Infotdgeova -LiberaMente- Lo scopo di questo forum è principalmente quello di analizzare gli insegnamenti dei Testimoni di Geova in chiave critica, onde evidenziare gli errori e le contraddizioni presenti nelle dottrine e nella prassi del gruppo

demonizzazzione del sesso: quando e perchè?

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    asilanna
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    Utente Junior
    00 12/12/2008 18:29
    parecchi anni fa quando frequentavo ancora il liceo la mia professoressa (un'atea sfegata) ha detto : il concetto di castità prematrimoniale e fedeltà è nato quando è nato il concetto di proprietà privata. prima di allora era sconosciuto. è stato quando l'uomo è diventato proprietario di beni che ha iniziato ad esigere che la sua sposa fosse vergine e che gli doveva essere fedele perchè i figli che questa gli avrebbe dato dovevano essere suoi, avere il suo sangue, così da essere i legittimi proprietari della sua eredità."
    approfondiamo l'argomento?
    anche per me è ovvio credere che la demonizzazzione del sesso abbia radici profonde e lontane.
    mi date una mano, perchè l'argomento mi interessa.
    ciao a tutti.
    sono particolarmente interessata a discutere in modo critico le dottrine dei TdG
  • Aquarius83
    00 12/12/2008 20:19
    In molti punti il tuo post è più che corretto.
    Non so quanto si possa verificare con mano i passaggi socio-antropologici di questa fase classica ma i concetti alla base della proprietà privata non sono del tutto corretti quando si parla di proprietà dei beni.
    Il concetto di privato per i greci non era di appartenenza o di personale ma di privato in senso ampio. Privato: de-privato, mancante, tolto. Di solito era un peso non poter esprimere i propri pensieri in pubblico poichè questa era l'essenza dell'uomo secondo il popolo ellenico. Tutto ciò che implicava un lavoro al di fuori della comunicazione o del libero pensiero, come occuparsi della propria famiglia diveniva una PRIVAZIONE della libertà. Con il tempo la concezione di proprietà privata divenne simile a quella che concepiamo oggi ma credo in un tempo più tardo rispetto alle richieste di castità della propria consorte prima che essa venisse data in sposa.
    Abbiamo accenni o esaltazioni alla verginità nel testo biblico ancor prima che la società ellenica perdesse il proprio originario concetto di proprietà privata.
    Quindi benché il discorso fili in senso ampio bisognerebbe indagare negli scritti su questo strettissimo particolare.
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    asilanna
    Post: 263
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    Utente Junior
    00 14/12/2008 17:53
    C'è nessuno che ha voglia approfondire l'argomento?

    Un caro saluto

    Annalisa

    sono particolarmente interessata a discutere in modo critico le dottrine dei TdG
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    MatriXRevolution
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    00 14/12/2008 19:15
    demonizzazione del sesso?

    In realtà l'uomo con il sesso ha avuto sempre un'atteggiamento ambiguo. In certe culture veniva celebrato e in altre represso.

    Non credo che abbia mai subito una demonizzazione per via della proprietà privata. La proprietà privata è un concetto che abbiamo nel DNA, infatti qual'è una delle prime parole che un bambino impara a dire? Risposta: "E' mioooooooooooo".

    Credo che il problema nascesse dal fatto che spesso nel passato ci si beccava malattie veneree a pioggia e che questo capitasse molto di più a chi aveva rapporti promiscui che a chi era sposato o mono-partner.

    Questo deve aver incentivato il pensiero che gli dei punissero chi facesse sesso fuori dalla famiglia.
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    Signore, Ti ringrazio di essere Ateo!
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    Trianello
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    Utente Master
    00 14/12/2008 19:18

    parecchi anni fa quando frequentavo ancora il liceo la mia professoressa (un'atea sfegata) ha detto : il concetto di castità prematrimoniale e fedeltà è nato quando è nato il concetto di proprietà privata.



    La tua insegnante era evidentemente una marxista un po' retrò rimasta alle tesi espresse da Engels in La nascita della famiglia, della proprietà privata e dello stato, testo che rielaborava in chiave dialettica le tesi di uno dei padri fondatori dell'antropologia scientifica, l'americano L. H. Morgan. Si tratta di una teoria superata da più di un secolo in ambito etnologico in quanto completamente smentita dai dati etnografici. L'ideale della castità pre-matrimoniale (così come il suo contrario... che è comunque meno diffuso) si incontra in tantissime culture, a prescindere dal loro grado di complessità e strutturazione sociale, mentre il concetto di proprietà privata è praticamente universale (anche se ci sono culture in cui questo non ha molto peso, ma solo perché si tratta di culture materialmente molto povere... ma anche in queste culture, provate a fregare a qualcuno il suo talismano o il suo feticcio... e poi ne riparliamo).

