della razza fu riassunta in trenta proposizioni tratte da Mein Kampf.
    Pertanto l’opera presentata dalle “proposizioni” era considerata contraria alla dottrina cattolica e doveva essere perciò condannata dal più alto magistero.

    Ma, qualcosa accadde.

    Saluti

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    eretikus
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    Utente Junior
    00 01/01/2009 15:59
    Domingo scrive:

    ____________Non credo che Matteo ebreo, di tradizioni ebree ed autore di un vangelo ebreo (ormai scomparso) se la prendesse con "tutti" gli ebrei. Forse se la prendeva con la folla.____________

    Con chi se la volessero prendere gli autori del Vangelo intitolato “Matteo” il magistero cattolico lo ha chiarito chiarissimamente.
    Con gli ebrei tutti !

    Proprio quel capitolo 27 di Matteo, venne usato dal Sant’Uffizio per giustificare il contenuto appropriatamente anti-giudaico della preghiera del Venerdì santo dove recitava: “Oremus et pro perfidis Judais…”

    Nell’Archivio della Congregazione della Dottrina della Fede, c’è un interessante documento del “Rerum Variarum” segnato “1928 N°2”

    Nel 1928 l’Opera sacerdotale degli Amici di Israele mandano una lettera a Papa Pio XI per chiedere la modifica nella preghiera del venerdì Santo del passaggio che offendeva gli ebrei, quel “perfidis” e “perfidiam”.

    Pio XI consegnò la lettera alla Congregazione di Riti e alla commissione competente per un giudizio critico sulla richiesta.
    Il 18 gennaio 1928 la Commissione liturgica della Congregazione dei Riti si dichiarò d’accordo con la proposta dell’abate Schuster, con il compito di consultore, di modificare la supplica del Venerdì santo.
    (ACDF, SO RV 1928 N° 2 fasc. 1, n°3)

    Prima di diventare pubblico, il documento doveva ricevere l’approvazione del Sant’Uffizio, che non diede, perché si ritenne che:

    “comunemente viene detto perfido colui che viola la parola data a un patto” “Ora è precisamente questo che Dio rinfaccia agli ebrei” citando (Deuteronomio 31, 16. 20.27) (Atti degli Apostoli 7,51) “ che solo i Giudei avevano un patto con Dio e un’alleanza con lui, e solo i Giudei hanno continuamente violato e violano questo patto.

    Non deve quindi stupire che vengano detti perciò perfidi e si abbia l’espressione perfidia judaica a differenza dei pagani”

    Gli ebrei si sarebbero accollati secondo il Sant’Uffizio la responsabilità per la crocefissione di Cristo con l’affermazione “Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli” Matteo 27.

    Quindi “Nihil esse innovandum” (nulla deve essere cambiato)

    Nel verbale della seduta della Congregazione dei cardinali Feria Quarta, 7 marzo 1928; ACDF, SO RV 1928 N° 2 fasc. 1, n°2. si legge che qualsiasi riforma della preghiera del Venerdì santo per gli ebrei è respinta.
    Inoltre si comanda lo scioglimento della associazione “Amici Israel”.

    Per fortuna, il Concilio Vaticano II, ha modificato quelle parole ingiuriose anti-giudaiche con il nuovo messale del 1970.

    Come vedi, la gerarchia della Santa Madre Chiesa, ha usato Matteo 27, per giustificare la persecuzuine anti abraica nella Storia.

    Saluti




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    domingo7
    Post: 199
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    Utente Junior
    00 02/01/2009 20:45
    carissimo eretikus

    di scemate i cristiani ne hanno dette tante, credendo di essere pieni di Spirito Santo, mentre spesso erano solo degli invasati.....prendiamocela pure con gli erranti ma non diamo addosso al povero Matteo che di certe teologie stravaganti non ne ha mai saputo niente....sennò continuiamo a dare addosso all'ebreo (magari solo perché è cristiano....)

    enrico
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    Polymetis
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    00 03/01/2009 12:04
    "
    Proprio quel capitolo 27 di Matteo, venne usato dal Sant’Uffizio per giustificare il contenuto appropriatamente anti-giudaico della preghiera del Venerdì santo dove recitava: “Oremus et pro perfidis Judais…”

    Scusa ma nella risposta del Sant'Uffizio che citi, almeno la frase che hai virgolettato, dove hai letto il riferimento a Matteo? C'è scritto solo che, proprio in base a quella radice, perfidus indica chi è senza fede e viene meno ad un patto, non che siano "perfidi" nel senso moderno del termine perché "cattivi" in quanto hanno ucciso Cristo e Matteo ne darebbe testimonianza. Tra parentesi, io terrei quella preghiera anche oggi, purché la si comprenda nel suo vero significato, e cioè che i giudei sono senza fede in Cristo, e dunque si prega per la loro conversione, così come si prega per la conversione di chiunque altro non creda in Lui, che sia musulmano o induista.

    "Per fortuna, il Concilio Vaticano II, ha modificato quelle parole ingiuriose anti-giudaiche con il nuovo messale del 1970. "

    Varamente le ha modificate perché quell'espressione, a causa dell'ignoranza liturgica, non veniva più capita, e veniva intesa come fosse italiano.