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    Deus non deserit si non deseratur
    Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

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    ferrettifrancesco
    Post: 285
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    Utente Junior
    00 15/12/2008 14:53
    purtroppo il sesso e uno dei fattori meno considerati come esigenza nelle religioni. viene visto come simbolo di male e perdizione ma non e' cosi. purtroppo e triste notare come il lavaggio di cervello ricevuto dai tdg sia attivo anche quando molti lasciano. cosi loro hanno vinto due volte e non una sola.
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    The Red baron
    Post: 1.453
    Registrato il: 28/07/2004
    Utente Veteran
    00 15/12/2008 20:00


    tutte le religione si scannerebbero tra di loro per sostenere le proprie ideologie,

    ma riguardo al sesso sono tutte d'accordo!!!

    Non lo trovate curioso!!!


    """Ci sono due tipi di sciocchi;
    quelli che non hanno dubbi,
    e quelli che dubitano di tutto"""
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    Trianello
    Post: 5.106
    Registrato il: 23/01/2006
    Utente Master
    00 15/12/2008 20:35
    La demonizzazione del sesso è un tratto distintivo del puritanesimo protestante. Il cattolicesimo non ha mai insegnato che il sesso fosse in sé qualcosa di malvagio, anche se, sulla scorta di Agostino, alcuni teologi cattolici hanno voluto vedere nel sesso, anche quello coniugale, una venatura di peccaminosità. L'insegnamento della Chiesa, però, non ha mai accolto in modo ufficiale questo insegnamento, per quanto abbia sempre insistito sul valore della castità quale virtù essenziale per i cristiani (parlando, tra l'altro, anche di una castità coniugale, la quale non ha nulla a che vedere con l'astinenza sessuale).

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    kelly70
    Post: 5.232
    Registrato il: 03/07/2005
    Utente Master
    00 15/12/2008 21:29
    Re:
    Trianello, 15/12/2008 20.35:

    La demonizzazione del sesso è un tratto distintivo del puritanesimo protestante. Il cattolicesimo non ha mai insegnato che il sesso fosse in sé qualcosa di malvagio, anche se, sulla scorta di Agostino, alcuni teologi cattolici hanno voluto vedere nel sesso, anche quello coniugale, una venatura di peccaminosità. L'insegnamento della Chiesa, però, non ha mai accolto in modo ufficiale questo insegnamento, per quanto abbia sempre insistito sul valore della castità quale virtù essenziale per i cristiani (parlando, tra l'altro, anche di una castità coniugale, la quale non ha nulla a che vedere con l'astinenza sessuale).




    Una venatura?...(Non vi scandalizzate eh?) [SM=g1543902] Kelly

    Perché si possa capire l’oscurantismo e l’ottusità della morale cristiana, riporto alcuni passi del suo codice morale riguardante le relazioni sessuali:

    1. Non si commette peccato se i coniugi compiono l’atto sessuale senza provare piacere. (Casistica).

    Fu in seguito a questo precetto che le donne per non compiere il peccato di concupiscenza, di cui poi dovevano confessarsi (molto probabilmente ce ne sono ancora di queste), recitavano durante il coito: "Non lo fò per piacer mio ma per dare un figlio a Dio".

    2. Se durante il coito uno dei due coniugi desidera ardentemente l’altro, costui compie peccato mortale. (S. Geronimo - Teologo).

    3. I palpeggiamenti che precedono il coito, da considerarsi peccato veniale se si limitano a semplici carezze, assumono una gravità mortale se sono eseguiti con baci sugli organi genitali e sulla bocca e soprattutto se con l’introduzione della lingua. (Debreyne - Teologo).

    4. Il coito tra marito e moglie deve essere praticato non più di quattro volte al mese. (Sanchez- Teologo) 5) Non è peccato se ad un coito compiuto durante il giorno ne segue un altro nella notte successiva. (Sant’Alfonso de Liguori - Teologo).



    5. Non è peccato se uno dei coniugi si ritira dal coito prima di emettere semenza. (Ciò perché si credeva che anche la donna producesse liquido seminale). (Sanchez- Teologo).

    6. Poiché l’uomo s’indebolisce prima, la donna commette peccato se pretende due prestazioni consecutive. (Zacchia- Teologo).

    7. Tra gli atti preliminari del coito sono considerati veniali la penetrazione del membro nella bocca e l’introduzione di un dito nell’ano della donna. (Codice ecclesiastico).

    8. Commette grave peccato mortale l’uomo che misura la lunghezza del proprio pene. (Monsabré - Teologo).

    9. La masturbazione femminile, considerata veniale se eseguita sulla parte esterna della vagina, diventa peccato mortale se viene praticata con l’introduzione delle dita o di altro qualsiasi strumento. (Debreyne - Teologo).

    10. Poiché il distendersi sul dorso è contro natura, per non commettere peccato la donna deve eseguire il coito mostrando all’uomo la sua parte posteriore. (Casistica).



    11. Quando una donna dice di essere stata violentata dal demonio, affinché si possano esaminarne gli effetti, si deve eseguire un’approfondita analisi su di essa osservandone minuziosamente la vagina e l’ano. (Per farci un’idea di come venivano operati questi controlli dai padri inquisitori nei conventi quando le suore erano possedute dal demonio, basta riportare ciò che scrissero alcuni testimoni ai fatti: "Il vizio dei teologi inquisitori si realizzava in cerimonie scandalosamente oscene" (Margaret Murray).

    "La curiosità dei giudici era insaziabile, essi volevano conoscere tutto dei rapporti sessuali che le monache avevano avuto con il demonio entrando in ogni più piccolo dettaglio" (Henry Lea). (Una prassi che si pratica ancora oggi nei confessionali), e Jacques Fines, cronista del tempo, scrive di aver visto gli inquisitori stessi violentare le suore durante i loro accertamenti. (Praticamente gli inquisitori sostituivano le dita con il membro).

    12. Perché il coito non costituisca peccato, lo sperma deve essere lasciato nell’interno della vagina oltre le labbra dell’utero (Ultra uteri labra). (Zacchia -Teologo).

    13. Per combattere la frigidità che si dimostrava attraverso la mancata erezione del pene, se si dovevano far celebrare tre messe secondo Sanchez, per gli altri teologi era invece più efficace ricorrere all’esorcismo o alla pratica della comunione.

    14. Il coito anale non costituisce peccato mortale se viene concluso nella vagina. (Sanchez -Teologo).

    15. I seminaristi e i giovani preti commettono solo peccato veniale se arrivano all’eiaculazione attraverso semplici carezze. (Diagonali).

    16. Contrariamente alla polluzione involontaria che non genera colpa, è da ritenersi peccato gravissimo la masturbazione perché essa, secondo a chi si rivolge il pensiero, corrisponde all’adulterio, all’incesto e allo stupro. La masturbazione diventa poi un orribile sacrilegio se l’oggetto del desiderio è la Beata Vergine Maria. (Sanchez - Teologo).

    Basterebbe soltanto questo, cioè considerare che i preti possono ammettere che ci si possa masturbare davanti all’immagine della Madonna, per comprendere a quali livelli di perversione può addurre la morale cristiana!

    di Luigi Cascioli
    www.luigicascioli.it/home_ita.php
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    Trianello
    Post: 5.109
    Registrato il: 23/01/2006
    Utente Master
    00 15/12/2008 22:01
    Affascinante accozzaglia di citazioni decontestualizzate che non dicono e, pertanto, non dimostrano assolutamente nulla.
    A prescindere da questo, molte di quelle qui riportate sono assolutamente in linea con quanto insegna la Chiesa (altre un po' meno e risentono della concezione agostiniana della sessualità, ormai superata da tempo in seno al cattolicesimo). Si è detto, infatti, che la Chiesa considera l'atto sessuale virtuoso se questo è compiuto nel rispetto della natura che gli è propria. Ecco perché, per quanto nella cultura edonista imperante, tanto per fare un esempio, il sesso anale (non a caso detto “contro natura”) sia considerato legittimo, legittimo non è per la morale cattolica, in quanto non rispettoso della natura del sesso (fermo restando che un peccato si dice “veniale” proprio perché soggetto per propria natura al perdono, come l'autore di questo florilegio ignora o finge di ignorare). Lo so, a voi edonisti piace pensare al sesso come ad un piacevole passatempo, per noi, invece, è un qualcosa di estremamente serio, quasi sacro. E' il nostro rispetto per la sessualità che ci impedisce di considerare l'atto sessuale un trastullo da animali... Questo non significa che il medesimo sia da noi considerato come un qualcosa di demoniaco, ma il perfetto contrario (sempre che la logica non sia un'opinione). Certo, se poi vogliamo leggere le cose come piace e giudicare il valore di singole frasi decontestualizzate in base a quelli che sono i nostri preconcetti invece che in base al loro contesto specifico ed al complesso delle pre-comprensioni che le rendono significative, facciamolo pure. Ma si tratta di un atteggiamento che nulla ha di serio e di razionale, più degno di un bambinetto dell'asilo che di una persona che voglia davvero comprendere l'altro ed abbia una minima idea dell'ermeneutica così come praticata nelle università. Non mi stupisce il fatto che queste citazioni siano state messe assieme da uno studioso del “calibro” di Cascioli, noto inventore di un modo assai originale di confezionare la carta igienica.