    "Come vedi, la gerarchia della Santa Madre Chiesa, ha usato Matteo 27, per giustificare la persecuzuine anti abraica nella Storia."

    Nelle fresi che virgoletti Mt 27 non compare, e, anche se comparisse, qualora tu voglia ampliare la citazione, questo non cambiarebbe di una virgola la questione. Che cosa c'entra l'interpretazione che viene data nel 1928 di un passo con quello che voleva realmente dire o non voleva realmente dire Matteo?
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    Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
    Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
    Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
    (Κ. Καβάφης)
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    eretikus
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    Utente Junior
    00 08/01/2009 11:44
    Polymetis scrive:

    _____________Scusa ma nella risposta del Sant'Uffizio che citi, almeno la frase che hai virgolettato, dove hai letto il riferimento a Matteo? C'è scritto solo che, proprio in base a quella radice, perfidus indica chi è senza fede e viene meno ad un patto, non che siano "perfidi" nel senso moderno del termine perché "cattivi" in quanto hanno ucciso Cristo e Matteo ne darebbe testimonianza______________________

    L'intento del post, era quello di rendere edotto "domingo" che l'uso del capitolo 27 fatto dagli autori del Vangelo intitolato "Matteo" era di addossare a tutto un popolo "quello ebraico" la colpa di avere uciso Gesù.
    Addirittura con una pubblica auto-accusa.

    IL riferimento a Matteo 27 sono tratte dal "Votum di Sales" N° 2 fasc. 1,n.15.
    Marco Sales, teologo papale tenne una relazione per il S.Uffizio dove sul tema in questione scrisse:

    "comunemente viene detto perfido colui che viola la parola data a un patto conchiuso"

    "Ora è precisamente questo che Dio nella Scrittura rinfaccia ai Giuidei"

    Oltre a citare passi del Vecchio Testamento, Sales cita il Nuovo Testamento con Atti 7,51.

    "O gente testarda e pagana nel cuore e nelle orecchie, voi sempre opponete resistenza allo Spirito Santo; come i vostri padri, così anche voi"

    "che solo i Giudei avevano un patto con Dio e un'alleanza con lui, e soli i Giudei hanno continuamente violato e violano quasto patto. Non deve quindi stupire che vengano detti perciò perfidi e si abbia l'espressione perfidia giudaica a differenza dei pagani"

    IL teologo papale Sales concludeva:

    "Gli ebrei si sarebbero espressamente accollati la responsabilità per la Crocifissione di Cristo con l'affermazione Matt 27.(Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli). Pertanto nessuna ragione plausibile per accettare la modificazione proposta da Amici di Israel"

    Questa relazione fu accolta e fatta propria dai cardinali della Suprema Congregazione.
    Presente nel verbale della seduta del 7 marzo 1928.
    ACDF, SO RV N°2 fasc. 1, n.21.

    Concludendo, dagli atti ufficiali dell' Archivio segreto Vaticano, si evidenzia che gli autori di Matteo 27, accusano tutte le generazioni di ebrei, di avere ucciso Gesù.

    Saluti




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    Polymetis
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    Utente Master
    00 08/01/2009 12:34

    “L'intento del post, era quello di rendere edotto "domingo" che l'uso del capitolo 27 fatto dagli autori del Vangelo intitolato "Matteo" era di addossare a tutto un popolo "quello ebraico" la colpa di avere uciso Gesù.”



    Ti sei perso per strada metà della mia replica. Che concludeva così: “Nelle fresi che virgoletti Mt 27 non compare, e, anche se comparisse, qualora tu voglia ampliare la citazione, questo non cambiarebbe di una virgola la questione. Che cosa c'entra l'interpretazione che viene data nel 1928 di un passo con quello che voleva realmente dire o non voleva realmente dire Matteo?”
    Ma c’è un particolare ancora più radicale. Se anche nell’intenzione dei giudei che accusano Cristo ci fosse davvero un’intenzione di automaledirsi, questo non implica in alcun modo che Matteo approvi la cosa. Una narrazione riporta i discorsi di tutti le parti in causa, ma è dal racconto che si capisce se il narratore approva le parole di questo o quel personaggio. Sarebbe come prendere delle frasi dei Promessi Sposi messe in bocca a Don Rodrigo, e dire che quella è la filosofia del Manzoni. Molto più saggiamente, se vuoi sapere il parere del Manzoni, guarderai quello che dice Fra Cristoforo o il cardinal Borromeo. Allo stesso modo il fatto che Matteo, per puro dovere di cronaca, riporti che gli ebrei, seguendo una prassi assai attesta, si fossero auto-maledetti nel caso avessero ucciso un innocente, questo non implica minimamente che Matteo ritenga questa automaledizione realizzabile. Un autore sacro dovrebbe sapere infatti che, sulla base di Ezechiele 18, è impossibile dire che le colpe dei padri ricadano sui figli. Il fatto che Matteo riporti una frase, non ha nulla a che vedere con l’idea che l’approvi.
    [Modificato da Polymetis 08/01/2009 12:35]
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    Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
    Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
    Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
    (Κ. Καβάφης)
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