    La cosa divertente è che il suddetto termina con questa mirabile sentenza:



    Basterebbe soltanto questo, cioè considerare che i preti possono ammettere che ci si possa masturbare davanti all’immagine della Madonna, per comprendere a quali livelli di perversione può addurre la morale cristiana!



    Quando la riga prima (e dico: la riga prima!) aveva citato questo passo:



    La masturbazione diventa poi un orribile sacrilegio se l’oggetto del desiderio è la Beata Vergine Maria. (Sanchez - Teologo)



    Ma le leggete le cose prima di postarle o fate copia/incolla di qualsiasi cosa purché abbia un sapore anti-cattolico?
    Masturbarsi contemplando un'immagine della vergine è un sacrilegio. Perché qualcuno a pensato che questa ipotesi fosse verisimile? Perché quel qualcuno era un confessore e quindi un esperto del comportamento umano... ed è noto che c'è gente che prova eccitazione sessuale per le cose più assurde (a prescindere se questi sia intriso o meno di cultura cristiana).

    PS

    Tra le altre cose, nel testo, vengono riportate una citazione di Lea ed una della Murray, due studiosi le cui opere sono oggi considerate dagli specialisti in materia come assolutamente inattendibili da un punto di vista storiografico.
    Sarebbe poi interessante avere qualche lume in più sulla citazione numero 10 ("Casistica", infatti, mi pare un po' scarno come riferimento bibliografico), perché così come è riportata non ha molto senso.
    [Modificato da Trianello 17/12/2008 01:11]

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    kelly70
    Post: 5.233
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    00 15/12/2008 22:26
    E' il nostro rispetto per la sessualità che ci impedisce di considerare l'atto sessuale un trastullo da animali...



    [SM=g1537154]

    Scusami tanto, ma i "vostri" patetici tentativi di difesa della visione cattolica del sesso mi fanno solo ridere...S. Agostino era un pò rigido, e gli altri?? La chiesa ha imposto per centinaia di anni una visione distorta del sesso e della donna e adesso parlate di rispetto del sesso...stendiamo un velo pietoso, che è meglio. [SM=x570881]

    [SM=g1558696]

    I miei rispetti

    Kelly
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    Trianello
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    00 15/12/2008 22:33
    Re:
    kelly70, 15/12/2008 22.26:

    E' il nostro rispetto per la sessualità che ci impedisce di considerare l'atto sessuale un trastullo da animali...



    [SM=g1537154]

    Scusami tanto, ma i "vostri" patetici tentativi di difesa della visione cattolica del sesso mi fanno solo ridere...S. Agostino era un pò rigido, e gli altri?? La chiesa ha imposto per centinaia di anni una visione distorta del sesso e della donna e adesso parlate di rispetto del sesso...stendiamo un velo pietoso, che è meglio. [SM=x570881]

    [SM=g1558696]

    I miei rispetti

    Kelly



    Qui di patetico c'è solo questo affannoso voler addebitare alla Chiesa le cose ci fa comodo pensare della medesima senza prendersi la briga di argomentare le proprie opinioni con una metodologia degna di esseri veramente pensanti. Contenti voi...

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  • =omegabible=
    00 15/12/2008 22:37
    RE x Kelly

    Mia dolce compagna di cella,cosa speravi da uno che come firma ha un Padre della chiesa come Agostino????
    Con Agostino il sesso diventa come il tonno Rio mare, tenero, si taglia con un .....grissino!!!! [SM=x570867] [SM=x570867] [SM=x570867]
    Baci peccaminosi [SM=x570874]


    omega [SM=g27823]
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    Vazda Vjeran
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    00 15/12/2008 22:42
    Re:
    kelly70, 15/12/2008 22.26:

    E' il nostro rispetto per la sessualità che ci impedisce di considerare l'atto sessuale un trastullo da animali...



    [SM=g1537154]

    Scusami tanto, ma i "vostri" patetici tentativi di difesa della visione cattolica del sesso mi fanno solo ridere...S. Agostino era un pò rigido, e gli altri?? La chiesa ha imposto per centinaia di anni una visione distorta del sesso e della donna e adesso parlate di rispetto del sesso...stendiamo un velo pietoso, che è meglio. [SM=x570881]

    [SM=g1558696]

    I miei rispetti

    Kelly

    no parliamone perchè la visione del sesso della chiesa, soprattutto quella delle origini, come S. Agostino, è fortemente influenzata dallo stoicismo e dal disprezzo del platonismo e del pitagorismo per il corpo. Insomma, semmai la Chiesa ha dovuto faticare per liberarsi, come in campo metafisico così anche in quello morale, della cultura greca. Cultura che guarda caso tutti quelli che sono contrari alle radici cristiane dell'europa adducono come vera radice, evidentemnte ignorando di cosa stanno parlando.
    Quanto alle citazioni, fanno solo ridere. Ma dall'autore dello scritto uno non è che può aspettarsi di meglio.
    Quand'è che un giorno ci stupirete con argomentazioni storiche e filosofiche decenti? [SM=x570888]


    ******************************

    "Uomini che cominciano a combattere la Chiesa per amore della libertà e dell'umanità, finiscono col combattere anche la libertà e l'umanità pur di combattere la Chiesa" (G.K. Chesterton)
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    kelly70
    Post: 5.234
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    00 15/12/2008 22:56
    Re: Re:
    Vazda Vjeran, 15/12/2008 22.42:

    no parliamone perchè la visione del sesso della chiesa, soprattutto quella delle origini, come S. Agostino, è fortemente influenzata dallo stoicismo e dal disprezzo del platonismo e del pitagorismo per il corpo. Insomma, semmai la Chiesa ha dovuto faticare per liberarsi, come in campo metafisico così anche in quello morale, della cultura greca. Cultura che guarda caso tutti quelli che sono contrari alle radici cristiane dell'europa adducono come vera radice, evidentemnte ignorando di cosa stanno parlando.
    Quanto alle citazioni, fanno solo ridere. Ma dall'autore dello scritto uno non è che può aspettarsi di meglio.Quand'è che un giorno ci stupirete con argomentazioni storiche e filosofiche decenti? [SM=x570888]




    Fanno ridere?? Peccato che le abbiano scritte loro...o Cascioli se le è inventate???

    E peccato pure che per decenni la Chiesa le abbia pure seguite...

    Semmai invece di liberarsene ha trasformato il disprezzo del corpo in peccato...



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    Vazda Vjeran
    Post: 277
    Registrato il: 19/04/2005
    Utente Junior
    00 15/12/2008 23:01
    Re: Re: Re:
    kelly70, 15/12/2008 22.56:




    Fanno ridere?? Peccato che le abbiano scritte loro...o Cascioli se le è inventate???

    visti i (non) riferimenti e come sono accroccate potrebbero anche esserlo, il tizio è famoso per questo. Semplicemente chi vuole scrivere di storia o di storia della teologia non scrive in quel modo degno di un incompetente se vuole essere minimamente preso in considerazione.


    E peccato pure che per decenni la Chiesa le abbia pure seguite...

    non sapendo di cosa cavolo tu stia parlando, come faccio a risponderti?


    Semmai invece di liberarsene ha trasformato il disprezzo del corpo in peccato...

    infatti disprezzare il corpo è peccato. Toh, una cosa giusta [SM=g1537158]




    ******************************

    "Uomini che cominciano a combattere la Chiesa per amore della libertà e dell'umanità, finiscono col combattere anche la libertà e l'umanità pur di combattere la Chiesa" (G.K. Chesterton)
  • Jon Konneri
    00 15/12/2008 23:08
    cosa insegna il catechismo della chiesa cattolica
    I beni e le esigenze dell'amore coniugale



    1643 “L'amore coniugale comporta una totalità in cui entrano tutte le componenti della persona - richiamo del corpo e dell'istinto, forza del sentimento e dell'affettività, aspirazione dello spirito e della volontà -; esso mira a una unità profondamente personale, quella che, al di là dell'unione in una sola carne, conduce a non fare che un cuore solo e un'anima sola; esso esige l' indissolubilità e la fedeltà della donazione reciproca definitiva e si apre sulla fecondità. In una parola, si tratta di caratteristiche normali di ogni amore coniugale, ma con un significato nuovo che non solo le purifica e le consolida, ma anche le eleva al punto da farne l'espressione di valori propriamente cristiani” [Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 13].





    L'unità e l'indissolubilità del matrimonio



    1644 L'amore degli sposi esige, per sua stessa natura, l'unità e l'indissolubilità della loro comunità di persone che ingloba tutta la loro vita: “Così che non sono più due, ma una carne sola” ( ⇒ Mt 19,6 ) [Cf ⇒ Gen 2,24 ]. Essi “sono chiamati a crescere continuamente nella loro comunione attraverso la fedeltà quotidiana alla promessa matrimoniale del reciproco dono totale” [Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 19]. Questa comunione umana è confermata, purificata e condotta a perfezione mediante la comunione in Cristo Gesù, donata dal sacramento del Matrimonio. Essa si approfondisce mediante la vita della comune fede e l'Eucaristia ricevuta insieme.





    1645 “L'unità del matrimonio confermata dal Signore appare in maniera lampante anche dalla uguale dignità personale sia dell'uomo che della donna, che deve essere riconosciuta nel mutuo e pieno amore” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 49]. La poligamia è contraria a questa pari dignità e all'amore coniugale che è unico ed esclusivo [Cf Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 19].





    La fedeltà dell'amore coniugale



    1646 L'amore coniugale esige dagli sposi, per sua stessa natura, una fedeltà inviolabile. E' questa la conseguenza del dono di se stessi che gli sposi si fanno l'uno all'altro. L'amore vuole essere definitivo. Non può essere “fino a nuovo ordine”. “Questa intima unione, in quanto mutua donazione di due persone, come pure il bene dei figli, esigono la piena fedeltà dei coniugi e ne reclamano l'indissolubile unità” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 48].



    1647 La motivazione più profonda si trova nella fedeltà di Dio alla sua alleanza, di Cristo alla sua Chiesa. Dal sacramento del Matrimonio gli sposi sono abilitati a rappresentare tale fedeltà e a darne testimonianza. Dal sacramento, l'indissolubilità del Matrimonio riceve un senso nuovo e più profondo.



    1648 Può sembrare difficile, persino impossibile, legarsi per tutta la vita a un essere umano. E' perciò quanto mai necessario annunciare la buona novella che Dio ci ama di un amore definitivo e irrevocabile, che gli sposi sono partecipi di questo amore, che egli li conduce e li sostiene, e che attraverso la loro fedeltà possono essere i testimoni dell'amore fedele di Dio. I coniugi che, con la grazia di Dio, danno questa testimonianza, spesso in condizioni molto difficili, meritano la gratitudine e il sostegno della comunità ecclesiale [Cf Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 20].



    1649 Esistono tuttavia situazioni in cui la coabitazione matrimoniale diventa pra ticamente impossibile per le più varie ragioni. In tali casi la Chiesa ammette la separazione fisica degli sposi e la fine della coabitazione. I coniugi non cessano di essere marito e moglie davanti a Dio; non sono liberi di contrarre una nuova unione. In questa difficile situazione, la soluzione migliore sarebbe, se possibile, la riconciliazione. La comunità cristiana è chiamata ad aiutare queste persone a vivere cristianamente la loro situazione, nella fedeltà al vincolo del loro matrimonio che resta indissolubile [Cf ibid., 83; ⇒ Codice di Diritto Canonico, 1151-1155].





    1650 Oggi, in molti paesi, sono numerosi i cattolici che ricorrono al divorzio secondo le leggi civili e che contraggono civilmente una nuova unione. La Chiesa sostiene, per fedeltà alla parola di Gesù Cristo (“Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio”: ⇒ Mc 10,11-12 ), che non può riconoscere come valida una nuova unione, se era valido il primo matrimonio. Se i divorziati si sono risposati civilmente, essi si trovano in una situazione che oggettivamente contrasta con la legge di Dio. Perciò essi non possono accedere alla Comunione eucaristica, per tutto il tempo che perdura tale situazione. Per lo stesso motivo non possono esercitare certe responsabilità ecclesiali. La riconciliazione mediante il sacramento della Penitenza non può essere accordata se non a coloro che si sono pentiti di aver violato il segno dell'Alleanza e della fedeltà a Cristo, e si sono impegnati a vivere in una completa continenza.
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    necrarcha
    Post: 54
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    Utente Junior
    00 16/12/2008 12:58
    Se studiate l'antropologia noterete che il peccato sessuale non esisteva dove si praticava il culto della dea, ma è implicito al
    patriarcato ed alle sue religioni.
    non è per offendere ma nelle religioni neopagane non esiste il sesso
    peccaminoso, se non si tratta di violenza sessuale.
    questo è una reminiscenza dei mie studi di 10anni fa
    saluti [SM=x570896] [SM=g1733275] [SM=g1739320]
    necry
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    asilanna
    Post: 264
    Registrato il: 27/10/2004
    Utente Junior
    00 16/12/2008 16:04
    Se studiate l'antropologia noterete che il peccato sessuale non esisteva dove si praticava il culto della dea, ma è implicito al
    patriarcato ed alle sue religioni.
    non è per offendere ma nelle religioni neopagane non esiste il sesso
    peccaminoso, se non si tratta di violenza sessuale.
    questo è una reminiscenza dei mie studi di 10anni fa


    Quello che vorrei capire io è perchè è nato e quando è nato questo modo di vedere il sesso in modo peccaminoso. e sopratutto come è nato il principio di castità prematrimoniale ( arrivare vergini al matrimonio). la spiegazione che mi aveva dato la mia professoressa non mi sembra proprio da sottovalutare.altra cosa intelligente che qualcuno ha scritto è che chi in passato aveva più rapporti sessuali di un altro era più soggetto a malattie e quindi si pensava venisse punito. ma forse già allora ilsesso fuori dal rapporto coniugale non era ben visto e a maggior ragione chi si beccava malattie si pensava venisse punito.
    ma ci sarebbe da interrogarsi su tante cose. perchè, ad esempio, è venuta a formarsi una famiglia monogamica? forse in qualche modo la gelosia ha avuto la sua parte.
    sono particolarmente interessata a discutere in modo critico le dottrine dei TdG
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    Vecchia Marziana
    Post: 1.394
    Registrato il: 17/02/2008
    Utente Veteran
    00 16/12/2008 16:20
    Qui uno studio interessante

    didattica.spbo.unibo.it/pais/minardi/seminario/bertocchi.html - 15k -

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    asilanna
    Post: 265
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    Utente Junior
    00 16/12/2008 16:23
    ma il link non funziona... [SM=x570872]
    sono particolarmente interessata a discutere in modo critico le dottrine dei TdG
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    Vecchia Marziana
    Post: 1.395
    Registrato il: 17/02/2008
    Utente Veteran
    00 16/12/2008 16:46
    Sono imbranata, ti dò le coordinate "paro paro":
    su google cerca: antropologia monogamia
    Nella terza pagina, l'ultima voce in fondo è quella del link
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    Al Nair
    Post: 103
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    Utente Junior
    00 16/12/2008 17:01
    E' evidente che la tua professoressa è influenzata dal pensiero marxista, che praticamente riconduce qualsiasi comportamento umano ad una dimensione puramente economica.
    Secondo questo ragionamento, però, non si dovrebbe parlare propriamente di demonizzazione del sesso, ma di visione possessiva della donna, visto che nelle maggioranza delle culture, l'uomo ha goduto sempre di un certo grado di libertà sessuale, ad esempio con la poligamia, il concubinato, il frequentamento di prostitute.

    Sono dell'opinione che la visione marxista sia piuttosto riduttiva, e bisognerebbe prendere in considerazione altri fattori oltre a quello materiale.



    [SM=g1543902]
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    Trianello
    Post: 5.111
    Registrato il: 23/01/2006
    Utente Master
    00 16/12/2008 23:53
    Re:
    asilanna, 16/12/2008 16.04:

    Se studiate l'antropologia noterete che il peccato sessuale non esisteva dove si praticava il culto della dea, ma è implicito al
    patriarcato ed alle sue religioni.
    non è per offendere ma nelle religioni neopagane non esiste il sesso
    peccaminoso, se non si tratta di violenza sessuale.
    questo è una reminiscenza dei mie studi di 10anni fa


    Quello che vorrei capire io è perchè è nato e quando è nato questo modo di vedere il sesso in modo peccaminoso. e sopratutto come è nato il principio di castità prematrimoniale ( arrivare vergini al matrimonio). la spiegazione che mi aveva dato la mia professoressa non mi sembra proprio da sottovalutare.altra cosa intelligente che qualcuno ha scritto è che chi in passato aveva più rapporti sessuali di un altro era più soggetto a malattie e quindi si pensava venisse punito. ma forse già allora ilsesso fuori dal rapporto coniugale non era ben visto e a maggior ragione chi si beccava malattie si pensava venisse punito.
    ma ci sarebbe da interrogarsi su tante cose. perchè, ad esempio, è venuta a formarsi una famiglia monogamica? forse in qualche modo la gelosia ha avuto la sua parte.



    Visto che in antropologia mi ci sono laureato, mi preme dire un po' di cose:

    1) Come ho detto sopra, la spiegazione della tua professoressa è pari pari quella che dà Engels nel testo da me citato... e si tratta di una "spiegazione" che, in ambito scientifico, è superata da oltre un secolo.

    2) Il fantomatico culto primigenio della “dea” così come l'altrettanto fantomatico matriarcato originario è esistito solo nella testa degli antropologi vittoriani ed è stato ampiamente smentito già dagli studi di F. Boas alla fine del secolo XIX. Che poi ci sia gente che ancora va in giro a spacciare queste fantasie per verità storiche è un altro paio di maniche. Guarda caso, però, nessuno di costoro ha mai messo piede in un dipartimento universitario di antropologia.

    3)Come ho scritto sopra, l'ideale culturale della castità prematrimoniale non ha nulla a che vedere con l'istituzione del patriarcato (anche perché il “matriarcato” non è mai esistito): ci sono culture ancora più maschiliste di quella antico-giudaica e di quella greca che non tengono in minimo conto la castità prematrimoniale, in particolare quella femminile. In parecchie culture dell'Africa sub-sahariana, per esempio, culture che tutto sono tranne che “femministe” le ragazze vengono invece incentivate ad avere rapporti prematrimoniali ed una donna che non avesse una lunga esperienza sessuale alle spalle non se la sposerebbe nessuno.

    4) La famiglia monogamica, ci insegnano gli etnografi, è altrettanto diffusa di quella poligamica (sia di tipo poliandrico che poliginico). Gli antichi israeliti, per esempio, erano poligami (la poligamia è un istituto tipico delle culture pastorali, nelle quali è abbastanza diffusa anche nella variante poliandrica). Nelle culture materialmente più povere, quelle dei cacciatori raccoglitori, non esiste nemmeno un concetto di famiglia nucleare (anche se anche qui tutti sanno chi sono i loro genitori effettivi e questi giocano comunque un ruolo particolare nell'educazione dei loro figli naturali), mentre nelle culture matrilinee, per esempio, il padre non ha alcuna autorità sui propri figli, ma instaura con questi un rapporto di complicità (in quanto, in questi contesti, è lo zio materno ad assumere il ruolo di pater familias). Poi ci sarebbero le cosiddette culture “patriarcali” in senso stretto, con le loro famiglie allargate e gerarchizzate.


    -------------------------------------------

    Deus non deserit si non deseratur
    Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

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    summer82
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    Registrato il: 29/06/2008
    Utente Senior
    00 17/12/2008 09:43
    Le diff da sempre

    RAPPORTI UOMO DONNA,MARITO MOGLIE,SESSO EXTRAMATRIMONIALE E PRIMA DEL MATRIMONIO.

    UOMO:Ganzo,gigolò,l'uomo è piu istintivo rispetto alla donnae quindi scusabile,vuol dire chela moglie o donna,non lo soddisfa a dovere,lo trascura,e deve essere perdonato e soddisfatto cmq
    in quanto capofamilgia e porta il pane a casa piu della donna,e all epoca,lavorava solo l'uomo in quanto per la donna era disonore.L'uomo con esper sessuali alle spalle
    è uomo vissuto e di esperienza [SM=x570868] [SM=x570872] .


    DONNA:Puttana!!Poco di buono!!
    sottomessa,sostenitrice,madre e casalinga che deve far trovre ogni cosa al suo posto ed il pasto pronto al marito.
    lA DONNA CHE NON è PIU VERGINE
    all'epocaveniva messa da aprte coem fose lebbrosa,
    in quanto avere la donna vergine per un uomo era segno di potere e appartenenza come gia detto.

    UN Pò DI DIFF?? [SM=x570872] [SM=x570868]
    evidente è che UOMO=POTERE DONNA=DOVERE!!

    [SM=x570869] [SM=x570869] [SM=x570869] [SM=x570869] [SM=x570869] [SM=x570869] [SM=x570869] [SM=x570869] [SM=x570869] [SM=x570869] [SM=x570869]

    Mikela [SM=g1739616] [SM=g1739320]